Assolti dall'accusa di falso: il tribunale di Santa Maria Capua Vetere acquietta l'ex dirigente del Comune di Caserta

Assolti dall’accusa di falso: il tribunale di Santa Maria Capua Vetere acquietta l’ex dirigente del Comune di Caserta

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere assolve l’ex dirigente comunale Gioacchino Petrella e altri tre ex revisori dalle accuse di falso in bilancio, evidenziando la complessità della gestione finanziaria del Comune di Caserta.
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Assolti dall'accusa di falso: il tribunale di Santa Maria Capua Vetere acquietta l'ex dirigente del Comune di Caserta - (Credit: www.ansa.it)

Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza rilevante in un caso che coinvolge l’ex dirigente generale alle Finanze del Comune di Caserta. Gioacchino Petrella è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” dalle accuse di falso in atto pubblico e falso in bilancio. Si tratta di una notizia che ha suscitato attenzione nel contesto giudiziario italiano, dato che le contestazioni riguardavano la presunta certificazione non veritiera della regolarità dei conti pubblici del Comune di Caserta tra il 2007 ed il 2010. La decisione del tribunale segna un punto cruciale per Petrella e per gli altri ex responsabili coinvolti nella vicenda.

La sentenza e il contesto processuale

La sentenza è stata pronunciata dalla seconda sezione penale, presieduta dal giudice Sergio Enea, che ha accolto le argomentazioni difensive presentate dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. L’accoglimento della tesi difensiva ha portato all’assoluzione non solo di Petrella, ma anche di Aldo Palmieri, Carlo Iodice e Maria Grazia Durante, gli ex revisori dei conti del Comune di Caserta. I quattro erano accusati, rispettivamente, di falso e omesso controllo sulla regolarità dei conti del Comune durante il periodo in esame.

Nel corso di oltre tre anni di dibattimenti, si sono susseguiti numerosi testimoni, tra cui ufficiali della Guardia di Finanza, che hanno fornito un importante supporto investigativo. La loro testimonianza ha consentito al collegio giudicante di valutare la consistenza delle prove presentate. È emerso che la denuncia di presunti irregolarità, sporta dall’ex sindaco Pio Del Gaudio, ha innescato un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Nel 2011, a causa delle irregolarità segnalate, il Comune di Caserta dichiarò il dissesto finanziario.

L’intervento del Comune di Caserta

Nel contesto del processo, il Comune di Caserta si è costituito parte civile, con l’assistenza legale dell’avvocato Lidia Gallo. Questo ha messo in evidenza l’importanza della questione per l’ente locale, che ha cercato di tutelare i propri interessi durante il dibattimento. La decisione di intraprendere azioni legali è stata motivata dalla volontà di portare chiarezza su una situazione che ha colpito non solo la reputazione degli ex dirigenti, ma anche la stabilità finanziaria del Comune stesso.

Il coinvolgimento del Comune dimostra l’impatto che il processo ha avuto sulle istituzioni locali e la necessità di garantire che le finanze pubbliche siano gestite in modo trasparente e responsabile. La posizione della parte civile in un caso simile è cruciale, in quanto contribuisce a rafforzare l’idea che la responsabilità nella gestione dei conti pubblici deve essere perseguita legalmente.

Testimonianze e prove presentate durante il processo

Durante il processo, sono stati ascoltati diversi funzionari e dipendenti del Comune, i quali hanno fornito chiarimenti in merito alla gestione delle finanze comunali nel periodo incriminato. Tra i testimoni chiave ci sono stati anche i consulenti tecnici di parte, come Antonio Perna, nominato dalla Procura, e Eugenio Piscino, che ha rappresentato la difesa. Le loro competenze hanno fornito una prospettiva tecnica essenziale per la comprensione delle procedure contabili e delle normative vigenti.

Particolarmente significativa è stata la testimonianza dell’ex sindaco Pio Del Gaudio, il quale ha preso un ruolo attivo nella denuncia delle irregolarità. La sua posizione di opposizione politica ha aggiunto una dimensione di conflitto d’interesse alla vicenda, che ha attirato l’attenzione non solo delle autorità, ma anche dei media. Le sue affermazioni hanno costituito il punto di partenza per le indagini della Procura, culminate con il verdetto di oggi.

Questa sentenza offre un momento di riflessione sulla gestione delle finanze pubbliche e sulla necessità di una vigilanza costante per evitare il verificarsi di situazioni simili in futuro. La questione rimane centrale nel dibattito su come le amministrazioni locali debbano rispondere e rendere conto dell’uso delle risorse pubbliche.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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