Il tema dell’occupazione giovanile continua a essere cruciale nel dibattito pubblico italiano, specie nelle aree urbane con importanti presenze universitarie come Ancona. L’assessore comunale alle politiche giovanili, Marco Battino, ha affrontato oggi a Palermo, durante la XIV assemblea nazionale Anci Giovani, questioni legate al lavoro, all’impresa e all’inserimento dei giovani nella pubblica amministrazione. Le sue riflessioni si concentrano su come invertire una tendenza negativa nel mercato del lavoro giovanile e su come città e università possano collaborare per favorire nuovi sbocchi professionali.
Le retribuzioni dei giovani under 35 in italia e il rischio di povertà
Durante l’intervento, Marco Battino ha evidenziato un dato allarmante: in Italia, la retribuzione media dei giovani sotto i 35 anni è tra le più basse in Europa. Questo dato non rappresenta solo una criticità economica ma ha conseguenze a lungo termine. “Con salari insoddisfacenti, aumenta il rischio che quei giovani, oggi in cerca di occupazione o all’inizio della carriera, diventino in futuro una generazione ‘di vecchi poveri’.” L’assessore invita a riflettere su questa situazione per impedire uno scenario sociale complicato.
Questa condizione economica incide non solo sulla qualità della vita ma influenza anche le scelte lavorative e famigliari dei giovani. Senza un reddito adeguato molte opportunità diventano irraggiungibili, e si assiste a un progressivo scoraggiamento verso percorsi professionali stabili. Si aprono così scenari in cui l’emigrazione o l’occupazione precaria diventano le uniche prospettive. In questo senso, diventa urgente intervenire per garantire salari più consoni alle esigenze di chi si affaccia al mondo del lavoro.
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Ancona: i rapporti tra università e città per mantenere i talenti sul territorio
Ancona è un esempio interessante per comprendere il rapporto tra realtà universitaria e contesto urbano. La città conta quasi 100 mila abitanti, mentre gli studenti universitari sfiorano i 17 mila. Questo rapporto numerico rappresenta una grande risorsa, ma solo se si riesce a mantenere un dialogo costante tra università e città. Secondo Battino, questo dialogo serve per costruire percorsi di studio che rispondano alle richieste del tessuto produttivo locale, in modo da inserire immediatamente i laureati nel mercato del lavoro.
L’obiettivo è evitare che i giovani formati dalle università abbandonino la città alla ricerca di opportunità altrove. Questo è un tema molto sentito soprattutto in città con un bacino universitario rilevante ma con un mercato del lavoro limitato o poco attrattivo. Si tratta di capire quali competenze sviluppare e incentivare per rispondere alle aziende e ai settori produttivi del territorio. L’amministrazione di Ancona è impegnata da tempo in questo senso, con iniziative pensate per colmare il divario tra formazione e lavoro.
Sostegno all’imprenditoria giovanile e opportunità per chi vuole fare impresa
L’assessore ha sottolineato che guardare solo al lavoro subordinato limita la prospettiva sulle possibilità reali dei giovani. Molti di loro hanno la voglia e le capacità per mettersi in proprio, ma servono aiuti concreti e sostegno. “L’idea che un giovane non possa aprire un’impresa è considerata da Battino un falso mito.” Chi avvia un’impresa ha bisogno di affiancamento, finanziamenti e formazione mirata, elementi che devono provenire soprattutto dagli enti locali.
Un segnale positivo arriva proprio da Ancona, dove il bando comunale a sostegno delle startup giovanili ha raccolto dieci proposte in pochi giorni. Questi dati mostrano interesse e volontà di intraprendere, ma rappresentano anche un punto di discontinuità rispetto al passato. Secondo Battino, senza il coinvolgimento dei giovani non si può pensare a sviluppo e innovazione economica. Sono loro quelli che, in futuro, saranno non solo lavoratori ma anche datori di lavoro, capaci di creare nuove realtà produttive sul territorio.
Il rilancio della pubblica amministrazione come ambiente attrattivo per i giovani
Infine, Marco Battino ha affrontato il tema della presenza giovanile nella pubblica amministrazione. Anche qui, la questione salariale crea un problema. Se i comuni non riescono a pagare i dipendenti con livelli adeguati, è difficile trattenere o attrarre professionalità giovani. Il servizio civile universale, che avvicina i ragazzi al lavoro pubblico, deve diventare più competitivo per assicurare ricambio generazionale.
Diversamente, è probabile che gli enti locali diventino appannaggio esclusivo delle generazioni più anziane. Una pubblica amministrazione più giovane aiuterebbe a rinnovare i servizi e a rispondere meglio alle esigenze del territorio. Investire sulle risorse umane e sulla qualità delle condizioni di lavoro negli enti pubblici diventa un passaggio imprescindibile. Battino parla di necessità concreta, non di idee astratte, per trasformare gli enti locali in luoghi dove si possa costruire una carriera, evitando fuga di talenti verso il settore privato o altri ambiti.
A Palermo, le considerazioni espresse da Marco Battino definiscono un quadro chiaro sulle sfide che interessano i giovani e i loro percorsi di lavoro, impresa e partecipazione pubblica. Molti aspetti vanno tenuti sotto osservazione, ma l’obiettivo principale resta quello di creare condizioni più solide per chi vuole costruire il proprio futuro nel territorio. La collaborazione tra università, istituzioni e imprese appare come la chiave per raggiungere risultati concreti.