Il Barbera d’Asti Wine Festival si è affermato come un evento imperdibile per gli amanti del vino e della cultura, svoltosi dal 6 al 15 settembre nel suggestivo cuore del Monferrato. Un connubio tra tradizione e innovazione che ha riunito professionisti del settore vitivinicolo, artisti e imprenditori, arricchendo il panorama culturale della regione. Grazie alla direzione artistica di Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, il festival ha ospitato numerosi eventi di grande richiamo, coinvolgendo gli ospiti in un dialogo stimolante sui temi legati al vino e alla sua valorizzazione.
l’opening del festival: protagonisti e incontri
un inizio festoso e illustre
La prima giornata del festival ha visto l’affluenza di nomi di spicco dal mondo del vino e dell’intrattenimento, tra cui il noto comico Neri Marcorè e l’imprenditore Curtis Frasca. Quest’ultimo ha condiviso la sua straordinaria esperienza di vita, raccontando come la sua carriera di produttore discografico lo abbia portato a diventare un produttore di vino nel Monferrato. Una transizione significativa che ha affascinato il pubblico, illustrando la fusione di creatività e passione per la terra.
il valore del lusso: un dibattito avvincente
Nel corso della giornata, un momento centrale è stato rappresentato dal talk “Qual è il valore del lusso?”, moderato dal giornalista Isidoro Trovato. Tra i partecipanti, Andrea Barzagli, co-fondatore dell’azienda agricola Le Casematte, ha discusso dell’importanza di abbinare il vino a esperienze uniche. Danilo Guerrini, General Manager di Borgo San Felice Resort, e Philippe de Lur Saluces, produttore di Sauternes, hanno approfondito il concetto di lusso legato alla qualità e alla sostenibilità. Questo incontro ha fornito un’importante riflessione sul ruolo del vino nella cultura moderna e sulla sua capacità di rappresentare un valore autentico e non solo commerciale.
seconda giornata: cultura e narrazione
incontri con autori e professionisti
La giornata di sabato ha visto il Palazzo del Michelerio trasformarsi in un palcoscenico di cultura e riflessioni, grazie alla presenza di illustri ospiti. Come non ricordare l’intervento della scrittrice Stefania Auci, che ha catturato l’attenzione del pubblico raccontando il potere della narrativa nella promozione dei territori. La sua affermazione che la scrittura può esaltare le tradizioni, le storie e le eccellenze locali ha risuonato profondamente con tutti i presenti, sottolineando la connessione tra letteratura e territorio.
un’analisi humoristica con Diego Parassole
La serata è stata arricchita dall’intervento di Diego Parassole, che ha saputo mescolare comicità e contenuti scientifici rendendo il suo spettacolo coinvolgente e istruttivo. Utilizzando il suo caratteristico umorismo sarcastico, Parassole ha intrattenuto e informato il pubblico con una performance che ha esemplificato l’importanza del vino come soggetto di conversazione in ambito artistico e scientifico.
il gran finale: armonie del paesaggio e concerti
discussione sul paesaggio e il vino
La terza giornata del festival ha aperto con un talk dal titolo “Armonie del Paesaggio: vite, architetture e umanità”, diretto dalla giornalista Roberta Scorranese. Protagonisti dell’incontro sono stati il fotografo Guido Harari, l’imprenditore Alessio Planeta e l’architetto Filippo Bricolo. La discussione ha messo in luce come le architetture, le vigne e il paesaggio siano intrinsecamente legati, creando un’esperienza sensoriale unica. Bricolo ha dichiarato con entusiasmo che “la cantina diviene un luogo capace di trasmettere emozioni”, enfatizzando quanto la dimensione sensoriale del vino dipenda dal contesto in cui è prodotto e degustato.
performance musicali e atmosfere coinvolgenti
L’aspetto musicale dell’evento non è stato trascurato. La kermesse ha chiuso in bellezza con l’esibizione di artisti molto amati, tra cui Nicola Conte e Alejandra Arzola, che si sono esibiti nel suggestivo cortile di Palazzo Alfieri. L’atmosfera festosa, arricchita dalle installazioni artistiche di CrackingArt, ha reso l’evento non solo un’occasione per degustare vini pregiati, ma anche un’esperienza culturale a 360 gradi.
l’importanza dell’evento secondo gli organizzatori
una manifestazione che valorizza il territorio
Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini Monferrato, ha sottolineato il significato storico e culturale di questo festival. Secondo lui, l’evento ha rappresentato un’opportunità unica per celebrare la Barbera, non solo come prodotto ma come simbolo del patrimonio culturale e identitario della regione. Il festival ha dimostrato di essere una piattaforma per esprimere la ricchezza delle tradizioni locali e per attrarre l’attenzione su un territorio ricco di storia e talenti.
un connubio tra vino e cultura
Luciano Ferraro ha evidenziato il focus multidisciplinare del Barbera d’Asti Wine Festival, invitando a riflettere sul vino come veicolo di cultura. La manifestazione, infatti, ha cercato di unire diverse forme artistiche, mostrando come la narrativa, la musica e l’architettura possano coesistere e dialogare intorno al mondo del vino.
L’evento, proseguito dal 9 al 15 settembre, ha continuato a offrire masterclass, assaggi e opportunità di esplorazione, arricchendo ulteriormente il panorama vitivinicolo e culturale della zona. Con produttori, giornalisti e appassionati coinvolti in questo straordinario evento, il Barbera d’Asti Wine Festival è stato un vero e proprio trionfo per la comunità locale e per gli amanti del vino di ogni dove.
Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Sara Gatti