Lo scorso mese, il debito delle amministrazioni pubbliche italiane ha registrato un aumento di 13,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente, raggiungendo la cifra di 2.918,9 miliardi di euro e avvicinandosi alla soglia psicologica dei 3.000 miliardi. I dati sono emersi dal Bollettino “Fabbisogno e Debito” pubblicato da Bankitalia.
Fattori che hanno contribuito all’aumento
L’aumento del debito è stato principalmente determinato dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che ha visto un incremento di 11,5 miliardi di euro. Altri elementi che hanno influito sono stati gli scarti e i premi derivanti dall’emissione e dal rimborso dei titoli, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e le variazioni dei tassi di cambio, che hanno contribuito con 2,1 miliardi di euro.
Contrasto alla crescita del debito
In controtendenza, si è registrata una riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro, pari a 0,3 miliardi di euro, scendendo così a 31,9 miliardi di euro. Questo dato rappresenta un tentativo di contrastare l’ulteriore crescita del debito pubblico.
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Implicazioni sul sistema economico
L’ulteriore incremento del debito pubblico italiano porta con sé implicazioni significative per l’intero sistema economico nazionale, in un contesto internazionale segnato da incertezze e rischi. Gli sforzi per contenere questa crescita e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche diventano, quindi, una priorità per le autorità competenti.