Il bradisismo nei Campi Flegrei rappresenta una sfida significativa per la sicurezza delle comunità locali. Recenti studi hanno rivelato che circa 80.000 persone risiedono in aree ad alto rischio sismico, evidenziando la necessità di interventi urgenti e mirati. L’analisi condotta dal Centro Studi Plinivs ha messo in evidenza la vulnerabilità degli edifici, creando un quadro chiaro delle necessità di messa in sicurezza.
La rilevazione della vulnerabilità sismica
Nel marzo 2024, il Centro Studi Plinivs, in collaborazione con la Protezione Civile, ha avviato un’indagine approfondita sulla vulnerabilità sismica degli edifici presenti nell’area bradisismica. Questo progetto si inserisce in un contesto normativo definito dal Decreto Legge 140 del 2023, il quale prevede l’adozione di misure preventive per garantire la sicurezza delle strutture. In questo stimolante percorso, tecnici e professionisti formati dal centro, coadiuvati da tutor specializzati, hanno eseguito un’accurata verifica di ogni singolo edificio.
L’analisi ha riguardato una vasta gamma di strutture, arrivando a includere 12.700 edifici. Questo approccio ha permesso di adottare metodologie di valutazione innovativa e basate su dati esterni, evitando l’incursione in lavori interni che avrebbero potuto interferire con la vita quotidiana degli abitanti. Gli esperti hanno quindi potuto procedere con la classificazione e la valutazione della vulnerabilità, rilevando diverse situazioni di rischio ai fini di una programmazione degli interventi.
Leggi anche:
I risultati dell’analisi dei rischi
Dall’analisi è emerso che all’incirca 9.000 edifici sono stati esaminati in dettaglio, con oltre il 10% di essi classificati come ad alta vulnerabilità, e circa il 35% che necessita di ulteriori valutazioni per una rappresentazione più chiara del rischio. Questa ricerca ha anche rivelato che circa la metà degli edifici campionati si colloca tra un rischio medio e uno alto, con un 10% sul totale collocato in una fascia di rischio elevato.
Le valutazioni portate avanti dal professore Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del Centro Studi Plinivs, hanno messo in evidenza che un eventuale terremoto di magnitudo 5 potrebbe causare danni rilevanti, ma non necessariamente catastrofici. Tuttavia, la previsione dei crolli ed il relativo impatto sulle persone rimangono incerti, ponendo una seria sfida per la pianificazione delle misure preventive.
Identificazione delle zone più vulnerabili
Un aspetto cruciale emerso dallo studio è l’individuazione delle aree a maggiore esposizione al rischio sismico, dove si concentra la maggior parte degli edifici vulnerabili. Queste informazioni sono essenziali non solo per la buona gestione delle risorse, ma anche per una corretta allocazione dei finanziamenti governativi destinati alla messa in sicurezza. Attraverso un’analisi dettagliata, è possibile dare priorità agli interventi nelle zone più critiche, attivando misure di protezione per la popolazione residente.
Il contributo scientifico di Zuccaro ha rimarcato come ogni edificio possa rispondere in modo differente a un evento sismico. Tale variabilità rende necessaria una ponderazione attenta delle risorse, focalizzando l’attenzione sulle strutture più a rischio per avviare interventi adeguati. Formulando piani strategici di messa in sicurezza, il Centro Studi Plinivs punta a minimizzare i rischi associati al bradisismo.
Il Centro Studi Plinivs prosegue con il monitoraggio della situazione, collaborando attivamente con le autorità competenti in modo da garantire il benessere dei residenti nelle aree designati a rischio. L’imperativo è chiaro: la sicurezza delle comunità è una priorità, e la conoscenza approfondita del territorio e delle sue vulnerabilità è il primo passo verso un futuro più sicuro.