Banca monte dei paschi di Siena punta al controllo del 67% di mediobanca con offerta confermata dall’ad Luigi Lovaglio

Banca monte dei paschi di Siena punta al controllo del 67% di mediobanca con offerta confermata dall’ad Luigi Lovaglio

Banca Monte dei Paschi di Siena conferma l’offerta sul 67% di Mediobanca, puntando a un consolidamento bancario italiano con sinergie, valore per azionisti e clienti, e un modello di business innovativo.
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Banca Monte dei Paschi di Siena ha confermato l’offerta pubblica per il 67% di Mediobanca, mirata a rafforzare il consolidamento nel sistema bancario italiano e creare valore per azionisti, clienti e dipendenti. - Gaeta.it

Banca monte dei paschi di Siena ha confermato l’offerta pubblica di acquisto sul 67% del capitale di Mediobanca, ritenuta adeguata dal suo amministratore delegato Luigi Lovaglio. L’operazione, che prevede un consolidamento significativo nel sistema bancario italiano, ha raccolto giudizi positivi da parte degli azionisti di entrambe le banche. La strategia punta a creare valore non solo per gli investitori ma anche per i clienti e i dipendenti, offrendo un modello di business più solido e competitivo.

La valutazione dell’offerta e il supporto degli azionisti

Luigi Lovaglio ha sottolineato la correttezza dell’offerta sin dall’inizio della trattativa e ha confermato che questo rimane il quadro attuale. L’ad ha spiegato che il valore proposto agli azionisti di Mediobanca e monte dei paschi è chiaro e riconosciuto, visto l’impatto positivo che l’operazione potrebbe portare. Il feedback raccolto dagli azionisti nei confronti dell’ops è stato descritto come “assolutamente positivo” e per Lovaglio questa operazione si distingue per il suo profilo di innovazione e per il potenziale di generare vantaggi a più livelli.

Tra i benefici, Lovaglio cita la creazione di valore concreto e l’apertura a miglioramenti per tutti gli interessati, cioè clienti, dipendenti e azionisti. L’intento è offrire un progetto integrato dove chi partecipa tragga vantaggi condivisi.

La soglia di controllo e le sinergie previste

Il piano di monte dei paschi punta a ottenere almeno il 67% del capitale di Mediobanca. Pur essendo sufficiente acquisire il 35% per avere controllo di fatto, l’ad evidenzia che questa quota limita alcuni benefici fiscali e sinergici. Sopra il 50% sarebbe possibile consolidare fiscalmente e accedere a determinati vantaggi . Ma solo superando il 67% monte dei paschi può raccogliere “tutte le sinergie e tutti i benefici” previsti.

Lovaglio afferma che attualmente si è confidenti di superare tale soglia, non tralasciando il fatto che le possibilità di collaborazione resterebbero nel caso si raggiungesse solo un controllo parziale. La capacità di realizzare insieme progetti di maggiore portata diventa molto più concreta con una quota superiore alle due terzi del capitale. L’ad rimarca come tutto ciò sia un messaggio diretto da rivolgere agli azionisti, dipendenti e clienti di Mediobanca, in particolare a quelli guidati dall’amministratore delegato Alberto Nagel.

Il modello di business e le prospettive di consolidamento

Monte dei paschi ha come obiettivo sviluppare un modello di business diversificato e solido, capace di generare ricavi di qualità e di creare valore distribuito a vari soggetti, includendo il sistema economico italiano. L’operazione rappresenta un passo verso una banca più forte e competitiva all’interno del mercato nazionale.

L’ad Lovaglio definisce il progetto come “estremamente innovativo” e necessario per raggiungere una dimensione che consenta di sostenere la competizione nella banca italiana. L’idea è quella di costruire una “terza forza” nel sistema bancario, cioè una realtà capace di tenere un peso importante e partecipare ai futuri scenari di assetti finanziari o aggregazioni. Questa posizione, afferma, fornirà un vantaggio nella definizione delle strategie del sistema bancario.

L’esito dell’ops e l’utilizzo del capitale

L’offerta scadrà l’8 settembre 2025. Nel caso di successo, monte dei paschi conseguirebbe una posizione stabile e un capitale “molto importante in eccesso” frutto del lavoro svolto dai dipendenti e della fiducia raccolta dalle reti di clienti. Lovaglio segnala che questo “sarà un ottimo punto di partenza” per valutare le possibilità future.

Il capitale accumulato potrà essere destinato a due aree principali: un progetto industriale, cioè investimenti e sviluppo a medio-lungo termine, oppure la remunerazione degli azionisti. Quale strada seguire verrà deciso nel momento più opportuno. L’ad preferisce mantenere flessibilità nella gestione di questo surplus, in base alle condizioni del mercato e ai risultati dell’operazione.

Le mosse di monte dei paschi rappresentano un passaggio rilevante nel sistema bancario italiano, con un progetto che potrebbe definire nuovi equilibri e influenzare il futuro della finanza nazionale.

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