Le richieste di accesso al diritto di garanzia per il mancato rispetto dei tempi di attesa nelle prestazioni sanitarie in friuli venezia giulia sono cresciute in modo impressionante nel corso dell’ultimo anno. Un aumento che segna un punto critico nel sistema sanitario regionale, mettendo in luce ritardi e difficoltà nel gestire le visite e gli esami richiesti dai cittadini. questa situazione nasce anche dagli effetti persistenti della pandemia, che ha rallentato l’offerta di servizi essenziali.
Le misure della giunta fedriga per regolare i tempi di attesa
Già nell’ottobre 2019 la giunta guidata da fedriga aveva varato un piano regionale per il governo delle liste d’attesa relativo al triennio 2019-21. Quel piano stabiliva tempistiche precise entro le quali le prestazioni sanitarie dovevano essere erogate. però, la diffusione della pandemia ha frenato pesantemente l’attività delle strutture sanitarie, causando un allungamento progressivo dei tempi di attesa e creare un colpo al sistema.
Nel gennaio 2024 la giunta è tornata a intervenire adottando una nuova delibera che ha imposto alle aziende sanitarie della regione di definire criteri più chiari per garantire il diritto dei cittadini a ottenere visite ed esami entro tempi conformi alle prescrizioni mediche. questa nuova norma punta a far emergere le criticità e ad assicurare un monitoraggio più preciso delle liste d’attesa, favorendo l’accesso diretto al diritto di garanzia.
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La delibera ha portato ad un’impennata nelle richieste da parte degli utenti, spingendo molti di loro a segnalare ritardi e inefficienze. Va però notato che i rimborsi riconosciuti alle persone che hanno subito ritardi restano contenuti, spesso limitati a poche centinaia di euro, insufficienti per compensare i danni concreti causati dal mancato rispetto dei tempi di erogazione.
L’esplosione delle richieste di accesso al diritto di garanzia nel 2024
Nel 2024 le richieste di accesso al diritto di garanzia per le liste d’attesa in friuli venezia giulia hanno toccato quota 21.099, un numero che supera di oltre dieci volte quelle registrate nel 2023, fissate a 1.927. Questo dato è emerso da un’inchiesta condotta dai quotidiani del gruppo nem e rivela un’emergenza che interessa in particolar modo le due maggiori aziende sanitarie della regione: asufc e asugi , con punte che superano le 7.000 richieste ciascuna.
Le richieste riguardano soprattutto il mancato rispetto delle tempistiche fissate per visite, esami e altre prestazioni sanitarie che i cittadini hanno diritto di ricevere entro limiti certi. la crescita così marcata testimonia il disagio crescente dell’utenza di fronte a liste d’attesa che non rispettano i tempi previsti e, conseguentemente, mette sotto pressione il sistema di gestione sanitario regionale.
Le reazioni politiche e la polemica sulle liste d’attesa
La pubblicazione dei dati sulle richieste di accesso al diritto di garanzia ha acceso il dibattito politico in friuli venezia giulia. il pd ha denunciato la presenza di “percorsi celati ai cittadini”, ovvero procedure e situazioni che non erano chiare all’utenza finché non sono esplose le richieste ufficiali dei comitati e dei cittadini.
Questa critica sottolinea un problema di trasparenza e comunicazione nel sistema sanitario regionale. I ritardi nell’erogazione delle prestazioni e le modalità con cui sono state gestite le liste d’attesa appaiono quindi sotto la lente d’ingrandimento, compresa la risposta della giunta e delle aziende sanitarie a queste emergenze.
Le pressioni politiche mirano a ottenere un cambio di marcia concreto e la riorganizzazione di servizi per ridurre le attese e garantire efficacia nei tempi. Il tema resta al centro del dibattito pubblico in regione mentre le richieste continuano a salire mese dopo mese.