Alberto Capolungo, ex insegnante di lettere e figlio di un carabiniere tragicamente ucciso, è stato nominato nuovo presidente dell’Associazione Vittime della Uno bianca, un evento che segna un momento importante per l’associazione. Questa decisione è stata presa durante l’ultima assemblea degli iscritti, suggellando un passaggio di testimone tra Capolungo e la storica presidenta Rosanna Zecchi, che ha guidato l’associazione per ben 26 anni.
La lunga carriera di Rosanna Zecchi
Rosanna Zecchi ha ricoperto un ruolo cruciale nella lotta per la memoria delle vittime della Uno bianca. Per più di due decenni, Zecchi ha affrontato le sfide legate al riconoscimento delle vittime e alla preservazione della loro memoria. Durante il suo mandato, ha partecipato a numerosi incontri con enti pubblici e istituzioni, cercando di mantenere viva l’attenzione su una delle fasi più buie della storia recente italiana.
In una dichiarazione condivisa con i membri dell’associazione, Zecchi ha descritto il peso dell’incarico, che non solo era onorifico, ma richiedeva un impegno costante. “Spero di aver fatto tutto il possibile e, talora, anche l’impossibile”, ha commentato, esprimendo un misto di nostalgia e soddisfazione. Il suo ruolo l’ha portata anche a viaggiare frequentemente a Roma, un impegno che è diventato sempre più gravoso col passare degli anni.
Zecchi ha scelto il suo vice, Alberto Capolungo, come successore, sottolineando la sua competenza e formazione nel settore. Questa scelta non solo garantisce continuità, ma rappresenta anche un passo necessario verso il rinnovamento dell’associazione, elemento cruciale per mantenere attiva la memoria delle vittime nel contesto sociopolitico attuale.
Chi è Alberto Capolungo
Alberto Capolungo ha radici profondamente legate alla storia così tragica della Uno bianca: suo padre, Pietro Capolungo, fu ucciso durante un assalto all’armeria di via Volturno a Bologna, dove persero la vita anche altre persone innocenti. Questo dramma personale ha spinto Capolungo ad impegnarsi attivamente nell’associazione, collaborando con Zecchi fin dai suoi inizi a Rimini, e successivamente a Bologna.
Con la sua recente nomina a presidente, Capolungo ha dichiarato di voler proseguire nel solco tracciato dalla sua predecessora, portando avanti una linea di lavoro orientata alla memoria e alla giustizia. La consapevolezza del peso dell’incarico è evidente nelle sue parole, e mostra un’attenzione particolare alle difficoltà che l’associazione ha dovuto affrontare nel corso degli anni.
L’ex insegnante si prepara ad affrontare nuove sfide, consapevole della responsabilità che ora ha sulle spalle. La sua intenzione è di preservare la coesione del gruppo e continuare a promuovere iniziative in ricordo delle vittime e per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo i crimini della Uno bianca.
Le prossime iniziative dell’associazione
Il nuovo consiglio direttivo dell’Associazione Vittime della Uno bianca è già al lavoro per pianificare eventi significativi. Uno dei momenti di grande rilevanza sarà la cerimonia di conferimento della Turrita d’argento, un prestigioso riconoscimento comunale che quest’anno verrà assegnato a Rosanna Zecchi e ad altre figure di spicco come Paolo Bolognesi e Daria Bonfietti.
Inoltre, l’associazione sta preparando la tradizionale giornata commemorativa che si svolgerà il prossimo 13 ottobre. Questo evento rappresenta un momento di riflessione e di incontro non solo per le famiglie delle vittime, ma anche per l’intera comunità che vuole ricordare e riconoscere il dolore vissuto da chi ha subito la violenza della Uno bianca.
Queste iniziative non solo rinforzano il legame con il passato, ma sono un’urgenza per mantenere viva la memoria collettiva, anche in un contesto dove i temi della giustizia e della memoria storica sono sempre più rilevanti. Capolungo, quindi, si prepara a guidare l’associazione in un periodo di continuità e rinnovamento, con la ferma determinazione di coltivare la memoria delle vittime e promuovere una maggiore consapevolezza tra le nuove generazioni.