L’8 dicembre, la cittadina di Appiano, situata alle porte di Bolzano, ha ospitato una significativa manifestazione in onore del 60° anniversario della morte di Sepp Kerschbaumer e degli altri combattenti per la libertà noti come ‘Freiheitskämpfer’, figure emblematiche legate a un periodo di tensione e violenza nell’Alto Adige. Questo evento ha radunato circa 2.000 partecipanti, tutti uniti per rievocare una parte importante della storia locale, caratterizzata dai terribili attentati che segnarono quegli anni.
La celebrazione religiosa e il corteo commemorativo
La giornata è iniziata con una messa presso la chiesa parrocchiale, dove i presenti si sono raccolti per rendere omaggio ai caduti. La funzione ha fornito un’importante occasione di riflessione sulla storia e sul significato del sacrificio di coloro che hanno lottato per le proprie idee. Successivamente, il tradizionale corteo di Schützen, indossando i tipici cappelli piumati, ha attraversato il paese fino a giungere al cimitero. I partecipanti si sono pronunciati in modo solenne, portando con sé bandiere e simboli, dimostrando così un attaccamento tangibile alla memoria dei combattenti.
All’arrivo al cimitero, il gruppo si è riunito attorno alla tomba di Kerschbaumer, un momento altamente carico di emozione. Qui, hanno avuto inizio gli interventi ufficiali, che hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria storica e di riflettere sulle implicazioni del passato per le generazioni future. La cerimonia ha rappresentato un momento di unione tra diverse generazioni di partecipanti, ognuna delle quali ha contribuito a formare un legame con la storia locale.
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Il messaggio del professor Erhard Hartung
Quest’anno, il compito di tenere la relazione commemorativa è stato affidato al professor Erhard Hartung dell’Università di Innsbruck. Sebbene Hartung non fosse presente fisicamente all’evento, ha inviato un videomessaggio, un gesto che ha permesso di mantenere un legame diretto con la commemorazione. Hartung è noto per le sue posizioni storiche riguardanti il conflitto in Alto Adige, nonostante sia stato condannato all’ergastolo in contumacia, legato all’attentato di Cima Vallona, avvenuto nel 1976, che si concluse tragicamente con la morte di quattro carabinieri.
Nel suo videomessaggio, il professor Hartung ha riflettuto sull’importanza della memoria e dell’analisi storica per comprendere il passato e le sue conseguenze. Le sue parole hanno offerto uno spunto di riflessione sui temi della libertà e dell’identità, centrali nel dibattito attuale riguardo la storia dell’Alto Adige e le memorie collettive.
La rilevanza storica dell’evento
Questo anniversario non rappresenta solamente un momento di commemorazione, ma funge anche da richiamo alla responsabilità condivisa di custodire la memoria storica. Riunire così tanti partecipanti serve a ricordare i conflitti che hanno attraversato non solo Appiano ma l’intera regione. Ognuno di loro ha, infatti, un pezzo di storia da raccontare e porta con sé il peso di un passato che ha segnato profondamente la comunità.
Il solenne tributo a Sepp Kerschbaumer e agli altri ‘Freiheitskämpfer’ mette in evidenza la complessità della storia altoatesina, riflettendo le tensioni, i sacrifici e le speranze di intere generazioni. Rivivere questi eventi significa, in fondo, imparare dalle esperienze passate per costruire un futuro più consapevole e sereno.