Il ‘Stem Women Congress‘ ha fatto il suo esordio a Bologna, trasformandosi in un evento già sold out, grazie alla sinergia tra Fondazione Golinelli e Rete CapoD. Con la direzione scientifica di Daniela Piccinini e la conduzione accattivante di Serena Dandini, la giornata ha riunito voci influenti pronte a riflettere sul futuro della parità di genere, un tema ancora critico in Italia e in Europa. L’evento, che ha affrontato il divario di genere nelle scelte scolastiche nelle scuole secondarie, ha visto la partecipazione attiva di studenti, professionisti e accademici, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale.
Un evento ispirato da storie di scienziate e cambiamento
Il ‘Stem Women Congress‘ ha dedicato due sessioni fondamentali al tema del pregiudizio di genere. La senatrice Elena Cattaneo, esperta in farmacologia e biologia, ha aperto le danze con un intervento sulla rilevanza delle scienziate. La prima sessione, intitolata “Pregiudizi di genere“, ha visto la partecipazione di figure illustri del mondo accademico, come Amalia Ercoli Finzi, professoressa del Politecnico di Milano, e Elsa Fornero, professoressa di Economia all’Università di Torino. Si sono esplorati i muri mentali che ostacolano l’ingresso delle donne nei campi scientifici e tecnologici, evidenziando l’importanza della formazione e dell’educazione per abbattere questi stereotipi.
La seconda sessione, dedicata alla “Passione e perseveranza“, ha posto in luce storie esemplari delle relatrici, tra cui Marina Brambilla, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano, e Marica Branchesi, professoressa di Astrofisica al Gran Sasso Science Institute. Queste narrazioni non solo hanno evidenziato il valore delle donne nel panorama STEM, ma hanno anche mostrato come la perseveranza e la dedizione possano aprire nuove strade. Maria Di Mauro, studentessa di ingegneria aerospaziale e Alfiere del Lavoro 2024, ha chiuso la mattinata con la sua storia, rendendo evidente che il futuro è nelle mani della nuova generazione.
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Un pubblico coinvolto e attivo: gli studenti come protagonisti
Fra il pubblico, un numeroso gruppetto di ragazzi provenienti dall’Emilia-Romagna, una regione che si distingue nel panorama educativo STEM. Questi studenti hanno avuto l’opportunità di interagire attivamente durante l’evento, contribuendo a una “tag cloud” di parole rappresentative della parità. Hanno inoltre partecipato a un originale gioco di selfie riflessi, ispirato dalla Sala delle donne del Parlamento, contribuendo a creare un’atmosfera dinamica e coinvolgente.
Le parole emerse dal pubblico, come determinazione, cultura, e alleanza, risuonano fortemente con l’impegno verso una società più equa. Anche le relatrici hanno condiviso i loro valori, tra cui passione, divertimento e coraggio. Questa interazione ha simboleggiato un passo avanti nel promuovere l’inclusione nelle scienze, stimolando i ragazzi ad immaginare un futuro possibile, dove l’uguaglianza di genere possa finalmente diventare realtà.
Un ecosistema scientifico che ha bisogno di cambiamento
Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli, ha rimarcato l’eccellenza dell’Emilia-Romagna nell’integrazione tra ricerca, industria e formazione. Nonostante ciò, il divario di genere nelle STEM resta una sfida cruciale su cui è necessario continuare a lavorare. Creare connessioni tra scuole, università e imprese è essenziale per dar voce a modelli femminili capaci di ispirare. La Fondazione si impegnerà a garantire che l’accesso alla conoscenza sia un diritto per tutti, promuovendo l’uguaglianza di opportunità.
Lucia Ghirardini, presidente di Rete Capod, ha sottolineato come la scuola giochi un ruolo centrale nel plasmare il futuro, proponendo progetti volti a rimuovere pregiudizi e stereotipi sin dall’infanzia. L’inclusione e l’equità sono fattori decisivi per un cambiamento culturale necessario, e il congresso di Bologna ha dimostrato come il dialogo e la collaborazione siano alla base di questo percorso.
L’importanza di narrazioni autentiche e connessioni significative
Morena Rossi, responsabile dei contenuti del ‘Stem Women Congress Italia, ha posto l’accento sul potere trasformativo delle storie autentiche. I racconti delle relatrici hanno offerto spunti di riflessione su come una nuova narrazione possa contribuire a ridefinire le percezioni di genere e stimolare l’interesse delle nuove generazioni. Eventi come questi sono fondamentali per alimentare discussioni significative e promuovere una cultura di diversità e inclusione.
Il ‘Stem Women Congress‘ ha radici iberiche e si è affermato anche in Italia grazie a iniziative come quella di Orange Media e Women at Business. Il congresso culminerà a Milano il 15 ottobre, dopo tre tappe, portando avanti il dialogo sulle STEM. A Bologna, patrocinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, si è aperta una nuova fase dedicata all’orientamento dei giovani verso il mercato del lavoro, mostrando che l’impegno per l’uguaglianza di genere è ben lungi dall’essere concluso.