Andrea Stramaccioni salva due ragazze da annegamento durante le vacanze in Puglia

Andrea Stramaccioni salva due ragazze da annegamento durante le vacanze in Puglia

Andrea Stramaccioni salva due ragazze di Bolzano da annegamento in mare mosso in Puglia, affrontando onde pericolose e ferendosi durante il salvataggio vicino ai massì sulla spiaggia.
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Andrea Stramaccioni, ex allenatore e commentatore sportivo, ha salvato due ragazze dal mare agitato in Puglia, rischiando la propria incolumità durante un intervento in condizioni pericolose. - Gaeta.it

Andrea Stramaccioni, ex allenatore di calcio e ora commentatore sportivo, è diventato protagonista di un salvataggio in mare mentre si trovava in vacanza in Puglia. Lunedì 28 luglio, vicino a una spiaggia pugliese, ha soccorso due ragazze di Bolzano che rischiavano di annegare a causa delle onde forti e del mare mosso. L’episodio è emerso attraverso la testimonianza diretta di Stramaccioni, che ha raccontato nei dettagli come ha reagito e cosa è successo durante quei momenti concitati.

Il contesto del salvataggio e la situazione in spiaggia

Andrea Stramaccioni stava trascorrendo una giornata al mare con la famiglia, sotto l’ombrellone, quando ha notato un assembramento lungo la riva. Il bagnino si trovava già in acqua e segnalava una situazione d’emergenza. Due ragazze, di 17 e 19 anni, agitavano le braccia e chiedevano aiuto, evidentemente in difficoltà. Stramaccioni ha percepito subito che il bagnino non sarebbe riuscito a salvare entrambe da solo dato il mare agitato e la zona pericolosa dei massì a fine spiaggia, dove le onde si infrangono con violenza. Le condizioni del mare, con corrente e onde alte, aumentavano il rischio e rendevano l’intervento più complicato.

Lo scorso periodo aveva registrato mare mosso, il che rendeva l’area molto insidiosa per chi non conosceva bene i punti critici. La spiaggia si concludeva con due punte di scogli, luogo in cui le onde diventano più aggressive. Le ragazze si trovavano proprio in quella zona, quando il bagnino ha chiesto a Stramaccioni di andare presso la prima ragazza, la più grande, mentre lui avrebbe assistito la seconda. Né Stramaccioni, né il bagnino avevano dispositivi di sicurezza come ciambelle o corde, ciò ha reso l’intervento ancora più rischioso. Stramaccioni ha affermato di non sentirsi un eroe, ma di aver reagito per proteggere chi era in pericolo, sfruttando le sue caratteristiche fisiche e mentali, perché il pericolo era reale e immediato.

Il soccorso e le difficoltà incontrate in acqua

Arrivato dalla prima ragazza, Stramaccioni ne ha subito percepito la paura, causata dall’acqua alta e dal mare agitato. Le ha indicato di restare calma, di mantenersi a galla sul dorso e ha promesso che in pochi minuti tutto sarebbe finito. La zona più vicina alla riva, dove si sono mossi, ha offerto un minimo di conforto. Dopo aver portato in salvo la prima ragazza, Stramaccioni ha verificato la situazione dell’altra con il bagnino. Quest’ultimo era in stato di shock e non riusciva a gestire l’emergenza. La ragazza più giovane, infatti, stava scomparendo continuamente tra le onde, beveva molta acqua e la sua situazione si agravava.

Nel frattempo, la barca dei soccorsi cercava di raggiungere i salvatori, ma la presenza dei massì vicino alla zona li rendeva lontani e inaccessibili. Dal lato della spiaggia hanno cercato di lanciare delle corde, ma non erano abbastanza lunghe né abbastanza vicine per essere prese in tempo. Il pericolo cresceva, e Stramaccioni ha iniziato a temere per la propria incolumità: la ragazza più giovane lo trascinava sott’acqua, spaventata e convinta che non sarebbe sopravvissuta. In quel momento, il soccorritore divenuto improvvisato ha chiesto alla ragazza di fidarsi e di seguirlo.

La manovra decisiva e gli infortuni di stramaccioni

La soluzione per metterla in salvo era infilarsi in una piccola insenatura tra gli scogli. Stramaccioni l’ha afferrata e spinta in quella zona, un gesto che lo ha fatto finire sott’acqua e perdere temporaneamente l’orientamento. Dopo essere riemerso, ha urtato contro le rocce e ha subito varie ferite a braccia e gambe. Solo grazie alle corde lanciate dalla spiaggia è riuscito a risalire, mentre la ragazza era già in salvo. Il punto più critico era superato, ma il momento è stato duro e pericoloso.

Una volta sulla spiaggia, la paura è diminuita solo dopo aver constatato che entrambe le giovani erano fuori pericolo. Stramaccioni ha raccontato l’episodio anche dal punto di vista personale, ricordando la domanda del proprio figlio “Papà, e se fossi morto?”. La sua risposta ha rivelato un istinto protettivo molto forte, simile a quello che si prova verso i propri cari, spiegando così la reazione rapida e decisa in una situazione critica. Ha sottolineato infine che quella zona resta pericolosa e che la prudenza è fondamentale per evitare incidenti simili.

Riflessioni sul salvataggio e i pericoli delle spiagge estive

L’episodio ha richiamato l’attenzione su rischi reali che emergono in spiagge frequentate durante l’estate. Nonostante l’intervento tempestivo di un ex allenatore di calcio, il salvataggio dimostra quanto possano essere insidiose le correnti marine e come basti poco per finire in una situazione grave.

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