Un’importante sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Giulia Colangeli, che ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, Filippo Antonio De Cecco, presidente del Cda della F.lli De Cecco spa, insieme ai suoi collaboratori Mario Aruffo e Vincenzo Villani. Questa decisione ha portato a un grande sollievo per i dirigenti coinvolti e ha chiarito la non sussistenza di responsabilità per l’azienda in merito all’illecito amministrativo contestato.
L’accusa di frode e le motivazioni della sentenza
Il processo ha avuto luogo con rito abbreviato e si è concentrato sulla presunta frodi commerciale riguardante alcuni lotti di pasta venduti dall’azienda. L’accusa ha sostenuto che, in prossimità del 13 febbraio 2022, la F.lli De Cecco spa avesse commercializzato prodotti etichettati in modo errato, specificando che la materia prima era grano proveniente da California, Arizona e Italia. Tuttavia, si è scoperto che circa il 7% dei lotti, corrispondenti a 4.475 tonnellate, era stato realizzato con grano di origine francese.
Il pubblico ministero Giuseppe Falasca ha sostenuto la richiesta di assoluzione, evidenziando delle lacune probatorie significative nel caso. Da quanto emerso, il giudice ha escluso qualsiasi responsabilità per i vertici aziendali e ha sottolineato l’insussistenza di un piano fraudolento, determinando la non colpevolezza dell’azienda e dei suoi dirigenti rispetto ai reati contestati.
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La difesa e il ruolo del dipendente
Il legale Antonio Marino, avvocato di Vincenzo Villani, ha spiegato che la vicenda è stata innescata da un dipendente che aveva lasciato l’azienda. Pur dichiarando di non voler esprimere critiche nei confronti di questa figura, riferisce che è stata proprio tale uscita a dar vita a un’accusa che si è dimostrata infondata. Nonostante non si conoscono ancora le motivazioni dettagliate della sentenza, l’avvocato Marino si è detto fiducioso che il giudice avrà considerato tutti i fattori, escludendo qualsiasi intento fraudolento da parte della De Cecco e dei suoi manager.
Secondo Marino, la sentenza ha chiarito un messaggio fondamentale: la F.lli De Cecco spa non ha mai cercato di frodare i consumatori, e questo è un elemento che ha avuto un peso notevole nella decisione finale del giudice. Emerge anche un aspetto interessante riguardante il grano francese utilizzato: contrariamente alle accuse, esso si è rivelato di qualità superiore rispetto al grano normalmente impiegato, il che mette in discussione le accuse stesse.
Implicazioni per il settore alimentare
Questa sentenza ha svelato questioni significative per il settore alimentare, poiché evidenzia l’importanza della tracciabilità delle materie prime. In un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti alla provenienza degli alimenti, il caso De Cecco ha messo in luce le sfide che le aziende possono affrontare legate alla trasparenza ed etichettatura dei prodotti.
Le aziende alimentari devono mantenere alti standard di qualità e chiarezza nella comunicazione. La sentenza rappresenta un segnale che potrebbe influenzare altri casi simili, stabilendo un precedente favorevole per chi opera nel segmento alimentare. Infatti, la consapevolezza dei consumatori, le nuove normative e le pratiche commerciali giuste dovrebbero coesistere, guidando il mercato verso una maggiore integrità e fiducia.