Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, si è presentato nel carcere di Bollate a Milano per iniziare a scontare la condanna per corruzione. La Procura generale di Caltanissetta ha dato esecuzione alla sentenza d’appello nonostante la Corte di Cassazione avesse disposto l’annullamento parziale, rinviando a un nuovo giudizio limitato al ricalcolo della pena. L’inchiesta riguarda accuse di condizionamento politico attraverso una rete di dossier e informatori in Sicilia.
Esecuzione della sentenza e ingresso nel carcere milanese
La Procura generale di Caltanissetta ha avviato l’esecuzione della condanna senza attendere la definizione della durata della pena da parte della Cassazione. La Suprema Corte aveva annullato la sentenza d’appello solo per la parte relativa alla quantificazione della pena, stabilendo che non potrà essere inferiore a 4 anni e 5 mesi. Montante ha ricevuto la notifica ufficiale e ha scelto di costituirsi presso il carcere di Bollate, entrando così in custodia cautelare.
La Procura ha ritenuto possibile procedere immediatamente con l’esecuzione della pena disposta dal giudice d’appello. Montante si è presentato in carcere senza opporsi o richiedere misure alternative alla detenzione.
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Le accuse di corruzione e i metodi contestati
Montante è stato indagato per aver organizzato una rete di informatori finalizzata a raccogliere dossier per influenzare la politica siciliana. Secondo l’accusa, avrebbe raccolto informazioni riservate per orientare decisioni e dinamiche di potere nell’isola. Queste attività sono state considerate parte di un sistema di corruzione e condizionamento emerso durante il processo.
L’inchiesta ha evidenziato la collaborazione tra Montante e vari soggetti impegnati nella raccolta di dati e documenti provenienti da ambiti ministeriali, politici e amministrativi locali. La strategia adottata è stata ritenuta oltre le normali pratiche di lobbying, configurando una manipolazione illecita delle istituzioni pubbliche. I giudici hanno confermato la responsabilità dell’imprenditore, emettendo la condanna per corruzione.
I passaggi giuridici fino alla condanna definitiva
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello solo per la parte relativa al calcolo della pena, senza mettere in discussione i fatti o la responsabilità penale. Sono previsti ulteriori procedimenti per definire l’entità della condanna entro i limiti fissati dai giudici d’appello. Questi passaggi distinguono la fase di accertamento della responsabilità da quella di quantificazione della pena.
L’esecuzione immediata della detenzione non è insolita in casi simili, soprattutto in assenza di motivi per sospendere la misura. La Procura di Caltanissetta ha agito rapidamente, evitando ritardi e dando avvio alla custodia cautelare nei confronti di Montante. L’imprenditore si prepara ora alle fasi successive, che riguarderanno esclusivamente la durata della pena da scontare.
Le vicende giudiziarie di Antonello Montante segnano un passaggio rilevante nella lotta alla corruzione in Sicilia e mostrano l’attenzione della magistratura nel perseguire comportamenti illeciti anche di figure di rilievo economico e sociale, che hanno avuto un ruolo importante nel tessuto produttivo regionale e nazionale.