Alluvione a Cogne: il dramma dei residenti e dei turisti dopo settimane di isolamento

Alluvione a Cogne: il dramma dei residenti e dei turisti dopo settimane di isolamento

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Alluvione a Cogne: il dramma dei residenti e dei turisti dopo settimane di isolamento - Gaeta.it

Lungo le strade che conducono a Cogne, incastonata ai piedi del maestoso Gran Paradiso, le ferite lasciate dall’alluvione sono ancora ben visibili. Dopo quattro settimane di isolamento, il paese è finalmente accessibile, ma il segno dell’esondazione del torrente Grand Eyvia pesa su tutti. Non solo i residenti, ma anche i turisti come Sergio Dametto e la sua famiglia sono stati colpiti in modi diversi, illustrando una realtà inderogabile: l’alluvione ha rovinato la vita a tutti, in modi inaspettati.

L’isolamento del paese e la ripresa della viabilità

Un mese di difficoltà e attesa

Cogne, normalmente raggiungibile senza troppo disguido, ha vissuto un periodo di isolamento che è durato un mese, costringendo i residenti e i frequentatori abituali a fare i conti con un’improvvisa rarità di accesso. La viabilità è stata ristretta a causa dei gravi danni causati dall’esondazione del torrente Grand Eyvia, che ha creato frane e smottamenti lungo la strada regionale. La riapertura avvenuta recentemente ha riacceso una speranza tanto attesa, permettendo ai visitatori di tornare e ai residenti di recuperare almeno in parte la propria quotidianità. Tuttavia, l’esperienza di isolamento ha lasciato segni profondi, accentuando la vulnerabilità della comunità.

Le sfide affrontate dai residenti

La ripresa della viabilità è solo l’inizio di un lungo percorso di recupero. La speranza è di riuscire a tornare alla normalità, ma le cicatrici sono profondamente incise nel tessuto sociale e economico di Cogne. Gli abitanti non hanno subito solo danni economici, ma anche emotivi: per molti, l’alluvione ha significato dover rivedere piani, sacrifici e occasioni perse. La sensazione di impotenza e smarrimento è palpabile, e si fa strada la consapevolezza che sarà necessario del tempo per recuperare appieno.

Gli effetti economici sull’industria turistico-ricettiva

La perdita di opportunità per gli alberghi

Anche il settore turistico, uno dei pilastri economici di Cogne, è stato gravemente colpito. La testimonianza di Sergio Dametto, tirato a sorte insieme alla moglie nelle difficoltà del mese di isolamento, mette in luce la fragilità di un sistema che dipende enormemente dall’arrivo dei turisti. “Abbiamo perso 40 giorni di vacanza. Gli alberghi hanno chiuso i battenti, hanno subito perdite enormi”, confida Dametto, evidenziando come le ripercussioni dell’alluvione si estendano ben oltre il confinato orizzonte delle loro vacanze.

Ripartenza e resilienza della comunità

Nonostante i danni e la perdita di opportunità, la comunità sta cercando di rialzarsi. Gli albergatori, aiutati da chi visita la zona, stanno attivando strategie per recuperare il tempo perso e riacquistare la fiducia dei clienti. La volontà di tornare a divertirsi e a esplorare le bellezze naturali del posto è un ottimo sintomo di resilienza, ma la strada verso la completa ripresa rimane lunga e tortuosa. Le iniziative possono includere pacchetti turistici che incoraggiano i turisti a tornare e a supportare la rinascita del settore.

La testimonianza di chi ha vissuto l’emergenza

Un legame duraturo con Cogne

La storia di Sergio e della sua famiglia, habitué del campeggio a Lillaz, è solo uno dei tanti racconti di coloro che hanno sentito il richiamo di Cogne nel corso degli anni. “Veniamo qui da 30 anni”, affermano, rispecchiando un attaccamento che va oltre il semplice divertimento. Queste esperienze personali si intrecciano con quelle di molti altri colpiti dall’alluvione, sottolineando come l’emergenza vissuta abbia unito la comunità, residenti e non. La determinazione di tornare e rimanere in contatto con il luogo nonostante le avversità è emblematico di una comunità che serve da esempio di solidarietà in tempi difficili.

Ricostruzione e futuro del territorio

Mentre Cogne guarda avanti, il futuro dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide poste dalla natura e di lavorare insieme per la ricostruzione. La rete di supporto tra residenti e turisti potrebbe rivelarsi fondamentale nel percorso di recupero e nel mantenere viva la bellezza e l’attrattiva del posto. L’abbraccio della comunità, le tradizioni e la passione per la natura e lo sport, possono risultare decisive nella riscoperta del valore di Cogne. La storia dell’alluvione non sarà solo un capitolo di dolore, ma anche di rinascita e speranza.

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