Ascanio Celestini presenta 'Rumba': un viaggio contemporaneo con San Francesco al Teatro Nuovo di Napoli

Ascanio Celestini presenta ‘Rumba’: un viaggio contemporaneo con San Francesco al Teatro Nuovo di Napoli

“Rumba”, l’opera di Ascanio Celestini, debutta al Teatro Nuovo di Napoli, esplorando la vita di San Francesco e le sfide della povertà attraverso storie contemporanee di resilienza e dignità.
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Ascanio Celestini presenta 'Rumba': un viaggio contemporaneo con San Francesco al Teatro Nuovo di Napoli - Gaeta.it

Rumba, l’ultima creazione di Ascanio Celestini, debutterà giovedì 14 novembre presso il Teatro Nuovo di Napoli, con repliche fino al 17 novembre. Questo spettacolo, frutto di una collaborazione tra Fabbrica, Fondazione Musica per Roma e Teatro Carcano, offre uno sguardo originale sulla vita di San Francesco nel contesto attuale, intersecando narrazione e musica attraverso l’interpretazione di Gianluca Casadei. Celestini esplora come un uomo di fede e carità potrebbe affrontare la povertà nel moderno scenario italiano, portando in scena storie di personaggi che rimandano a dignità e speranza.

L’importanza di san francesco oggi

Ascanio Celestini, attraverso Rumba, invita il pubblico a riflettere su un tema che sta a cuore a molti: la povertà e il servizio verso gli ultimi. Francesco d’Assisi, con la sua scelta di vita austerità e dedizione ai più bisognosi, rappresenta una figura che continua a risuonare nella società contemporanea. Il drammaturgo immagina Francesco come un “uomo contro corrente”, un ricco che rifiuta il denaro per abbracciare un’esistenza in semplicità e al servizio degli impoveriti. Questo ritratto, ricco di spunti di riflessione, permette di capire quanto sia ancora attuale il messaggio del santo.

La rappresentazione mostra la vita quotidiana di persone ai margini della società, condividendo la loro realtà. Attraverso i personaggi presentati, Celestini chiarisce come il benessere e la povertà siano due facce della stessa medaglia. Il cavalier che scelse di non combattere in un tempo di guerre riemerge oggi come un simbolo di pace e fratellanza, un messaggero di speranza in un mondo che spesso ignora la dignità dei più deboli.

Un meticoloso racconto di vite dimenticate

La trama di Rumba si svolge intorno a due figure emblematiche: Giobbe, un magazziniere privo di capacità di lettura e scrittura che ha saputo gestire il lavoro con ingegno, e Joseph, un rifugiato che ha affrontato viaggi difficili dall’Africa fino a trovarsi in carcere in Italia. Il dramma estrapola da questi personaggi la storia della resilienza umana e il loro scontro con una realtà che spesso li relega a una condizione di invisibilità.

Fra i personaggi c’è anche lo zingaro, un giovane la cui vita è segnata dalla dipendenza fin dall’infanzia. Con queste storie, Celestini non solo descrive il mondo contemporaneo, ma dipinge anche un affresco di umanità, evidenziando come le sfide sociali odierne siano collegabili a quelle affrontate da Francesco otto secoli fa. Rumba diventa quindi non solo un’opera teatrale ma un viaggio emotivo che trasporta il pubblico nella vita di chi vive ai margini.

L’eredità del presepe e il genio di francesco

Francesco d’Assisi è noto anche come l’inventore del Presepe, un gesto artistico e spirituale che ha segnato la tradizione natalizia. Nel 1223 a Greccio, il santo allestì la prima rappresentazione della nascita di Gesù, ricreando un contesto di povertà, un grande messaggio per il mondo. La scena includeva un bue, un asino e una mangiatoia, simboli che richiamano una semplicità disarmante. L’opera di Celestini riporta questo concetto all’attenzione del pubblico, sottolineando che la povertà non è solo un dato sociale, ma un modo di vivere, un modo di rispondere alla vita.

Rumba rappresenta quindi la terza parte di una trilogia, che include Laika e Pueblo. Anche in questi spettacoli emergono le stesse figure, collocandole in un contesto urbano in cui raccontano le loro esperienze quotidiane. I personaggi, attraverso il loro scambio, rivivono in modi nuovi le relazioni e i valori che Francesco ha incarnato nella sua vita. Questo legame permette di far emergere analogie tra il passato e il presente, mantenendo viva l’eredità del santo e il suo messaggio per le generazioni future.

La creazione di Celestini rappresenta non solo un omaggio a San Francesco ma anche un invito a riconsiderare la nostra attitudine verso il prossimo, alla ricerca di una comprensione più profonda della realtà che circonda le vite dei meno fortunati.

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