Un fenomeno naturale straordinario ha colpito il fiordo Dickson nel nord-est della Groenlandia, segnando un evento drammatico che ha scosso la Terra per nove giorni a settembre 2023. Questa manifestazione, seppur impercettibile, ha destato preoccupazione tra scienziati e ricercatori di tutto il mondo. Il movimento tellurico, registrato a intervalli di 90 secondi, è stato finalmente spiegato da uno studio approfondito pubblicato sulla rivista Science, a cura di un team internazionale di esperti provenienti da 15 paesi, Italia inclusa. La causa? Un mega-tsunami generato dalla frana di una montagna sovrastante il fiordo, un evento che offre uno spunto inquietante sui rischi connessi al cambiamento climatico.
Il drammatico evento del mega-tsunami
Le onde devastanti che hanno scosso il fiordo
A settembre 2023, gli scienziati hanno registrato un inatteso tremore del terreno, segnando nove giorni di attività sismica che ha messo in allerta i ricercatori. La spiegazione, come reso noto dalla ricerca, è legata a un massiccio tsunami che ha colpito il fiordo Dickson. Con onde che hanno raggiunto altezze impressionanti di 200 metri, il fenomeno ha scombussolato la regione, creando un allerta immediata per le navi che normalmente transitano attraverso l’insenatura. Un evento di questa magnitudine, alimentato dalla discesa di 25 milioni di metri cubi di roccia nel mare, rappresenta una catastrofe naturale di proporzioni eccezionali, capace di generare onde che si scontravano da una parte all’altra senza possibilità di deflusso.
L’analisi delle immagini satellitari ha svelato il drammatico paesaggio del fiordo subito dopo la caduta della montagna, con una nube di polvere e detriti che aleggiava sopra l’area. Il fatto che l’evento si sia verificato senza l’attracco di navi turistiche ha evitato conseguenze potenzialmente tragiche, ma ha lasciato una scia di inquietudine che continua a perdurare.
La causa di un evento senza precedenti
Il crollo della montagna e il cambiamento climatico
Lo studio ha individuato nel crollo di una montagna che sovrastava il fiordo la genesi di questo catastrofico tsunami. Il distacco era stato innescato dallo scioglimento del ghiaccio causato dal riscaldamento globale, che ha indebolito il ghiacciaio sottostante e ha reso instabile la massa rocciosa accantonata. Le conseguenze del cambiamento climatico si rivelano, pertanto, non solo attraverso i tradizionali indicators come l’innalzamento del livello del mare, ma anche con eventi geologici che alterano l’ambiente in modi inaspettati.
Stephen Hicks, ricercatore presso l’University College London, ha messo in evidenza la novità di tale evento. In previsione di un aumento della frequenza di eventi simili a causa del cambiamento climatico, il suo profondo impatto sul terreno sottostante è motivo di grande preoccupazione. Il fiordo Dickson, di per sé, è un’area criticamente importante per il turismo artico, richiamando ogni anno numerosi visitatori. L’assenza di navi in quel periodo ha evitato una tragedia, ma resta aperto il dibattito su come il clima mutevole stia modificando la geografia e la sicurezza delle regioni artiche.
Implicazioni per il futuro delle regioni artiche
Riflessioni sul cambiamento climatico e sulla sicurezza
L’evento sismico legato al mega-tsunami non è solo una curiosità scientifica, ma pone interrogativi fondamentali sulla gestione del cambiamento climatico e le sue ripercussioni sulle comuni edili e sull’ecosistema. Le ricerche indicano che fenomeni naturali di questo genere potrebbero diventare più comuni, minacciando non solo le popolazioni locali e le attività turistiche, ma anche l’intero sistema ambientale.
La risalita della temperatura globale e l’instabilità dell’ecosistema artico possono condurre a un futuro in cui eventi catastrofici diventino la norma, richiedendo uno sviluppo di strategie di monitoraggio e di intervento sempre più sofisticate. La comunità scientifica è chiamata a rispondere immediatamente alla crescente incidenza di tali eventi, elaborando modelli predittivi che possano anticipare e mitigare i rischi per le persone e l’ambiente. L’allerta è alta e la necessità di comprensione e preparazione è più urgente che mai, specialmente in luoghi così vulnerabili come la Groenlandia.
Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 da Sofia Greco