Il mercato del caffè ha vissuto un’importante impennata dei prezzi nel 2024, con un incremento di quasi il 40% rispetto all’anno precedente. Le difficili condizioni meteorologiche nei principali Paesi produttori, come Brasile, Vietnam e Indonesia, hanno avuto un ruolo determinante in questo fenomeno. L’industria del caffè, che genera oltre 200 miliardi di dollari di entrate annuali, vede in Unione Europea e Stati Uniti i maggiori importatori. Un rapporto della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, fornisce dettagli su queste dinamiche e anticipa potenziali ulteriori aumenti nel 2025.
Prezzi del caffè alle stelle: i dettagli del report Fao
Secondo le rilevazioni della Fao, nel mese di dicembre 2024, il prezzo del caffè Arabica ha registrato un aumento notevole del 58% rispetto all’anno precedente. Questa varietà, ritenuta di qualità superiore, è molto ricercata nel mercato del caffè tostato e macinato. Anche il caffè Robusta ha visto un notevole incremento, con una crescita del prezzo reale del 70%. Queste scelte di acquisto hanno portato a una riduzione del differenziale di prezzo tra le due varietà, una novità che non si vedeva dalla metà degli anni ’90. Questa mutazione nel mercato indica una ristrutturazione dei gusti dei consumatori e, probabilmente, un cambiamento nelle dinamiche delle forniture.
Le cause climatiche dei rincari: la situazione nei principali paesi produttori
La crisi climatica ha colpito in modo significativo tre dei più grandi produttori mondiali di caffè. In Vietnam, ad esempio, un prolungato periodo di siccità ha determinato una diminuzione della produzione del 20% nel ciclo 2023-24, con un decremento delle esportazioni pari al 10%. Il mercato è stato colpito non solo da fattori ambientali, ma anche da variazioni stagionali. In Indonesia, le condizioni di pioggia eccessiva tra aprile e maggio 2023 hanno causato danni alle ciliegie di caffè, facendo registrare un calo della produzione dell’16,5% su base annua e portando a una drastica riduzione delle esportazioni, scese del 23%.
Anche il Brasile, il più grande produttore di caffè al mondo, ha dovuto affrontare sfide simili. Dopo previsioni iniziali che indicavano un aumento della produzione del 5,5% rispetto all’anno precedente, le stime ufficiali hanno subito rivisitazioni, con un calo previsto dell’1,6%. Questi eventi climatici hanno dimostrato come il settore è vulnerabile a cambiamenti bruschi e imprevisti, costringendo produttori e investitori a rivedere le loro strategie.
Piccoli agricoltori e il futuro del mercato del caffè
Un fatto significativo è che quasi il 50% della produzione mondiale di caffè proviene da Brasile e Vietnam, dove gli agricoltori più piccoli rappresentano circa l’80% della produzione totale. Questi agricoltori, spesso privi di risorse per adattarsi a nuove tecnologie e pratiche sostenibili, affrontano crescenti difficoltà a causa delle fluttuazioni dei prezzi e delle condizioni climatiche. La Fao sottolinea come l’aumento dei prezzi del caffè possa offrire un’opportunità: elevati costi di vendita potrebbero incentivare investimenti in tecnologia e ricerca, cruciali per migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici e per sostenere i piccoli produttori.
Secondo Boubaker Ben-Belhassen, direttore della Divisione Mercati e Commercio della Fao, è essenziale per il settore del caffè sviluppare pratiche di produzione più sostenibili e resilienti. Solo in questo modo sarà possibile garantire non solo la stabilità economica degli agricoltori, ma anche quella dell’intera industria del caffè, in un contesto di crescente domanda globale.