Arrivo a milano di 80 persone evacuate da gaza tra cui minori feriti e trasferimento in ospedali lombardi

Arrivo a milano di 80 persone evacuate da gaza tra cui minori feriti e trasferimento in ospedali lombardi

Un volo umanitario da Gaza atterra a Linate con 80 persone, tra cui minori feriti, trasferiti in ospedali di Lombardia e Piemonte per cure mediche e supporto psicologico coordinati da istituzioni italiane.
Arrivo A Milano Di 80 Persone Arrivo A Milano Di 80 Persone
Un volo umanitario è atterrato a Linate con 80 persone evacuate da Gaza, tra cui minori gravemente traumatizzati, per ricevere cure mediche in ospedali italiani, grazie a un coordinato intervento di istituzioni, forze armate e protezione civile. - Gaeta.it

Nella notte di ieri è atterrato all’aeroporto di Linate uno dei tre voli umanitari provenienti da Gaza, con a bordo ottanta persone evacuate, tra cui diciassette minori. Questo gruppo è stato portato in Italia per ricevere cure mediche e assistenza dopo gli eventi di guerra che hanno colpito la Striscia di Gaza. A guidare l’elenco dei pazienti si trova Adam, un bambino di undici anni che ha perso il padre e nove fratelli e sorelle durante un raid israeliano. Con lui c’è anche sua madre Alaa al-Najjar, pediatra, che l’accompagna in questo difficile viaggio verso la cura.

Dettagli del volo e composizione dei passeggeri

Il volo è partito dall’aeroporto israelo di Eilat ed è atterrato a Milano poco dopo le 23, diretto alla sezione militare di Linate. L’aereo trasportava sei pazienti minori insieme a diciannove accompagnatori. Tra questi bambini ci sono situazioni di gravi traumi, come appunto Adam, che rappresentano la fotografia del dramma umano e civile che si è consumato sul territorio di Gaza nelle ultime settimane. I minori e i loro parenti sono stati selezionati per ricevere cure mediche specifiche che non potevano avere sul territorio di origine a causa del conflitto.

Nel dettaglio, tre dei piccoli saranno trasferiti in ospedali lombardi: l’ospedale Niguarda e il Policlinico di Milano, oltre al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Altri tre verranno portati in strutture sanitarie in Piemonte, per distribuire l’impatto e garantire assistenza mirata nei centri più attrezzati nel nord Italia.

Accoglienza e supporto all’aeroporto di milano

All’arrivo a Linate, i passeggeri sono stati accolti da una folta rappresentanza istituzionale e dei servizi di emergenza. Tra loro c’era il vicepremier Antonio Tajani, affiancato dai rappresentanti della Regione Lombardia Guido Bertolaso e Gianluca Comazzi. Presenti anche operatori della struttura maxi emergenze Areu, guidati dal direttore generale Massimo Lombardo. Personale della protezione civile, dell’Aeronautica militare, dell’Oms e mediatori culturali hanno lavorato insieme per garantire un’accoglienza efficiente e rispettosa nei confronti delle persone provate dalla guerra.

Organizzazione dei trasferimenti ospedalieri

La collaborazione tra queste diverse realtà ha consentito di preparare i trasferimenti ospedalieri, accompagnando i minori e i loro familiari verso i reparti specialistici in Lombardia e Piemonte. Le cure mediche rappresentano una fase fondamentale per il recupero fisico e psicologico di queste persone, soprattutto per i bambini che hanno subito traumi.

Contesto e implicazioni del trasferimento sanitario dall’area di conflitto

Il trasferimento dei pazienti da Gaza in strutture italiane è avvenuto all’interno di una complessa rete umanitaria e sanitaria. Il conflitto nella Striscia di Gaza ha prodotto numerosi feriti, molti dei quali minori, che nel loro territorio natale non possono essere curati adeguatamente. L’intervento dell’Italia, tramite questi voli umanitari, risponde all’esigenza di trattare casi complessi e di gravità elevata.

La presenza di minori vittime di raid con pesanti perdite familiari come Adam sottolinea lo scenario di crisi che si protrae nella regione. Le strutture sanitarie italiane coinvolte devono affrontare sfide legate ai traumi fisici ma anche a quelli psicologici, preparando percorsi di riabilitazione multidisciplinari. Chi segue queste persone deve gestire anche aspetti sociali e culturali, che la presenza di mediatori ha aiutato a mantenere sotto controllo.

“Il partecipare a questa iniziativa ha richiesto inoltre una stretta collaborazione tra enti governativi, organizzazioni internazionali e operatori sul campo in Israele, a Gaza e in Italia. Solo attraverso un lavoro coordinato è stato possibile realizzare un ponte umanitario che ha evitato ulteriori sofferenze e ha offerto un rifugio sicuro per i pazienti più fragili.”

Ruoli e interventi della protezione civile e delle forze armate italiane

La protezione civile italiana ha giocato un ruolo centrale nell’organizzazione dell’operazione di accoglienza dei feriti provenienti da Gaza. Quando il volo è atterrato a Linate, la struttura maxi emergenze dell’Areu ha preso in carico i pazienti, coordinando i trasporti verso gli ospedali designati. La presenza di medici e infermieri è stata supportata da operatori esperti nel trattamento di traumi e nella gestione di emergenze complesse.

L’Aeronautica militare ha garantito la sicurezza e l’efficienza del volo umanitario, con personale dedicato al controllo e alla gestione della sezione militare dell’aeroporto. L’interazione tra forze armate e strutture civili ha permesso di superare rapidamente le difficoltà logistiche, a partire dal prelievo all’aeroporto israeliano di Eilat fino alla consegna agli ospedali lombardi e piemontesi.

La presenza di mediatori culturali ha facilitato la comunicazione con i pazienti e i loro accompagnatori, molti dei quali parlano solo arabo. Questo ha evitato malintesi e reso più umano un momento già difficile, consentendo di gestire informazioni mediche e logistiche senza barriere linguistiche.

La complessità di questa operazione è un esempio concreto di come la sinergia tra istituzioni e strutture sanitarie possa mettere in moto una catena di soccorso immediata e puntuale nel contesto di crisi internazionali.

Change privacy settings
×