Il comune di Ascoli Piceno ha avviato un nuovo progetto culturale chiamato “Indagine sulla bellezza”, pensato per approfondire il concetto di bellezza attraverso contributi provenienti da arte, cultura e giornalismo. L’iniziativa propone una serie di incontri con personalità di rilievo, aperta al pubblico senza alcun costo, per stimolare riflessioni alternative sul tema. Il primo appuntamento è fissato per lunedì 12 maggio alle 10.30, nella Pinacoteca Civica della città marchigiana.
Il progetto indagine sulla bellezza come spazio di confronto culturale
L’idea promossa dal sindaco Marco Fioravanti parte da un’esigenza concreta: scuotere le percezioni abituali sul bello. Nato con l’intento di coinvolgere vari settori culturali, il format mettere in dialogo esperienze artistiche e intellettuali differenti. I partecipanti sono scelti per rappresentare diverse declinazioni del concetto di estetica e per stimolare le discussioni su cosa rende un oggetto, un’opera o un ambiente “bello”.
Il focus non è solo sull’apparenza, ma si addentra nei significati più profondi, nei contrasti e nei margini dove spesso si nasconde la cifra poetica o emotiva delle cose. Il sindaco Fioravanti ha spiegato che l’evento vuole essere uno spazio di confronto, così da arricchire il pubblico con punti di vista inconsueti. La scelta di ospitare la prima manifestazione all’interno della Pinacoteca Civica sottolinea il legame con il patrimonio culturale locale.
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La collaborazione con istituzioni accademiche e culturali contribuisce a far diventare l’iniziativa un momento concreto di scambio. In questo senso, la partnership con la Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino e la Fondazione Ascoli Cultura amplia il raggio d’azione e di riflessione oltre l’ambito prettamente locale. L’accesso libero inoltre rappresenta una volontà chiara di coinvolgimento diretto dei cittadini.
L’incontro di dardust tra musica e architettura
Il primo incontro sarà guidato da Dardust, nome d’arte di Dario Faini. Pianista e produttore ascolano riconosciuto a livello internazionale, Dardust proporrà un percorso che unisce due discipline apparentemente distanti: la musica e l’architettura. Il titolo dell’incontro è “Controtempi urbani: l’architettura nella musica e viceversa”. La relazione tra queste due arti viene così approfondita attraverso esempi concreti e riflessioni sul legame tra spazio, ritmo e percezione.
L’evento offrirà l’occasione per comprendere come strutture architettoniche possano influenzare composizioni musicali e, al contrario, come la musica possa interpretare e dar forma a luoghi urbani. Le docenti Roberta Cocci Grifoni e Federica Ottone, esperte in progettazione ambientale, dialogheranno con Dardust per approfondire questi concetti mettendo in luce sia aspetti teorici sia pratici del rapporto tra architettura e musica.
L’incontro si inserisce in un contesto più ampio di ricerca sulle trasformazioni degli spazi urbani e sulle narrazioni che essi costruiscono. Attraverso ricordi personali e riflessioni artistiche, l’artista guiderà la platea in una scoperta a più livelli sulle potenzialità espressive che nascono dall’osmosi tra linguaggi diversi.
Urban impressionism, l’ultimo progetto musicale di dardust e il senso delle periferie
Nel corso dell’incontro Dardust presenterà anche il suo disco più recente, “Urban Impressionism”, uscito l’8 novembre 2024 per Artist First e Sony Masterworks. Il progetto rappresenta un tentativo di “colorare il bianco e nero delle nostre emozioni” come spiega lo stesso artista. Si tratta di una riflessione sulle periferie urbane, che in questo lavoro diventano una metafora degli spazi interiori fragili e vulnerabili di ciascuno.
L’idea è quella di mostrare tali marginalità non come semplici aree degradate, ma come luoghi carichi di significati emotivi. Le periferie vengono viste come ferite da attraversare, passaggi necessari per ritrovare luce e se stessi. L’approccio di Dardust si basa su una forte componente evocativa che fonde musica e immaginazione, simile alle pennellate degli impressionisti nelle arti visive.
Questa proposta artistica rappresenta una chiave di lettura per rileggere lo spazio urbano in modo meno convenzionale, invitando ad ascoltare le storie racchiuse nei dettagli che spesso passano inosservati. Il disco si inserisce così in un dibattito sulle trasformazioni sociali e sulle nuove sensibilità verso le città contemporanee.
L’endorsement della scuola di architettura e design e il valore del progetto culturale
Massimo Sargolini, direttore della Scuola di Architettura e Design di Camerino, ha sottolineato l’importanza di accostare musica e architettura per mettere in luce la creatività che nasce dai contrasti e dalle realtà urbane complesse. Parlare di queste arti insieme permette di esplorare fenomeni culturali e sociali attraverso chiavi di accesso diverse.
La presenza di Dardust, che traduce queste tensioni in opere capaci di coinvolgere emotivamente, rafforza il valore dell’iniziativa. La riflessione sulle periferie e sugli spazi marginali, attraverso un discorso musicale e architettonico, contribuisce a elaborare un’immagine più sfaccettata del concetto di bellezza.
La collaborazione tra università, enti culturali e amministrazione rappresenta una concreta opportunità per aprire nuovi orizzonti di conoscenza, in modo diretto e partecipato. Il progetto “Indagine sulla bellezza” si prepara a proseguire con altri appuntamenti, ognuno dedicato a temi e ospiti diversi, per offrire un panorama ampio senza perdere il filo del dialogo tra discipline.