Avviato l'iter per il progetto di legge sulla medicina integrata per donne con patologie oncologiche

Avviato l’iter per il progetto di legge sulla medicina integrata per donne con patologie oncologiche

Avvio del PDL 42/2024 in Abruzzo per sostenere le donne oncologiche attraverso la medicina integrata, con focus sulla chirurgia senologica e collaborazione tra Università Gabriele D’Annunzio e ASL di Chieti.
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Avviato l'iter per il progetto di legge sulla medicina integrata per donne con patologie oncologiche - Gaeta.it

Nel panorama della sanità abruzzese, uno spunto importante emerge con l’avvio dell’iter del PDL 42/2024, un’iniziativa legislativa proposta da tutti i consiglieri regionali di opposizione, mirata a sostenere le donne colpite da patologie oncologiche attraverso la medicina integrata. La proposta di legge si presenta come un passo significativo verso la valorizzazione della chirurgia senologica, in particolare presso l’ospedale Bernabeo di Ortona, e prevede la creazione di una convenzione tra l’Università Gabriele D’Annunzio e la ASL di Chieti.

La convenzione tra Università e Asl di Chieti

Il progetto di legge prevede un finanziamento che faciliterà una collaborazione tra l’Università Gabriele D’Annunzio e la ASL di Chieti, puntando a rafforzare le strutture dedicate alla chirurgia senologica. Questa manovra non solo supporterà i professionisti del settore, ma vuole anche garantire una migliore assistenza alle pazienti oncologiche. L’ospedale Bernabeo di Ortona è riconosciuto come un centro d’eccellenza in Abruzzo per la cura del tumore alla mammella, e tale convenzione promuoverebbe l’implementazione di attività di studio e ricerca nel campo delle terapie integrate.

L’importanza di questo sostegno risiede non solo nella cura ma anche nella promozione della salute attraverso approcci multidisciplinari. Nel contesto attuale, molte pazienti necessitano di trattamenti che non si limitano unicamente alla chirurgia ma che comprendono anche interventi di tipo terapico e riabilitativo. I professionisti coinvolti, quali la Dottoressa Simona Grossi e il Prof. Giorgio Napolitano, hanno condiviso le loro esperienze in commissione, esponendo la necessità di un intervento coordinato e professionale.

La fase di audizione e l’ampio consenso

La commissione ha ospitato diverse audizioni, un’opportunità per i professionisti del settore di esprimere le loro opinioni riguardo al progetto di legge. Particolare rilievo hanno assunto le parole del Prof. Ettore Cianchetti e della Dottoressa Mariangela Appignani, i quali rappresentano rispettivamente le associazioni ISA e Gaia. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di un approccio integrato nella cura delle pazienti oncologiche, basato su studi scientifici e prove concrete.

Durante le audizioni, è stato possibile notare un clima di partecipazione finale ed entusiasmo tra i membri della commissione, evidenziato dalla totale adesione da parte dei gruppi di maggioranza al provvedimento di legge. Questo consenso offre un segnale positivo riguardo alla possibilità che la legge venga approvata a gennaio, sintomo di un impegno trasversale in favore della salute delle donne affrontando patologie oncologiche.

Obiettivi e ambiti di intervento della proposta di legge

La proposta di legge affronta diversi ambiti importanti: innanzitutto, mira a garantire continuità nelle attività di studio e ricerca sulle terapie integrate per il trattamento del cancro. Un aspetto fondamentale è rappresentato dal focus sulla prevenzione, enfatizzando l’importanza di stili di vita salutari e consapevoli. Le ricerche condotte dal Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento dell’Università D’Annunzio saranno essenziali per sviluppare progetti innovativi.

La legge consentirebbe di finanziare attività di ricerca collaborativa che prevedono anche l’inserimento di chinesiologi esperti e attività fisica adattata. Queste pratiche sono riconosciute come utili per migliorare le condizioni delle pazienti oncologiche, riducendo gli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali. Gli studi scientifici hanno dimostrato che l’attività fisica durante le terapie oncologiche può avere un impatto significativo sulle possibilità di successo delle cure, contribuendo così a un rafforzamento del sistema immunitario e a una diminuzione dello stress.

Il Professor Cianchetti ha evidenziato come l’attività fisica possa ridurre il cortisolo, ormone legato allo stress che determina un aumento del rischio di tumori. Al contempo, ha sottolineato il rafforzamento delle cellule natural killer, cruciali nella lotta contro le malattie oncologiche.

Sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo, i membri della commissione si dicono ottimisti riguardo all’approvazione della legge a gennaio, con l’intento di garantire finanziamenti adeguati a portare avanti queste attività vitali per migliorare la qualità della vita delle donne affette da patologie oncologiche.

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