Al teatro San Leonardo di bologna il concerto di william parker con il circular pyramid per il festival angelicA

Al teatro San Leonardo di bologna il concerto di william parker con il circular pyramid per il festival angelicA

William Parker e il gruppo Circular Pyramid si esibiscono al teatro San Leonardo di Bologna con un concerto che fonde heavy rock, jazz, psichedelia e sperimentazione sonora in un’esperienza unica.
Al Teatro San Leonardo Di Bolo Al Teatro San Leonardo Di Bolo
Il 22 maggio al teatro San Leonardo di Bologna, William Parker e il gruppo Circular Pyramid presentano un concerto di musica contemporanea che fonde jazz, rock, psichedelia e sperimentazione sonora in un’esperienza unica e coinvolgente. - Gaeta.it

Continua il festival di musica contemporanea e di ricerca AngelicA con un appuntamento imperdibile venerdì 22 maggio alle 22,30 al teatro San Leonardo di Bologna. Sul palco arriva william parker, contrabbassista, scrittore e poeta, accompagnato dal gruppo circular pyramid. La formazione si distingue per la sua capacità di fondere generi diversi, spaziando dall’heavy rock alla psichedelia, dall’indie al jazz, passando per il blues, il free e ritmi basati sui groove.

William parker: un artista poliedrico con una carriera sterminata

William parker è tra i musicisti più prolifici del jazz contemporaneo. Nel corso della sua carriera ha partecipato a più di 800 registrazioni, di cui 200 come co-titolare o leader di gruppo. Le sue composizioni non si limitano al jazz: ha scritto opere liriche, oratori, musica per balletto e colonne sonore per film. La sua ricerca artistica lo ha portato a interessarsi alle culture orientali, collezionando strumenti tradizionali che inserisce durante le sue performance live. Tra i suoi strumenti preferiti spicca il flauto shakuhachi, tipico del Giappone, che usa per arricchire il suono del contrabbasso e portare il pubblico in una dimensione sonora più ampia e profonda.

Musica in continua evoluzione

La sua musica non è mai statica: ogni concerto si trasforma in un viaggio sonoro, fatto di sperimentazioni e dialoghi tra strumenti e culture diverse. Questa connessione con mondi musicali lontani rende ogni sua esibizione un’esperienza unica, capace di unire tradizioni antiche e linguaggi moderni. La presenza carismatica di parker sul palco, insieme alla sua sensibilità poetica come scrittore, arricchisce la scena musicale di una visione completa che va oltre il puro virtuosismo tecnico.

Il circular pyramid: un progetto tra sperimentazione e crossover musicale

Il gruppo circular pyramid riflette un bisogno di superare le barriere di genere e stile. Ava Mendoza, chitarrista del gruppo, ha alle spalle una formazione classica ma ha fatto della contaminazione la sua cifra artistica. Mendoza porta con sé la conoscenza profonda del blues e tecniche di fingerpicking, ma si muove con disinvoltura negli ambienti più sperimentali della scena newyorchese. Da lì ha assorbito le sonorità dell’avant-noise e dell’improvvisazione, fondendo queste esperienze con uno stile personale, aperto e distante da schemi predefiniti.

Batteria e ritmo

Alla batteria c’è Hamid Drake, storica figura del jazz contemporaneo. Drake ha collaborato con leggende come Don Cherry negli anni Settanta e da allora è stato protagonista di numerose produzioni ricche di energia e creatività. Il suo drumming si distingue per la capacità di adattarsi ai diversi linguaggi musicali, accompagnando e sostenendo con naturalezza tanto le jam più libere quanto le strutture più complesse. In circular pyramid che fa da ponte tra william parker e i suoi due compagni, la ricerca ritmica di drake si unisce alla chitarra innovativa di mendoza e al contrabbasso magnetico di parker.

La performance al teatro san Leonardo: un’esperienza sonora densa di suggestioni

Lo spettacolo del 22 maggio al teatro San Leonardo promette di mettere insieme tradizione e sperimentazione in modo originale. Il palco sarà animato da sonorità che si intrecceranno tra heavy rock, psichedelia, folk d’avanguardia e jazz d’improvvisazione, creando un ambiente in cui il pubblico può percepire l’interazione viva tra artisti. La selezione di strumenti particolareggiata da parker, con l’utilizzo anche del flauto shakuhachi, arricchisce l’esperienza sonora, portando atmosfere lontane dentro un contesto urbano come Bologna.

L’orario tardo, le atmosfere del teatro San Leonardo e la proposta musicale invitano a vivere un momento di ascolto profondo. L’evento si propone come una tappa importante nel calendario culturale locale, attirando appassionati di jazz, sperimentazione sonora e musiche di ricerca. Un’occasione per scoprire musicisti che si dedicano alla contaminazione tra linguaggi diversi senza rinunciare a coerenza artistica. Sarà un concerto in cui ognuno potrà cogliere dettagli nuovi ad ogni ascolto, grazie alla capacità del trio di evolversi continuamente durante la performance.

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