Il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti ha registrato un’estate di grande operatività con un focus particolare sui trapianti di fegato. Nel mese di agosto, ben 14 interventi sono stati eseguiti in modo consecutivo, sottolineando l’impegno e la professionalità di un’equipe altamente specializzata. Questa attività, nonostante il periodo estivo, ha garantito un servizio continuo e disponibile 24 ore su 24, frutto della dedizione di chirurghi, anestetisti, coordinatori e personale infermieristico.
Il successo del POIT: numeri che parlano chiaro
Un incremento significativo dei trapianti
Dal suo avvio, il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti ha già portato a termine 65 trapianti di fegato dall’inizio dell’anno. Questi numeri indicano un trend positivo rispetto al 2023, anno che ha visto un record assoluto per il Lazio con 80 interventi. Questi risultati sono significativi non solo per il POIT, ma anche per la salute pubblica, poiché dimostrano l’efficienza e l’efficacia del servizio offerto. Inoltre, circa il 40% dei pazienti che ricevono il trapianto proviene da regioni limitrofe, quali Basilicata, Campania, Calabria e Abruzzo, facendo del POIT un punto di riferimento cruciale per il centro-sud Italia.
L’importanza del servizio continuo
La scelta di mantenere un servizio attivo 24 ore su 24, anche in estate, evidenzia l’importanza di una risposta immediata alle esigenze dei pazienti. Questo approccio non solo contribuisce alla salute dei singoli ma favorisce anche un sistema sanitario più resiliente. La sinergia tra i vari reparti coinvolti è fondamentale per far fronte a un numero così elevato di trapianti e per garantire che ogni intervento venga eseguito con la massima competenza e sicurezza.
La cooperazione multidisciplinare: un modello vincente
Un’alleanza tra reparti
La crescita e il successo del POIT sono il risultato di una strategia organizzativa che prevede un lavoro di squadra tra diverse unità operative. Le Epatologie, dirette dai Dott. Adriano Pellicelli e Gianpiero D’Offizi, e le Rianimazioni, guidate rispettivamente dal Prof. Luigi Tritapepe e dalla Dr.ssa Mariagrazia Bocci, giocano un ruolo chiave nella gestione dei pazienti. Questi specialisti collaborano strettamente con il personale anestesiologico, coordinato dalla Dr.ssa Micaela Maritti, per garantire una preparazione ottimale dei pazienti prima e dopo l’intervento.
Il Centro Regionale Trapianti: un componente cruciale
Il coordinamento dell’intero processo di trapianto è affidato al Centro Regionale Trapianti, ubicato all’interno del San Camillo e diretto dal Dott. Mariano Feccia. Questo centro è responsabile della compatibilità degli organi e della gestione delle liste d’attesa, un compito che richiede precisione e attenzione. La pianificazione accurata e la comunicazione efficace tra i vari reparti garantiscono che ogni fase del trapianto venga eseguita al meglio, contribuendo al successo degli interventi.
Il riconoscimento delle istituzioni: parole di apprezzamento
Riconoscimenti dal presidente della Regione Lazio
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha espresso il suo orgoglio per i risultati ottenuti dal POIT, sottolineando come questi trapianti rappresentino una speranza per le migliaia di pazienti in lista d’attesa. Rocca ha dichiarato l’importanza del lavoro di squadra tra gli operatori sanitari e ha messo in evidenza la necessità di diffondere la cultura della donazione, fondamentale per continuare a garantire interventi salvavita.
L’importanza dell’organizzazione nelle attività trapiantologiche
Angelo Aliquò, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, ha lodato l’impeccabile organizzazione della Regione Lazio nella gestione dei trapianti. Secondo Aliquò, la capacità di coordinare le équipe specializzate e gestire i trasporti degli organi è una testimonianza della professionalità del servizio sanitario locale. La capacità di effettuare trapianti in situazioni complesse è fondamentale per assicurare la sicurezza degli organi e la qualità della vita dei pazienti.
L’evoluzione della transplant oncology: un futuro promettente
Innovazioni negli interventi di trapianto
Il POIT non si limita a eseguire trapianti di fegato in situazioni di emergenza, ma si distingue anche per la sua avanguardia nella “transplant oncology”. Negli ultimi anni, le indicazioni per i trapianti si sono ampliate, consentendo interventi su pazienti affetti da patologie oncologiche che in precedenza non avrebbero avuto alternative terapeutiche. Il Prof. Giuseppe Maria Ettorre ha evidenziato come nel 2024 siano già stati eseguiti tre trapianti per metastasi epatiche in pazienti non candidabili a resezione chirurgica.
Un’attenzione crescente verso la qualità della vita
Il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti sta facendo passi avanti significativi nel fornire assistenza. Non si tratta solo di salvare vite, ma di migliorare la qualità della vita dei pazienti post-operatori. La metà dei pazienti che ricevono trapianti provengono da fuori Regione, dimostrando come il POIT sia diventato un centro di eccellenza riconosciuto. La cultura della donazione viene promossa attivamente, contribuendo a creare un circolo virtuoso che offre nuove opportunità a coloro che si trovano in condizioni critiche.
Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 da Elisabetta Cina