Un grave incidente marittimo ha scosso la Penisola Sorrentina, più precisamente nella zona dell’area marina protetta di Punta Campanella. Una barca è affondata a causa di un’avaria, suscitando preoccupazione tra i residenti e i turisti. Fortunatamente, l’equipaggio è stato messo in salvo dalle autorità locali, che ora indagano sulle cause dell’incidente. La Guardia Costiera ha reagito celermente all’allerta per il soccorso, assicurando la sicurezza nelle acque del golfo di Salerno, noto per la sua bellezza e per la ricchezza della biodiversità marina.
Il soccorso dell’equipaggio e l’intervento delle autorità
Alle prime luci dell’incidente, una richiesta di soccorso è giunta all’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, il quale ha immediatamente avviato le operazioni di recupero. Successivamente, la gestione dell’emergenza è stata trasferita alla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, che è diventata il fulcro delle operazioni. I membri dell’equipaggio, in difficoltà a causa dell’incidente, sono riusciti a trasbordare su un’altra imbarcazione della stessa compagnia, evitando il peggio.
Le autorità sono giunte rapidamente sul posto, dove hanno constatato lo stato di semi-affondamento dell’imbarcazione e avviato le necessarie procedure di monitoraggio. Uno degli aspetti fondamentali delle operazioni di soccorso è stato quello di garantire che non si verificassero sversamenti di inquinanti nell’area marina protetta. Fortunatamente, gli accertamenti effettuati non hanno mostrato segni di inquinamento, un risultato positivo che ha rassicurato le autorità e gli ambientalisti. Questo episodio sottolinea l’importanza della prontezza di intervento nei casi di emergenza in mare.
Le cause dell’incidente: un’analisi dell’avaria
Secondo le prime informazioni raccolte, l’incidente si sarebbe verificato a seguito di un’avaria poco dopo la partenza dal porto di Positano. Le prime ricostruzioni parlano di un’eventuale infiltrazione d’acqua nella sala macchine, una circostanza che ha portato il comandante ad affrontare una decisione cruciale: dirigere la barca verso la costa per evitare un possibile affondamento in acque più profonde. Questa strategia si è rivelata vincente e ha sicuramente contribuito a salvaguardare non solo l’equipaggio ma anche il relitto, che potrebbe essere recuperato con meno rischi.
Attualmente, la Capitaneria di Porto di Castellammare, sotto la direzione del Comandante Andrea Pellegrino e con l’assistenza della Delegazione di Spiaggia di Vico Equense, è responsabile delle operazioni di recupero e smaltimento dell’imbarcazione affondata. È fondamentale che queste operazioni si svolgano in conformità alle normative vigenti di sicurezza marittima e protezione ambientale.
L’inchiesta e le prossime fasi
A seguito dell’incidente, è stata avviata un’inchiesta amministrativa da parte delle autorità competenti. Questo processo mira a chiarire le circostanze specifiche che hanno portato all’avaria dell’imbarcazione. La trasparenza è fondamentale per garantire la sicurezza nelle attività marittime e per prevenire futuri incidenti simili.
L’indagine includerà l’analisi delle condizioni di navigazione, la manutenzione dell’imbarcazione e le procedure seguite dall’equipaggio. È previsto che le autorità ascoltino anche i membri dell’equipaggio e il personale tecnico della compagnia per raccogliere tutte le informazioni necessarie alla valutazione dell’accaduto. La sicurezza in mare rimane una priorità per le autorità locali, che intendono seguire con attenzione l’evoluzione della situazione.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano