L’imprenditore genovese fracchiolla respinge l’accusa di corruzione legata a favori all’ex assessore gambino

L’imprenditore genovese fracchiolla respinge l’accusa di corruzione legata a favori all’ex assessore gambino

Francesco Fracchiolla di Genova si difende dalle accuse di corruzione legate a pagamenti allo studio dentistico della moglie dell’ex assessore Sergio Gambino, mentre proseguono indagini e ricorsi al tribunale del Riesame.
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L’imprenditore genovese Francesco Fracchiolla è indagato per corruzione in un’inchiesta che coinvolge pagamenti allo studio odontoiatrico della moglie dell’ex assessore Sergio Gambino, con cui avrebbe ottenuto favori nella gestione di centri per migranti. - Gaeta.it

Francesco Fracchiolla, imprenditore di Genova, si difende dalle accuse di corruzione legate a pagamenti effettuati allo studio odontoiatrico della moglie dell’ex assessore comunale Sergio Gambino, di Fratelli d’Italia. Il caso riguarda somme versate mentre nei centri per migranti gestiti dalla sua cooperativa venivano organizzate cure dentistiche presso quella stessa struttura. L’inchiesta della procura ha coinvolto anche altre persone, con un ricorso al Riesame in corso per rivedere il sequestro di telefoni e dispositivi informatici.

Il contesto dell’accusa e la difesa di fracchiolla sui pagamenti allo studio dentistico

L’indagine sostiene che l’imprenditore Francesco Fracchiolla abbia corrotto l’ex assessore Sergio Gambino tramite versamenti di 7.500 euro allo studio odontoiatrico della moglie di Gambino. Questo avrebbe garantito a Fracchiolla condizioni favorevoli nell’attività della sua cooperativa Misecoop, che gestisce centri di accoglienza per migranti a Genova. Lo stesso Fracchiolla ha però spiegato che i pagamenti erano giustificati perché i migranti seguiti dalla cooperativa venivano mandati alla Dentaland, la clinica del dentista in questione, per le cure necessarie. Scopo dei versamenti, secondo la sua linea difensiva, era spiegare i fatti come rapporti commerciali regolari e non favori sotto forma di corruzione.

Il rapporto tra la cooperativa e la clinica dentistica

Ma non solo: uno dei medici che lavorava all’interno delle strutture gestite da Misecoop aveva proprio uno studio dentistico all’interno di Dentaland, circostanza che spiegherebbe in modo trasparente il legame tra la cooperativa e la clinica. Questi punti emergono nel ricorso al Riesame che il suo avvocato, Andrea Ciurlo, ha depositato per contestare il sequestro dei dati presenti su telefoni e dispositivi elettronici, indispensabili per la raccolta di prove da parte della procura.

Le accuse della procura e i dettagli dell’indagine coordinata dalla pm ciavattini

Le indagini sono coordinate dalla pm Arianna Ciavattini e dal procuratore aggiunto Federico Manotti, che lavorano insieme alla squadra mobile. Secondo loro, oltre al versamento diretto allo studio dentistico, Fracchiolla avrebbe concesso altri vantaggi a Gambino, come il pagamento delle rate di un’auto in leasing. In cambio, il politico avrebbe promosso favori regolatori e amministrativi orientati a favore della cooperativa e di enti legati alle pubbliche assistenze della confraternita misericordia.

L’inchiesta ha preso il via da indizi emersi nel corso delle verifiche sulle relazioni tra rappresentanti pubblici e privati imprenditori impegnati nelle attività di accoglienza migranti e assistenza sanitaria. Il sospetto è che questi rapporti nascondessero accordi irregolari per favorire gli interessi di determinate società, aggirando regole e criteri previsti dagli enti locali per la gestione di servizi pubblici e convenzionati.

L’accusa evidenzia come concessioni di contratti o finanziamenti pubblici possano essere state condizionate da vantaggi economici offerti direttamente o indirettamente a soggetti collegati ad amministratori pubblici.

Ricorsi al riesame e coinvolgimento di altri imprenditori nel procedimento

Francesco Fracchiolla e l’imprenditore Luciano Alessi hanno entrambi presentato ricorso al tribunale del Riesame, affidati rispettivamente agli avvocati Andrea Ciurlo e Paolo Costa. Queste mosse difensive fanno parte di una strategia per ottenere un primo accesso più dettagliato agli atti del procedimento e per limitare il sequestro dei dispositivi informatici a loro carico.

Alessi e Fracchiolla sono solo due delle cinque persone coinvolte nel procedimento per corruzione relativo a Sergio Gambino. Oltre a loro, sono indagati anche Enrico Malagamba, Artan Taipi e Artur Marashi, tutti imprenditori che, secondo la procura, avrebbero contribuito a sostenere favori in cambio di agevolazioni nei rapporti con la pubblica amministrazione genovese.

L’ex assessore Gambino, difeso dall’avvocato Rachele De Stefanis, è al centro degli accertamenti che indagano i suoi comportamenti e quelli dei suoi interlocutori imprenditoriali.

La vicenda si sviluppa in un quadro giudiziario che mette sotto la lente i confini tra rapporti di lavoro, scambi economici e potenziali storie di corruzione, in particolare negli ambiti del sociale e sanitario legati ai migranti. Al momento le indagini proseguono con la raccolta di prove e l’esame dei device sequestrati per ricostruire con precisione i flussi finanziari, i collegamenti personali e le implicazioni amministrative.

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