Agricoltura valle del Tirino a rischio per ritardi nei lavori di ammodernamento reti idriche del Consorzio Aterno Sagittario

Agricoltura valle del Tirino a rischio per ritardi nei lavori di ammodernamento reti idriche del Consorzio Aterno Sagittario

La valle del Tirino affronta gravi problemi idrici causati da infrastrutture obsolete e lavori inefficaci del Consorzio di bonifica Aterno Sagittario, mettendo a rischio la stagione irrigua 2025 e l’agricoltura locale.
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La valle del Tirino affronta gravi problemi nella gestione idrica, con infrastrutture obsolete e lavori inefficaci che mettono a rischio la stagione irrigua 2025, causando danni economici agli agricoltori e richieste di maggiore trasparenza e interventi concreti. - Gaeta.it

La valle del Tirino si trova al centro di una difficile situazione che coinvolge agricoltori e proprietari terrieri, ormai stanchi di una gestione idrica inefficace e interventi infrastrutturali fermi da tempo. Il Consorzio di bonifica Aterno Sagittario ha avviato lavori costosi, ma con risultati ancora incerti. Questo scenario mette a rischio la stagione irrigua del 2025, creando preoccupazioni su più fronti, soprattutto in un territorio dove le risorse idriche sono già limitate.

Problemi critici nel sistema idrico della valle del Tirino

Il sistema di distribuzione dell’acqua nella valle del Tirino si basa su infrastrutture datate, progettate negli anni Sessanta e Settanta. Questi impianti non rispondono più alle esigenze attuali degli agricoltori, spesso costretti a fare i conti con interruzioni frequenti e perdite consistenti di acqua. Le condotte sono ormai rese vulnerabili da rotture continue, trasformandosi in veri e propri colabrodo. Il risultato è un sistema inefficace che non solo limita l’erogazione dell’acqua, ma ostacola anche qualsiasi programma di sviluppo agricolo compatibile con l’attuale crisi climatica e i vincoli legati alla montagna.

Investimenti e inefficienze

Negli ultimi anni, il Consorzio ha tentato di intervenire installando contatori per il consumo idrico nel comprensorio di Capestrano e Ofena per un investimento di circa dieci milioni di euro. Tuttavia, questa spesa risulta difficile da giustificare se si considera che l’acqua disponibile si limita a tre ore al giorno per soli quattro mesi l’anno. L’inefficienza del sistema, aggravata da aspetti tecnici mal gestiti, rappresenta un ostacolo serio e complesso da superare senza una revisione adeguata e concreta dell’intera rete.

Conseguenze dei lavori e criticità sui terreni agricoli

I lavori finora realizzati hanno creato ulteriori difficoltà per gli agricoltori della zona. Le condotte sono state installate o riparate senza il dovuto coordinamento con i proprietari dei terreni, spesso danneggiando colture esistenti e causando disagi importanti. Non sono stati predisposti espropri né erogati indennizzi, nonostante molte opere si trovino su proprietà private. Questa mancanza di rispetto verso chi lavora la terra, sommata alla scarsa corrispondenza tra i progetti tecnici e quanto effettivamente presente sul campo, mostra una gestione disattenta che amplifica i problemi anziché risolverli.

Stato attuale e rischi immediati

Ad oggi, a maggio 2025, le opere sono lontane da una conclusione certa. Molte condotte sono solo parzialmente sistemate o necessitano di ulteriori interventi per tornare operative. Il tempo stringe, e con la stagione di irrigazione ormai alle porte, il rischio che vengano sprecate risorse e opportunità è concreto. Le incertezze riguardano non solo la funzionalità del sistema, ma anche l’impatto sui terreni coltivati, con potenziali danni economici per chi vive di agricoltura in una zona già fragile sotto molti aspetti.

Il rischio di perdere la stagione irrigua e le ripercussioni economiche

Le conseguenze dei ritardi nella conclusione dei lavori sono immediatamente percepibili dagli agricoltori. Senza un servizio idrico garantito, la stagione irrigua 2025 rischia addirittura di saltare. Molti proprietari di terreni potrebbero trovarsi quindi senza acqua per le colture, con danni diretti sulla produzione agricola e sulle attività economiche locali. La situazione si aggrava considerando che l’ultimo aumento tariffario ha fatto salire i costi di circa il 15 per cento, portando il ruolo su terreni agricoli a circa 200 euro per ettaro. Cifra considerevole se si pensa a un servizio che al momento offre solo tre ore di acqua al giorno.

I disagi si sommano a una serie di altre difficoltà, tra cui l’aumento del costo energetico, i danni causati dalla fauna selvatica e gli effetti del cambiamento climatico, tutti fattori che incidono negativamente sulle produzioni agricole di montagna. L’assenza di interventi puntuali e di una strategia efficace per la rete irrigua rischiano di peggiorare ulteriormente la condizione già precaria di questi territori e delle comunità che li abitano. Ci sono segnali di frustrazione crescente negli ambienti agricoli, anche per la mancanza di azioni da parte delle organizzazioni di categoria.

Le richieste a politica e consorzio per una gestione più trasparente

Dalle parole di Alfonso D’Alfonso, segretario regionale di DEMOS, emerge un appello chiaro alla politica regionale abruzzese. La richiesta principale è di intervenire sulla gestione del Consorzio di bonifica Aterno Sagittario, accusato di inefficienza e scelte poco trasparenti. Con i costi elevati sostenuti fino ad oggi, l’effetto è l’aumento delle difficoltà per chi già si trova in situazioni complesse, senza risposte adeguate alle proprie esigenze.

Interventi richiesti e aspettative

La soluzione indicata è un cambio di passo nella programmazione e nell’esecuzione dei lavori. Gli agricoltori attendono la certezza di poter irrigare i propri terreni senza dover rischiare perdite e danni economici, soprattutto considerando il valore cruciale dell’acqua in aree come la valle del Tirino. Le promesse e gli impegni devono tradursi in fatti concreti, con interventi mirati per riparare le condotte e migliorare il servizio. Soltanto così si potrà evitare che il problema dell’acqua continui a paralizzare l’agricoltura locale e che la situazione si aggravi ulteriormente con il passare del tempo.

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