Una serie di presunti illeciti nei lavori pubblici nel comune di Valva, in provincia di Salerno, ha portato a indagini con la partecipazione di ex amministratori locali, consiglieri comunali e un imprenditore del territorio. Le accuse principali riguardano falso ideologico, turbata libertà degli incanti e truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico. La vicenda, che si è sviluppata tra fine 2023 e i primi mesi del 2025, mette in luce presunte irregolarità nell’affidamento e nella gestione di appalti pubblici per opere di sistemazione idrogeologica.
I protagonisti dell’inchiesta e le accuse specifiche a valva
Le indagini hanno coinvolto diversi soggetti, tra cui pubblici ufficiali e l’imprenditore Aniello Abate, amministratore unico della società Fga srl. Abate è al centro delle accuse di truffa aggravata in danno del Comune di Valva, in concorso con funzionari pubblici. Tra gli indagati spiccano l’ex sindaco Vito Falcone, l’ex vice sindaco Lorenzo Falcone e un ex assessore, Elio Feniello. Questi ultimi erano stati eletti nel 2016 in una lista civica di centro-sinistra e attualmente sono consiglieri comunali di minoranza. Le accuse riguardano falsificazioni di atti pubblici, con l’attestazione falsa della conclusione di lavori pubblici, che non sarebbe avvenuta realmente.
Altri indagati coinvolti nella gestione degli appalti
Oltre a loro, sono stati contestati reati al responsabile unico del procedimento, Mario Antonio Cuozzo, al suo supporto Paolo Spagnuolo, al direttore dei lavori Massimo Perrotta e al collaudatore statico Carmine Potolicchio. Tutti sono indagati per falso ideologico e truffa, il che indica un presunto sistema di complicità nella gestione dei progetti pubblici affidati all’impresa di Abate.
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Sequestro preventivo e sviluppi investigativi della polizia di salerno
Il 2025 ha visto un’accelerazione della vicenda con l’esecuzione da parte della polizia di Salerno di un decreto di sequestro preventivo, disposto dal gip del tribunale locale. Il provvedimento ha bloccato una somma di 787 mila euro, anche per equivalente, riferibile ad Abate e alla sua società. Questo blocco di risorse rappresenta un importante sviluppo nelle attività investigative, finalizzate a tutelare i beni pubblici potenzialmente danneggiati da queste presunte irregolarità.
L’origine delle indagini
Le indagini sono partite da una denuncia formale presentata il 2 novembre 2023 dal sindaco in carica, Giuseppe Vuocolo, esponente di una lista civica di centro-sinistra, eletto nel 2021. La denuncia riguardava la procedura pubblica di affidamento per interventi di sistemazione idrogeologica in località San Abbondio. L’appalto era stato affidato dalla precedente amministrazione, e da allora si sono sospettate irregolarità nella gestione. La polizia e la procura hanno quindi condotto accertamenti approfonditi sulla documentazione e sull’esecuzione materiali dei lavori.
Estensione dell’inchiesta ad altri comuni della provincia di salerno
L’indagine ha riguardato anche altre procedure di gara bandite in comuni vicini, sempre per interventi di sistemazione idrogeologica. In particolare, i pubblici ministeri hanno contestato ad Aniello Abate il reato di turbata libertà degli incanti in relazione a tre appalti ottenuti in modo illecito in tre diversi comuni della provincia di Salerno: Ottati, Casaletto Spartano e Padula. Gli importi delle gare vanno da 411 mila a quasi 700 mila euro.
Questi elementi indicano una rete di rapporti poco trasparente tra l’imprenditore e alcuni enti locali, finalizzata a ottenere commesse pubbliche con metodi illeciti. Le gare, indette da amministrazioni differenti in tempi diversi, presentano una serie di anomalie nelle procedure e nell’aggiudicazione che la procura sta approfondendo. La ricostruzione dei fatti coinvolge più passi della gara, dalla progettazione fino al collaudo dei lavori.
Impatti e contesto politico a valva dopo le indagini sugli appalti
Le accuse ai vecchi amministratori e ai funzionari pubblici hanno creato una situazione di forte tensione politica e amministrativa nel comune di Valva. Il sindaco Vuocolo ha denunciato fatti che riguardano la gestione precedente alla sua giunta, candidando il proprio mandato a favore della trasparenza e legalità negli appalti. Le indagini, infatti, hanno messo in crisi una parte della classe dirigente locale eletta nel 2016 e ancora presente nelle istituzioni come consiglieri di minoranza.
Questo scenario ha aperto un confronto ampio nel territorio, dove si discute su quanto accaduto negli appalti e sulle conseguenze per la gestione pubblica. Il lavoro della polizia e della Procura continuerà nei prossimi mesi, mentre il Comune di Valva deve impegnarsi a garantire che le nuove procedure rispettino le norme e contrastino ogni forma di illecito. Le vicende rappresentano un monito riguardo alla vigilanza sulla corretta assegnazione e gestione delle risorse pubbliche.