Annullati Daspo e multa a senzatetto a Verona: il capo dello stato accoglie il ricorso

Annullati Daspo e multa a senzatetto a Verona: il capo dello stato accoglie il ricorso

Il Consiglio di Stato e il Capo dello Stato annullano Daspo urbano e multa a un senzatetto di Verona, riconoscendo l’assenza di comportamenti molesti e sottolineando il rispetto dei diritti delle persone vulnerabili.
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A Verona, un senzatetto ha visto annullati Daspo urbano e multa per aver chiesto l’elemosina in modo non aggressivo, grazie al ricorso dell’Associazione Avvocato di strada e alla decisione del Capo dello Stato, che ha sottolineato il rispetto dei diritti delle persone vulnerabili. - Gaeta.it

Un senzatetto di Verona ha visto annullati un Daspo urbano e una multa inflitti per aver chiesto l’elemosina in modo tranquillo e non aggressivo. La decisione arriva dopo il parere del Consiglio di Stato e l’intervento del Capo dello Stato, a seguito di un ricorso presentato dall’Associazione nazionale Avvocato di strada.

Il ruolo del consiglio di stato e la decisione del capo dello stato

L’Associazione nazionale Avvocato di strada, con a capo Antonio Mumolo, ha presentato un ricorso straordinario rivolto al Capo dello Stato che ha deciso di accogliere la richiesta, annullando così sia il Daspo urbano sia la multa. Il parere del Consiglio di Stato, organo consultivo e giurisdizionale di rilievo, è stato determinante per questo risultato.

La sentenza e i comportamenti dell’uomo

La sentenza ha riconosciuto che l’uomo non ha mai assunto atteggiamenti aggressivi o molesti. Era presente in pubblico in modo del tutto passivo, senza arrecare disturbo ai passanti o al pubblico decoro. Nessun comportamento giustificava un provvedimento restrittivo come un Daspo. La scelta della massima autorità dello Stato sottolinea l’importanza di un bilanciamento tra ordine pubblico e rispetto dei diritti delle persone più vulnerabili.

Il caso del senzatetto a verona: i fatti del marzo 2024

La vicenda risale a marzo 2024 quando un uomo senza dimora stava chiedendo l’elemosina davanti al parcheggio Verona Centro, struttura gestita dalla municipalizzata Amt3. L’uomo era seduto a terra, con il capo chino, senza disturbare nessuno né assumere atteggiamenti di minaccia o violenza. Nonostante ciò, la polizia municipale è intervenuta dopo la segnalazione del guardiano notturno del parcheggio, che ha avvisato la centrale operativa.

L’intervento ha portato alla sanzione di una multa di 50 euro e all’emissione di un Daspo urbano, che imponeva al senzatetto di lasciare la città immediatamente. Oltre alla multa principale, la persona ha ricevuto un’ulteriore sanzione di 100 euro. Il Daspo urbano è uno strumento pensato per limitare la presenza in determinate aree di persone ritenute problematiche, ma in questo caso si è trattato di un uso contestato.

Reazioni e implicazioni di un caso che tocca la città

Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada, ha definito il giorno della sentenza “una bellissima giornata”. Questa decisione incoraggia chi si batte per i diritti dei senzatetto e può rappresentare un precedente nei casi simili che avverranno a Verona e in altre città italiane.

Il caso mette in evidenza le difficoltà che le persone senza dimora affrontano in contesti urbani dove le regole e leggi spesso si scontrano con situazioni di disagio sociale. Il contrasto tra la necessità di mantenere ordine pubblico e il rispetto delle libertà fondamentali resta un punto delicato e complesso.

La vicenda ha riportato all’attenzione la funzione dei Daspo urbani, spesso usati in modo controverso. L’intervento delle istituzioni superiori, come nel caso del Capo dello Stato e del Consiglio di Stato, aggiusta il tiro, ma lascia aperta la discussione sulle politiche sociali e i problemi di integrazione in città medie come Verona.

L’intervento della polizia locale e le richieste di aiuto nell’ambiente urbano

La polizia municipale ha spiegato che l’intervento è stato motivato da una chiamata della sicurezza privata presente nel parcheggio. Il guardiano notturno di Verona Centro ha segnalato la presenza del senzatetto, da cui è scattata la risposta degli agenti.

Questo dettaglio sottolinea come spesso le istituzioni pubbliche reagiscono a sollecitazioni provenienti da privati o da gestori di aree urbane, spesso nervosi per la presenza di persone in situazione di disagio. La dinamica tra sicurezza privata e polizia locale crea un assetto complesso in cui si sommano richieste di controllo e necessità umanitarie.

Il contrasto tra la persona in difficoltà e gli apparati di controllo urbano appare emblematico. Verona, città di dimensioni medie, deve ancora affinare le sue modalità di gestione del disagio sociale, tra interventi di polizia e servizi di assistenza. Il caso del senzatetto ha richiamato l’attenzione anche sull’importanza delle risposte sociali e degli spazi adeguati per persone senza fissa dimora.

L’episodio lascia aperti molti interrogativi, sulla gestione della sicurezza urbana e il rispetto della dignità umana. Il rigetto del Daspo e della multa pone un precedente che potrebbe influire sulla gestione futura di situazioni simili in Veneto e oltre.

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