Un controllo di routine della polizia stradale ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, ha portato all’arresto di un uomo con un ordine di carcerazione in sospeso. La vicenda si è svolta la sera del 3 maggio 2025 a Gamalero, quando un controllo su strada ha svelato l’identità di un 52enne con un mandato di arresto. L’arresto arriva dopo anni in cui il soggetto si era reso irreperibile, vivendo all’estero. L’episodio mette in luce le operazioni sul territorio che mirano ad assicurare alla giustizia soggetti latitanti.
Le circostanze del controllo stradale a gamalero
La polizia stradale di Acqui Terme ha notato una manovra azzardata compiuta da un veicolo con targa straniera lungo una strada di Gamalero. I sospetti sugli atteggiamenti del conducente hanno indotto gli agenti a fermare l’auto per un controllo. Al volante c’era un uomo di 52 anni che, sin dall’inizio, ha cercato di evitare l’identificazione mostrando documenti con nomi e cognomi diversi fra loro. Questa mossa ha subito destato l’attenzione degli agenti, che hanno deciso di approfondire la verifica.
Gli operatori si sono avvalsi della banca dati nazionale delle forze dell’ordine per incrociare le informazioni del documento esibito. I dati hanno rivelato un ordine di carcerazione nei confronti dell’uomo, emesso dal tribunale di Lodi. Tale mandato era legato a reati gravi commessi nel 2018, e quindi l’uomo alla guida non solo aveva intenzione di nascondere la propria identità, ma risultava irreperibile da tempo.
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Le motivazioni dell’arresto e la situazione giudiziaria
L’ordine di carcerazione risale a un provvedimento giudiziario emesso nel 2018, quando il 52enne è stato condannato a quattro anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia. Questi fatti, documentati e risalenti a qualche anno fa, hanno portato il tribunale di Lodi a pronunciarsi con una pena determinata che l’uomo ha dovuto scontare. Nel frattempo, ha vissuto lontano dall’Italia, segnalato in Spagna. Lo spostamento all’estero ha permesso all’imputato di sottrarsi al controllo delle autorità italiane per un lungo periodo.
Questo spostamento è stato scoperto durante le procedure di indagine, che hanno permesso di ricostruire i movimenti del 52enne e di capire come abbia fatto a evitare l’esecuzione della pena. In sostanza, si trattava di una fuga dalla giustizia italiana attraverso un trasferimento all’estero. Tale comportamento ha complicato le azioni delle forze dell’ordine, obbligate a cercare l’uomo su diversi territori.
La conferma dell’identità e il trasferimento in carcere di alessandria
Dopo la fase iniziale del fermo, il 52enne è stato portato presso la questura di Alessandria per accertamenti più precisi. Qui, gli agenti hanno proceduto al rilievo delle impronte digitali che ha confermato oltre ogni dubbio la sua identità. Questo passaggio tecnico ha reso impossibile ogni tentativo di mascherare la sua effettiva persona e ha permesso di formalizzare l’arresto.
Completate le operazioni burocratiche e investigative, l’uomo è stato condotto nel carcere di Alessandria, dove dovrà scontare la pena residua prevista dal tribunale di Lodi. Il caso dimostra la capacità delle forze dell’ordine di individuare e bloccare soggetti che provano a sottrarsi alle sentenze, grazie anche alla collaborazione fra diversi uffici e l’uso di banche dati condivise. Non è la prima volta che un controllo stradale si trasforma in un momento decisivo per la cattura di latitanti, confermando l’importanza del pattugliamento e dei controlli sul territorio.