Un uomo di origini albanesi è stato assolto dalle accuse di maltrattamenti nei confronti della ex moglie, che si è tolta la vita gettandosi dalla finestra di casa lo scorso gennaio. Poco dopo, anche la sorella della donna è caduta dalla stessa finestra, ma si è salvata. La procura, guidata dal pubblico ministero Luca Monteverde, aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, sospettando un possibile coinvolgimento di terzi. L’inchiesta, tuttavia, è destinata all’archiviazione per mancanza di prove a carico di altre persone.
Dettagli sulla tragedia e l’indagine per istigazione al suicidio
La vicenda si è consumata in un’abitazione italiana nel gennaio 2025. La donna, madre di quattro figli, si sarebbe tolta la vita dopo aver espresso il timore di perdere l’affidamento dei bambini. Subito dopo è stata la sorella a cadere dalla stessa finestra. Fortunatamente quest’ultima è sopravvissuta e ha potuto raccontare i fatti alle autorità. Il pm Monteverde ha ritenuto necessario accertare se qualcuno avesse spinto le donne al gesto estremo. Le indagini, però, non hanno fatto emergere nessun elemento fondato per ipotizzare che l’uomo avesse istigato il suicidio. Di conseguenza, il procedimento sarà chiuso senza ulteriori sviluppi.
La testimonianza della sorella sopravvissuta
La sorella sopravvissuta ha svolto un ruolo cruciale nel chiarire i fatti. La sua testimonianza ha consentito di verificare la dinamica e di escludere la presenza di terze persone direttamente coinvolte nell’episodio. Gli inquirenti hanno approfondito anche il contesto familiare, cercando di comprendere le motivazioni dietro al gesto disperato della donna.
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Le accuse contro l’uomo e le verifiche della polizia
Prima del suicidio, la donna aveva accusato l’ex marito di maltrattamenti e di averla sottoposta a forme di radicalizzazione nei confronti dei figli. L’uomo era sospettato anche di coinvolgimenti con ambienti estremisti islamici. A seguito di queste accuse, la polizia e la Digos hanno avviato una serie di accertamenti approfonditi. Le risultanze investigative hanno escluso senza ombra di dubbio la frequentazione di ambienti terroristi da parte dell’uomo.
Le forze dell’ordine hanno inoltre verificato la situazione familiare, riscontrando che l’ex marito si era allontanato dalla casa coniugale e aveva preso in affitto un’abitazione insieme al fratello. Questi elementi hanno contribuito a smentire l’accusa di maltrattamenti e hanno confermato l’assenza di violenze nei confronti della ex moglie e dei figli. L’avvocata dell’uomo, Anna Serafino, ha indicato che la moglie era spinta da motivi di gelosia nel riferire accuse infondate contro di lui.
Accertamenti sulla radicalizzazione e la vita familiare
Gli accertamenti svolti hanno escluso legami dell’uomo con ambienti estremisti, elemento centrale nelle precedenti accuse. Inoltre la nuova residenza con il fratello conferma un distacco dalla donna prima dell’evento tragico.
Precedenti e affidamento dei figli dopo il suicidio
Nel corso del 2023, l’uomo era stato arrestato per una vicenda separata, quando aveva rinchiuso in casa le due sorelle e si era recato in moschea. Quel caso si era risolto con una condanna a pochi mesi di carcere. Dopo il suicidio della ex moglie, i quattro figli sono stati affidati al padre, che ha assunto la responsabilità della loro custodia.
I bambini vivono con il padre e il caso ha richiesto un monitoraggio attento da parte dei servizi sociali. Le autorità si sono assicurate che il contesto familiare garantisse loro stabilità e tutela. La decisione di affidare i minori all’uomo deriva dalle indagini che hanno scagionato quest’ultimo da accuse gravi, e dall’assenza di altri parenti idonei all’affidamento.
Affidamento e ruolo del tribunale dei minori
Le vicende familiari rimangono delicate, ma il tribunale dei minori ha ritenuto l’ex marito la figura più adatta a prendersi cura dei bambini, specie dopo l’improvvisa tragedia che ha colpito la loro madre.