Allevatori del nuorese preoccupati per gli effetti della vaccinazione contro la lumpy skin disease e le possibili conseguenze

Allevatori del nuorese preoccupati per gli effetti della vaccinazione contro la lumpy skin disease e le possibili conseguenze

Gli allevatori di Nuoro esprimono preoccupazioni per effetti collaterali, mancanza di un protocollo chiaro e sanzioni pesanti nella campagna vaccinale contro la dermatite nodulare contagiosa promossa da Coldiretti e Regione Sardegna.
Allevatori Del Nuorese Preoccu Allevatori Del Nuorese Preoccu
Gli allevatori di Nuoro esprimono preoccupazioni per la campagna vaccinale contro la dermatite nodulare contagiosa, chiedendo maggiore chiarezza, trasparenza e sostegni economici, mentre la Regione Sardegna avvia la vaccinazione con sanzioni severe per i non aderenti. - Gaeta.it

La vaccinazione contro la dermatite nodulare contagiosa sta sollevando preoccupazioni tra gli allevatori della provincia di Nuoro. Il timore riguarda gli effetti collaterali del vaccino, l’assenza di un piano operativo chiaro e le sanzioni previste per chi non aderisce alla profilassi. Questi temi sono stati al centro di un’assemblea organizzata da Coldiretti, che ha richiesto maggiori garanzie e trasparenza, oltre a risposte puntuali da parte delle istituzioni coinvolte.

Le preoccupazioni degli allevatori sulla campagna vaccinale

Durante l’incontro tenutosi a Nuoro, gli allevatori hanno espresso forti dubbi riguardo alla sicurezza e agli esiti della vaccinazione contro la dermatite nodulare contagiosa. La malattia, che colpisce il bestiame con lesioni cutanee e può compromettere la crescita e la produzione, ha già causato gravi problemi nel territorio. Tuttavia, molti imprenditori del settore temono che il vaccino possa provocare effetti indesiderati nei capi, aggravando la situazione economica delle aziende.

La questione del protocollo operativo

Un altro nodo critico è rappresentato dalla mancanza di un protocollo operativo chiaro per la somministrazione del vaccino. Gli allevatori chiedono un piano dettagliato che precisi tempi, modalità e responsabilità, per evitare confusione e possibili errori. Questa assenza alimenta incertezze e rischi di non uniformità nella campagna vaccinale.

Coldiretti ha sottolineato l’urgenza di garantire la massima trasparenza nella gestione della profilassi. L’associazione ha inoltre reso noto di aver già scritto a ministeri, istituzioni regionali e assessorati per ottenere risposte precise e un piano definito, necessario per tutelare la salute degli animali e assicurare la sopravvivenza delle aziende agricole.

Le risposte istituzionali e le misure previste dalla regione sardegna

La risposta delle autorità regionali si è tradotta in un piano vaccinale di vasta portata. La Regione Sardegna ha annunciato l’avvio della campagna a tappeto a partire da lunedì, supportata dall’acquisto di circa 300mila dosi di vaccino fornite dall’Unione Europea. L’obiettivo è contenere e ridurre rapidamente l’impatto della lumpy skin disease, proteggendo così gli allevamenti locali.

Le sanzioni amministrative e penali

Nonostante questo impegno, alcune decisioni contenute nel piano regionale hanno generato ulteriori critiche. In particolare, le sanzioni amministrative previste per i mancati vaccinati – comprese tra 2.000 e 20.000 euro – suscitano forte dissenso. A queste multe si aggiunge la possibile perdita del diritto agli indennizzi economici in caso di focolaio nei capi non sottoposti alla profilassi.

Le sanzioni possono sfociare anche in conseguenze penali per chi viola la normativa. Questo regime severo mira a garantire il massimo rispetto delle misure sanitarie, ma al contempo crea tensioni con gli allevatori che si sentono schiacciati da vincoli duri, soprattutto senza una chiara previsione di sostegni economici adeguati e tempestivi.

Le richieste di coldiretti per sostenere gli allevatori in difficoltà

Coldiretti ha ribadito che le risposte arrivate finora dalle istituzioni non sono sufficienti. L’associazione rivendica indennizzi concreti per le aziende colpite, tempi certi per gli eventuali aiuti e un piano di intervento più strutturato e duraturo. Questi strumenti sono considerati indispensabili per evitare che la dermatite nodulare continui a danneggiare un settore già fragile.

Un progetto a lungo termine dovrebbe contemperare la gestione della prevenzione, la tutela della salute animale e la sostenibilità economica delle imprese coinvolte. Inoltre, deve assicurare che tutte le misure vengano applicate con chiarezza e rigore, senza lasciare spazio a incertezze o disparità di trattamento sul territorio.

Le tensioni nel Nuorese rappresentano un campanello d’allarme per chi segue la situazione epidemiologica della lumpy skin disease in Italia. La sfida delle prossime settimane sarà mantenere equilibrio tra azioni sanitarie stringenti e rispetto delle condizioni di lavoro di chi tiene in vita il settore zootecnico.

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