Arrestata in casa per spaccio: denuncia per videosorveglianza contro i carabinieri

Arrestata in casa per spaccio: denuncia per videosorveglianza contro i carabinieri

Una donna di 31 anni, agli arresti domiciliari per spaccio, installa telecamere per monitorare le forze dell’ordine. Scoperta cocaina e nuovi arresti durante un controllo dei carabinieri.
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Arrestata in casa per spaccio: denuncia per videosorveglianza contro i carabinieri - Gaeta.it

Un sorprendente episodio di spaccio di sostanze stupefacenti è avvenuto di recente, coinvolgendo una donna di 31 anni, attualmente agli arresti domiciliari. Le autorità hanno scoperto che la donna aveva installato una serie di telecamere all’esterno della propria abitazione per monitorare l’arrivo delle forze dell’ordine e reagire in caso di necessità. Gli sviluppi della vicenda sono sfociati in arresti significativi e misure cautelari più severe.

Installazione di telecamere per monitorare i controlli

La donna in questione, attualmente agli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio, ha pensato bene di dotarsi di un impianto di videosorveglianza all’esterno della sua abitazione. L’intento era chiaro: tenere sotto controllo l’area circostante e avvisarsi a vicenda in caso di arrivo delle forze dell’ordine. I carabinieri del nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Latina, durante un’operazione di routine, hanno notato il sistema di sorveglianza e hanno deciso di approfondire la situazione.

Quando i militari si sono avvicinati, hanno trovato non solo le telecamere, ma anche una donna di 52 anni, già nota alle autorità per uso di sostanze stupefacenti. La situazione ha destato sospetti nei carabinieri, che hanno proceduto con una serie di controlli all’interno dell’abitazione. Questo ha portato all’accertamento di ulteriori reati e alla scoperta di elementi che hanno aggravato la posizione della 31enne.

Scoperta di cocaina e nuovi arresti

Durante la perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno finito per trovare sette grammi di cocaina all’interno dell’abitazione dove si trovavano le due donne. La scoperta della droga ha reso evidente la natura illegale delle attività in corso. Di conseguenza, il possesso di sostanze stupefacenti ha portato a nuovi arresti. La 31enne è stata portata direttamente in carcere a Rebibbia, mentre l’altra donna è stata posta agli arresti domiciliari, in attesa di affrontare il processo per direttissima.

Il provvedimento di incarcerazione ha avuto origine dall’aggravamento della misura cautelare nei confronti della 31enne, poiché si è ritenuto che la presenza delle telecamere e l’incontro con un’altra persona nota per reati legati alla droga non fossero situazioni compatibili con gli arresti domiciliari. Entrambe le donne sono ora in attesa dell’udienza per chiarire la loro posizione legale.

Conseguenze legali e processuali

L’episodio, oltre a mettere in luce comportamenti illeciti, solleva interrogativi riguardo la gestione delle misure cautelari. La scelta di installare telecamere per monitorare la situazione esterna evidenzia una certa audacia da parte della 31enne, ma ha portato a conseguenze dirette e severe. Le autorità stanno ora continuando le indagini per delineare il quadro completo di quanto accaduto e per verificare eventuali legami con altri individui o reti di spaccio attive nella zona.

Le due donne stanno affrontando un processo che non solo potrebbe determinare pene significative, ma anche influenzare negativamente le loro vite personali e professionali. La situazione rappresenta una chiara dimostrazione di come la vigilanza delle forze dell’ordine sia costante e la loro capacità di intervenire in tempi rapidi possa prevenire attività illecite anche in contesti apparentemente sotto controllo.

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