Il comitato Salviamo Firenze ha effettuato un intervento notturno contro l’installazione di tastierini elettronici all’esterno dei portoni, sostituiti alle keybox rimosse nei mesi scorsi. L’azione è nata in risposta alla diffusione di questi dispositivi che, secondo il comitato, vanificano le norme comunali sul controllo degli accessi negli stabili. Il confronto tra cittadini, comitato e amministrazione si riaccende, con richieste di maggiore rigore nei controlli su questi impianti.
Il moltiplicarsi dei tastierini dopo la rimozione delle keybox
Da circa due mesi la rimozione delle keybox, discusse casse di accesso usate per le consegne e l’ingresso negli edifici, è in corso attraverso interventi dei vigili o su base volontaria. Il comitato Salviamo Firenze osserva tuttavia che, anziché l’eliminazione del problema, si assiste a una crescita nell’uso di tastierini elettronici. Questi apparecchi, funzionali alla gestione degli ingressi con codici digitali, rappresentano oggi una nuova forma di “self check in”.
L’installazione come aggiramento della delibera comunale
Secondo il comitato, l’installazione dei tastierini è un tentativo di aggirare una delibera del comune che da tempo vieta certi dispositivi di accesso che possono compromettere la sicurezza o l’estetica degli edifici storici. I proprietari scelgono questa opzione confidando nella scarsa attenzione delle autorità e nella debolezza dei controlli sul territorio, un aspetto messo in luce nelle dichiarazioni ufficiali del comitato. L’appello è chiaro: serve più che mai monitorare e sanzionare queste pratiche per rispettare le regole in vigore.
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La delibera del comune e l’efficacia nel contrastare le sostituzioni
La delibera emanata da Palazzo Vecchio impone limiti precisi all’uso di dispositivi per il self check in nelle zone interessate. L’obiettivo della norma è impedire la diffusione di tecnologie che possano alterare l’aspetto estetico dei palazzi e minare la gestione tradizionale degli accessi condominiali o commerciali. L’emersione dei tastierini elettronici sul mercato locale rappresenta una sfida per le autorità.
Controlli insufficienti e rischio di svuotamento normativo
Il comitato ha più volte sottolineato che senza controlli stringenti e verifiche costanti, il divieto rischia di rimanere solo una questione formale. Se i dispositivi vietati continuano a spuntare ovunque, la normativa perde valore, diventando un limite estetico privo di conseguenze reali. La pressione su Palazzo Vecchio è quella di non lasciare che questa situazione si protragga, spronando l’amministrazione a predisporre controlli più severi e sanzioni immediate.
Un caso esemplare in via de Pepi e le implicazioni per la città
Un segmento di via de Pepi ha assunto rilievo particolare nella vicenda. Qui prima erano installate 13 keybox come sistema di accesso, ma oggi il comitato segnala la presenza di almeno 10 tastierini sostitutivi. Il cambiamento è sotto gli occhi di tutti e non lascia adito a dubbi: si tratta di una sostituzione diretta, evidente e non autorizzata.
Un campanello d’allarme per altre zone
L’azione del comitato Salviamo Firenze si propone come un campanello d’allarme per questo fenomeno che coinvolge altre zone del centro e non. Il rischio, si spiega, è che chi cerca di aggirare i divieti continui a farlo senza ostacoli concreti, compromettendo la credibilità dell’amministrazione comunale e la tutela del patrimonio architettonico. Il tema è quanto mai sentito in città, dove l’equilibrio fra tradizione e modernità è sempre delicato.
Le richieste del comitato e il ruolo della sindaca di firenze
Il comitato ha ricordato le dichiarazioni della sindaca di Firenze, che aveva promesso tolleranza zero nei confronti di chi cerca di aggirare leggi e regolamenti, sia in strada sia nelle proprietà private. Ora, secondo Salviamo Firenze, è arrivato il momento di tradurre queste parole in interventi concreti.
La voce di Massimo Torelli per il rispetto delle norme
Il portavoce Massimo Torelli ha ribadito l’importanza di far rispettare le norme senza eccezioni o svuotamenti di fatto. Serve un impegno costante da parte delle autorità, ma anche un coinvolgimento attivo dei cittadini che possono segnalare comportamenti irregolari. L’obiettivo è ristabilire un rapporto di fiducia tra amministrazione e popolazione, garantendo al contempo la tutela degli spazi pubblici e privati.
Lo scontro sul tema degli accessi digitali alle abitazioni rimane aperto, con una cittadinanza che si fa sentire e un’amministrazione chiamata a decidere quale strada seguire. Di certo, il fenomeno dei tastierini elettronici installati senza autorizzazione ha aperto un nuovo dibattito sulla gestione degli spazi urbani a Firenze.