L’allarme bomba sul traghetto nel porto di Livorno ha mobilitato le autorità locali e regionali, con l’attivazione del sistema di maxi emergenze. La situazione ha causato l’interruzione temporanea delle operazioni marittime e richiesto l’intervento di diversi enti di sicurezza. Le verifiche sono in corso per accertare la natura dell’allarme, mentre le operazioni portuali sono state rallentate.
Attivazione del piano di emergenza e presenza delle forze dell’ordine sul posto
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato sui social l’attivazione del sistema regionale di maxi emergenze dopo la segnalazione della minaccia. Al porto di Livorno si sono immediatamente recati sanitari del 118, la capitaneria di porto, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e l’autorità di sistema portuale. Questi enti stanno coordinando le operazioni di controllo e messa in sicurezza dell’area.
Il piano di emergenza prevede una gestione coordinata tra le istituzioni coinvolte per limitare i rischi e garantire la sicurezza di passeggeri, equipaggio e personale portuale. Nonostante il momento di allerta, l’area è stata isolata e sottoposta a controlli approfonditi con strumenti specifici per escludere qualsiasi pericolo concreto. Il ruolo della capitaneria di porto è stato centrale nel dirigere le operazioni e supervisionare i movimenti di imbarcazioni e persone.
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La telefonata allertante e l’impatto sul traffico navale
L’allarme è scattato dopo una telefonata anonima arrivata agli uffici romani della compagnia di navigazione Grimaldi, che gestisce il traghetto ‘Zeus Palace‘. Secondo la ricostruzione, la comunicazione ha segnalato la possibile presenza di una bomba a bordo della nave, spingendo subito la compagnia a rivolgersi alle autorità competenti. La ‘Zeus Palace‘, proveniente da Palermo e in programma per ripartire alle 18:30, è stata trattenuta nel porto in attesa di verifiche più approfondite.
L’allarme ha paralizzato anche le rotazioni successive. Il traghetto ‘Cruise Europa‘, che avrebbe dovuto sostituire la ‘Zeus Palace‘ attraccando nello stesso posto, è stato bloccato fuori dal porto in attesa che si liberasse un ormeggio. La temporanea sospensione delle partenze ha creato disagi tra i passeggeri in arrivo e in partenza, con un rallentamento evidente nelle operazioni portuali. Le autorità hanno invitato a mantenere la calma e a seguire le indicazioni fornite.
Indagini in corso per verificare la natura dell’allarme
Al momento non si dispone di informazioni certe sull’origine della minaccia: non è chiaro se si tratti di un falso allarme o di un tentativo reale di sabotaggio. Le autorità stanno procedendo con l’ispezione della nave, utilizzando squadre specializzate e tecnologie in grado di individuare ordigni o materiali sospetti.
Le verifiche comprendono l’analisi degli impianti a bordo, i controlli sui bagagli e sulle persone, e una valutazione dettagliata di eventuali elementi rischiosi. La procedura di massima sicurezza resta attiva finché non si potrà escludere ogni pericolo. Gli organismi di emergenza mantengono un alto livello di attenzione durante lo svolgimento delle operazioni, consapevoli dell’impatto che un evento di questo tipo potrebbe avere sull’area portuale.
Riflessioni sulla sicurezza delle infrastrutture marittime
L’episodio ha richiamato l’attenzione sulla vulnerabilità delle infrastrutture marittime e sui protocolli in vigore per affrontare questo tipo di minacce. Le istituzioni e le compagnie coinvolte collaborano per gestire la situazione e ridurre al minimo i disagi derivanti dal blocco. Il porto di Livorno continua a monitorare la situazione in tempo reale, pronto a intervenire con ulteriori misure se necessario.