La sanità ligure cerca di alleggerire le lunghe liste d’attesa grazie a un accordo tra asl 1 imperiese e asl 2 savonese. Le due aziende hanno deciso di comprare oltre ventimila prestazioni diagnostiche da strutture private accreditate, per un investimento vicino ai 3 milioni di euro. L’obiettivo è dare un accesso più rapido a esami fondamentali, rispondendo meglio alle necessità dei cittadini della regione.
La strategia di acquisto di prestazioni diagnostiche per snellire le attese
Le asl coinvolte hanno lavorato a stretto contatto con la regione liguria per definire i servizi prioritari da garantire ai pazienti. In pratica, hanno individuato le tipologie di esami più richiesti e con tempi di attesa più lunghi. Così si concentreranno su prestazioni essenziali come risonanze magnetiche, tac, radiografie, ecografie e altri esami cardiovascolari.
L’acquisto da soggetti privati accreditati rappresenta una scelta mirata per velocizzare il percorso diagnostico, senza gravare ulteriormente sulle strutture pubbliche. La collaborazione tra pubblico e privato in questo caso serve a coprire i picchi di domanda e a ridurre i tempi medi di attesa. L’operazione prevista si colloca dentro un quadro più ampio di ottimizzazione delle risorse sanitarie sul territorio.
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Dettagli sulle prestazioni acquistate da asl 2 savonese
La asl 2 savonese distribuirà un totale di 15.637 prestazioni diagnosticche acquistate da privati accreditati. Tra queste spiccano 5.665 risonanze magnetiche, che sono tra gli esami più richiesti e costosi da eseguire. A questi si aggiungono 600 tomografie assiali computerizzate , utili in molti ambiti specialistici.
Le radiografie previste sono 755, mentre le ecografie raggiungono quota 6.107, riflettendo la domanda rilevante per esami non invasivi e diffusissimi. La asl ha programmato anche 1.500 esami doppler, che servono a valutare il flusso sanguigno, e 1.000 ecocardiogrammi, fondamentali in cardiologia. Completano l’offerta 600 pacchetti cardiologici, cioè set di esami specifici per monitorare la salute del cuore.
Questi numeri mostrano chiaramente come la asl 2 abbia concentrato l’impegno su prestazioni particolarmente richieste e con potenziale impatto sulla diagnosi precoce e il monitoraggio di malattie croniche.
Il ruolo di asl 1 imperiese nel piano di acquisti
La asl 1 imperiese metterà a disposizione 8.633 prestazioni da affidare a strutture private con accreditamento riconosciuto. La distribuzione di queste prestazioni riguarderà diverse discipline specialistiche diagnostiche, anche se non sono stati specificati i dettagli nel comunicato.
Questa scelta aiuta a bilanciare la domanda e a raggiungere un ampio spettro di assistenza diagnostica sul territorio, mantenendo la qualità e evitandi ritardi. L’investimento evidenzia l’impegno della asl 1 nel garantire un servizio più rapido alle persone, superando le difficoltà accumulate dalle liste d’attesa.
Il coinvolgimento di strutture private accreditate è ormai un modello utilizzato da più aziende sanitarie italiane per gestire periodi di carico intenso, garantendo sia la continuità assistenziale sia tempi più brevi per i cittadini.
Modalità di gara e gestione dinamica del bando
Il bando aperto per tutto il 2025 prevede che le offerte delle strutture private vengano esaminate con regolarità mensile. La prima verifica è prevista entro sette giorni dalla pubblicazione, per avviare rapidamente la selezione.
Questa modalità di aggiornamento continuo permette di controllare l’andamento delle richieste e risposte in tempo reale, adattando l’assegnazione delle prestazioni alle esigenze che emergono mese per mese. Si tratta di un meccanismo flessibile che permette di aggiustare velocemente i carichi di lavoro e il numero di esami da affidare ai soggetti privati.
Il sistema modulare consente a asl 1 e asl 2 di mantenere il controllo strettissimo sull’utilizzo delle risorse, calibrando gli interventi a seconda delle variazioni di domanda e evitando sprechi o sovraccarichi. Questo approccio dimostra una gestione più puntuale della domanda sanitaria legata alla diagnostica.
Le aziende sanitarie liguri perseguono così un modello in cui il pubblico supervisiona le prestazioni fornite da privati, garantendo qualità, tempi certi e risposta rapida alle necessità del territorio.