Astronomi scoprono nuovo oggetto interstellare in rotta verso il sole all’interno del sistema solare

Astronomi scoprono nuovo oggetto interstellare in rotta verso il sole all’interno del sistema solare

Nel 2025 gli astronomi scoprono A11pl3Z, il terzo oggetto interstellare con orbita unica nel sistema solare, che si avvicina al sole senza attività cometarie evidenti e sarà osservato nei prossimi mesi.
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Nel 2025 è stato scoperto A11pl3Z, il terzo oggetto interstellare nel sistema solare, con un’orbita peculiare e natura ancora incerta. Gli astronomi lo studieranno per svelarne origine e caratteristiche. - Gaeta.it

Nel 2025, un oggetto curioso e insolito ha attirato l’attenzione degli scienziati: si muove attraverso il sistema solare puntando verso il sole, e la sua provenienza sembra venire dallo spazio fuori dal nostro sistema planetario. Dopo aver osservato in passato due oggetti interstellari, ‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019, questa terza scoperta si distingue soprattutto per l’orbita peculiare. Gli astronomi avranno diversi mesi per studiarlo e comprendere meglio questo visitante misterioso.

La scoperta del terzo oggetto interstellare nei dintorni del sole

L’attenzione degli esperti si è accesa quando il 1° luglio 2025 un oggetto è stato individuato dai satellite in una zona nascosta dietro al sole, leggermente all’interno dell’orbita di Giove. La scoperta è stata comunicata da K Ly, studente di astronomia, tramite il social BlueSky, con il nickname astrafoxen. L’oggetto, catalogato come A11pl3Z, ha messo in moto una frenetica ricerca di immagini e dati pregressi, con l’obiettivo di tracciare con precisione la sua rotta e caratteristiche. Quella che sappiamo finora è che la sua orbita non è stata condizionata dall’influenza gravitazionale di Giove. Si muove sul lato opposto del sole rispetto al pianeta gigante, e le sue dinamiche appaiono particolari.

Dettagli sull’etichetta e natura dell’oggetto

Il nome A11pl3Z deriva da una prima etichetta provvisoria, in attesa di conferme successive. Non presenta evidenti code o altri segni tipici delle comete, almeno nelle immagini iniziali, quindi vi è incertezza sulla sua natura reale: potrebbe essere un asteroide, oppure una cometa finora non attiva o poco visibile. Nonostante l’osservazione sia partita da poco, l’attenzione resta altissima, soprattutto in chi guarda al suo percorso sbalorditivo.

Confronto con ‘oumuamua e borisov: caratteristiche a confronto

Nel passato recente, due oggetti interstellari avevano già transitato nel sistema solare creando scalpore. ‘Oumuamua, identificato nel 2017, presentava una forma e caratteristiche insolite, mai viste prima nel nostro sistema, e risultava difficile da classificare in modo certo. Tale “visitante” mostrò un comportamento atipico, con forma allungata, forse metallica o di ghiaccio, e nessuna chiara coda cometaria.

Al contrario la cometa 2I/Borisov, scoperta nel 2019, è risultata molto simile a quelle che conosciamo del sistema solare, con una ghiandola di gas e polveri ben evidente. La sua orbita tracciava un passaggio da fuori del sistema solare, ma rispetto a ‘Oumuamua sembrava più tradizionale nella natura.

L’oggetto A11pl3Z si differenzia proprio per l’orbita molto più estrema, ma anche per il fatto di presentare caratteristiche ancora non chiare. La sua traiettoria indica un passaggio ravvicinato al sole, ma senza finora apparenti attività cometarie. Gli astronomi osservano con attenzione per registrare ogni minimo cambiamento, che potrebbe chiarire la composizione e la provenienza dell’oggetto.

L’importanza dell’orbita e le peculiarità dinamiche

L’orbita di A11pl3Z appare unica e non influenzata dalla gravitazione di Giove, il che suggerisce un’origine esterna. Le sue dinamiche restano misteriose, con possibilità che coinvolgano materie e processi cosmici non ancora osservati nel dettaglio.

I prossimi mesi di osservazione e cosa aspettarsi

L’oggetto A11pl3Z non costituirà un pericolo per la Terra. La sua traiettoria più bassa in assoluto non lo porterà mai a meno di 50 milioni di chilometri dal nostro pianeta. È previsto un passaggio di massimo avvicinamento nel mese di ottobre 2025, probabilmente passando all’interno dell’orbita di Marte, ma la distanza rimarrà ampiamente di sicurezza. Purtroppo in quel periodo la posizione della Terra sarà tale da rendere difficile osservare l’oggetto, perché sarà sul lato opposto del sole, complicando così le possibilità di studio diretto.

Oggi, con una magnitudine di circa 17,2, A11pl3Z appare molto debole per i telescopi convenzionali e si scorge solo con strumenti molto potenti. Come accaduto per ‘Oumuamua e Borisov, la magnitudine migliorerà in modo significativo solo con l’avvicinarsi al sole, aumentando le probabilità di rilevare eventuali emissioni di gas o polveri se fosse una cometa.

Gli astronomi stanno già organizzando campagne di osservazione con telescopi terrestri e spaziali, mettendo in campo tutte le risorse possibili per raccogliere dati sul suo periodo di attività e sui materiali che lo compongono. Questa occasione servirà anche a capire meglio il materiale che viaggia al di fuori del sistema solare, e cosa possa raccontare sull’ambiente che circonda la nostra zona galattica.

Implicazioni della scoperta per la scienza e la conoscenza dello spazio

La scoperta di A11pl3Z aggiunge un nuovo tassello importante alla nostra capacità di intercettare oggetti estranei al sistema solare. Finora solo due oggetti interstellari erano stati confermati, per cui questa terza osservazione aumenta la frequenza registrata e suggerisce che potrebbero esserci altri corpi simili da scoprire.

Questi corpi solcano il sistema solare con traiettorie particolari e attraversano territori che altrimenti rimarrebbero sconosciuti. Tracciare nel dettaglio le loro orbite, e analizzarne la composizione, aiuta a capire le condizioni che si trovano fuori dal nostro ambiente planetario, e come si muovono corpi cosmici estranei al sistema solare.

Nuove prospettive per la ricerca astronomica

La natura di A11pl3Z, ancora da definire, potrebbe spingere a rivedere alcune ipotesi sulle caratteristiche e sulla variazione di oggetti che viaggiano tra le stelle. Potrebbe mostrare combinazioni di materiali mai osservate. Nel frattempo, le osservazioni proseguiranno cercando di raccogliere ogni elemento possibile prima che si allontani di nuovo dallo sguardo della Terra.

Questa scoperta sottolinea la dinamica complessità dello spazio intorno a noi, ci consegna nuovi dati da interpretare e pone nuovi interrogativi sul viaggio di materiale cosmico che attraversa il nostro sistema. Ora la comunità scientifica guarda al cielo con rinnovata attenzione.

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