Negli ultimi giorni sono stati stanziati i fondi previsti dalla legge di bilancio 2024 per il cosiddetto “bonus animali d’affezione”. Questa misura, attesa da tempo, mira a sostenere economicamente chi possiede animali domestici e si trova a dover affrontare spese veterinarie. Il contributo, riservato soprattutto agli ultrasessantacinquenni, copre visite, interventi e acquisto di farmaci. L’articolo spiega come funziona il sistema, quali sono i requisiti e come presentare la domanda, ricordando inoltre l’importanza dell’anagrafe digitale degli animali da compagnia.
I fondi stanziati dalla legge di bilancio 2024 per il bonus animali
La legge di bilancio approvata un anno fa ha istituito un fondo con una dotazione di 250.000 euro per ciascun anno dal 2024 al 2026. Questa somma è destinata a coprire parte delle spese veterinarie sostenute da proprietari di animali d’affezione. Il fondo serve a finanziare visite mediche, interventi chirurgici e acquisto di medicinali veterinari. Il decreto attuativo, pubblicato di recente, ha stabilito le regole per accedere al bonus.
Il finanziamento è rivolto soprattutto ai cittadini over 65 che possiedono cani, gatti o furetti. Questo intervento nasce dall’esigenza di alleggerire i costi per chi si prende cura di un animale, specialmente in età avanzata, quando le spese veterinarie possono incidere maggiormente sul bilancio familiare. Il fondo risponde anche alla crescente attenzione verso il benessere degli animali domestici, che non sono più solo compagnia ma spesso membri della famiglia.
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Il contributo erogabile sarà definito regione per regione, in base alle richieste e alle risorse disponibili. Ogni regione ha il compito di stabilire le modalità operative per l’invio delle domande e l’assegnazione dei contributi, seguendo il principio di trasparenza e ordine cronologico di arrivo delle richieste.
I requisiti per ottenere il bonus e animali considerati di affezione
Il bonus si rivolge a chi ha sostenuto spese veterinarie dal 1° gennaio 2024 in poi. Sono ammissibili le visite, gli interventi chirurgici, le analisi di laboratorio e l’acquisto di farmaci per gli animali registrati. È necessario che l’animale risulti iscritto in una banca dati ufficiale, come SINAC a livello nazionale o gli archivi regionali equivalenti.
Per accedere al contributo, il richiedente deve essere titolare di un ISEE inferiore a 16.215 euro e aver compiuto 65 anni al momento dell’acquisto della prestazione o del farmaco veterinario. Si rivolge quindi a un pubblico specifico, considerato con minori risorse e con una maggiore probailità di aver bisogno di assistenza veterinaria per il proprio animale.
La definizione di animali d’affezione include anche quelli che non servono solo da compagnia, ma che svolgono compiti utili all’uomo. Per esempio, rientrano i cani per disabili, gli animali impegnati in attività di pet-therapy o in programmi di riabilitazione. La norma supera quindi la semplice tutela del rapporto affettivo per estendersi a ambiti clinici e sociali.
Modalità di presentazione della domanda e obblighi per i beneficiari
Chi vuole accedere al bonus deve inoltrare domanda alla regione di residenza, dopo aver raccolto tutta la documentazione necessaria. Occorre indicare il numero di iscrizione nella banca dati nazionale o regionale, corrispondente al microchip o al tatuaggio dell’animale. Bisogna anche allegare il proprio ISEE e le ricevute o fatture delle spese veterinarie sostenute.
Ogni regione organizzerà le procedure e potrà stabilire limiti o priorità nella concessione del contributo. Un elemento chiave è la tracciabilità dei pagamenti: è obbligatorio effettuare le spese per veterinari e farmaci con strumenti tracciabili, come bonifici o carte di pagamento.
Il fondo verrà erogato in base all’ordine di arrivo delle domande, per cui è importante presentare la richiesta il prima possibile soprattutto nelle regioni dove le risorse potrebbero esaurirsi rapidamente. Le regioni indicheranno anche gli importi massimi che possono essere ottenuti, tenendo conto del totale delle richieste e del budget disponibile.
L’importanza dell’anagrafe digitale degli animali da compagnia
Dal 2022 funziona l’anagrafe online degli animali d’affezione, un registro digitale pensato per raccogliere i dati di cani, gatti e altri animali tenuti come compagnia. L’anagrafe permette di identificare l’animale in modo univoco tramite microchip o tatuaggio e di associare questo codice ai dati del proprietario.
Questa banca dati ha varie funzioni: facilita il ritrovamento degli animali smarriti, contribuisce a prevenire abbandoni, e supporta la gestione sanitaria, come le vaccinazioni obbligatorie. La normativa regola anche chi può consultare o aggiornare i dati, riservando agli operatori abilitati – veterinari e autorità – l’inserimento delle informazioni.
L’anagrafe è attiva sia a livello nazionale sia con registri regionali autonomi, ciascuno con regole di funzionamento adeguate al territorio di riferimento. Il sistema digitale permette di gestire in modo più efficiente e trasparente l’assistenza agli animali da compagnia, migliorando il controllo e il rispetto delle disposizioni di legge.