al festival di Cannes 2025 il debutto di Amelie Bonnin e l’omaggio a Robert De Niro con una cerimonia intensa

al festival di Cannes 2025 il debutto di Amelie Bonnin e l’omaggio a Robert De Niro con una cerimonia intensa

Il festival di Cannes 2025 celebra la parità di genere con Juliette Binoche presidente di giuria, omaggia Robert De Niro e affronta temi sociali, geopolitici e l’impatto dell’intelligenza artificiale nel cinema.
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Il Festival di Cannes 2025 si distingue per l’attenzione a parità di genere, temi sociali e geopolitici, con protagoniste registe emergenti, un omaggio a Robert De Niro e la prima presidente di giuria donna. Tra i film in concorso storie di conflitti globali e nuove sfide tecnologiche, il tutto nel rispetto di tradizioni rigorose e un mix tra grandi nomi e giovani talenti. - Gaeta.it

Il festival di Cannes 2025 si apre con un mix di cinema e tematiche sociali accentuate da un’importante attenzione alla parità di genere e agli eventi geopolitici globali. L’edizione di quest’anno mette in luce registe emergenti, rappresentanti storici del cinema e un forte dibattito su diritti e libertà, mentre il mondo si confronta con crisi e tensioni internazionali. Tra i momenti più attesi, l’omaggio a Robert De Niro con la Palma d’oro onoraria e la scelta di una donna presidente di giuria, elementi che rappresentano una svolta significativa nella storia del festival.

L’esordio di amelie bonnin e la presenza di juliette armanet tra musica e cinema

La serata inaugurale ha portato sullo schermo “Partir un jour”, il primo film di Amelie Bonnin, che vede protagonista la cantante Juliette Armanet. Il lungometraggio, caratterizzato da un alternarsi di emozioni fra canzoni, balli e momenti di commozione, anticipa un’edizione che punta sul ritorno di uno storytelling intimo e coinvolgente ma anche sulla novità portata da una regista donna.

Non è un caso che l’apertura coincida con questo debutto: Cannes continua a sottolineare con forza l’importanza del rinnovamento e della parità di genere nel cinema contemporaneo. A guidare la giuria c’è infatti Juliette Binoche, unica donna in 78 anni a ricoprire questo ruolo per la tredicesima volta.

Un clima di tensione sociale e politica riflesso nel festival

Il festival si tiene nel contesto di un clima francese ancora scosso dalle conseguenze del movimento MeToo e da processi importanti come quello che vede protagonista Gerard Depardieu, accusato di violenze sessuali. La sentenza è attesa proprio durante le giornate di Cannes.

Questa realtà incide sul dibattito intorno alla cultura e al cinema, come dimostra la recente intervista della diva Brigitte Bardot, che ha espresso pareri critici verso il femminismo e ha difeso Depardieu e Nicolas Bedos, suscitando forti reazioni. Thierry Fremaux, delegato generale del festival, ha ammesso che Bardot vive ormai distante dal mondo attuale, sottolineando però l’importanza della riflessione attorno a questi temi, soprattutto nel contesto di un festival “politico” per sua natura.

Il festival come vetrina per le crisi internazionali e le sfide globali

Cannes 2025 mostra un impegno evidente nel portare all’attenzione del pubblico storie legate ai conflitti e alle tensioni internazionali. Tre film sul tema dell’Ucraina saranno presentati, raccontando esperienze dirette con il conflitto e l’invasione russa, attraverso reportage e documentari di registi di spicco come Bernard-Henri Levy e Jafar Panahi.

Il festival ospita anche opere più rare come “Put Your Soul on Your Hand and Walk”, che descrive la vita nella guerra a Gaza. La proiezione di quest’ultimo è andata in sold out poche ore dopo l’annuncio. La scomparsa della fotogiornalista Fatma Hassona, protagonista del film e vittima di un attacco israeliano, ha suscitato grande risonanza.

Questi esempi rafforzano il carattere del festival come palco di denunce e testimonianze che riflettono la realtà del mondo.

L’impatto economico sulle produzioni cinematografiche e il ruolo dell’intelligenza artificiale

Le tensioni non si limitano al sottile equilibrio geopolitico. L’imposizione di pesanti dazi statunitensi rischia di influire sulla produzione e distribuzione cinematografica internazionale. Thierry Fremaux ha espresso preoccupazioni sugli effetti che potrebbero derivare da questi provvedimenti, ipotizzando un possibile indebolimento del cinema americano, anche se per ora la situazione resta incerta.

Un altro tema centrale riguarda l’intelligenza artificiale, strumento ormai presente anche nel mondo del cinema. Fremaux ha rilevato le implicazioni etiche e legali di questo sviluppo, ricordando la necessità di rispettare copyright e diritti degli attori, soprattutto perché ai membri dello staff è stata mostrata una registrazione della sua voce generata con AI, usata per una formazione a distanza.

Le regole rigide del festival tra dress code e criteri di selezione film

Cannes ribadisce la tradizione dell’eleganza durante le serate di gala, impiegando un codice d’abbigliamento severo per entrare al Grand Théâtre Lumière. Gli ospiti devono indossare abiti da sera, smoking o alternative sobrie come tubini neri, tailleur o abiti da cocktail. Sono vietate scarpe da ginnastica, zaini o borse grandi. Anche la nudità è bandita dal red carpet, con un occhio attento alle maison di moda presenti in cerca di visibilità.

Sul fronte delle proiezioni, il festival mantiene un impegno netto sulla modalità di distribuzione: sono accettate solo opere destinate a uscire in sala poco dopo la presentazione, escludendo la maggior parte dei prodotti esclusivamente per piattaforme digitali, compresi alcuni film di Netflix.

Il concorso tra grandi nomi e nuovi talenti nel segno della continuità

Il palmarès di quest’anno vedrà competere grandi autori come i fratelli Dardenne, già detentori di due palme d’oro, che cercano di conquistare la terza vittoria. La selezione include numerosi esordienti e registi al secondo film, confermando la volontà di dare spazio a nuovi sguardi e a un rinnovamento artistico.

Tra le produzioni in gara si trovano titoli come “Anora” di Sean Baker, che nel 2024 aveva colpito con una candidatura agli Oscar. Alla parte più adrenalinica del festival pensa Tom Cruise con l’ultima Mission Impossible che promette emozioni forti sulle scale del red carpet e fuori dallo schermo.

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