Le recenti decisioni della Regione Marche riguardanti la distribuzione di fertilizzanti azotati stanno sollevando preoccupazioni tra gli agricoltori. Le misure adottate, descritte da Confagricoltura Macerata come “integraliste e dannose“, potrebbero avere ripercussioni immediate e gravi sulla produttività agricola. In particolare, il divieto di utilizzare fertilizzanti nei mesi di dicembre e gennaio nelle Zone di vulnerabilità Nitrati ha creato un clima di incertezza, specialmente considerando il vasto territorio agricolo coinvolto.
Divieti e autorizzazioni: la nuova normativa regionale
La nuova regolamentazione della Regione Marche prevede che a partire da febbraio la distribuzione di fertilizzanti sia permessa solo con un’autorizzazione settimanale dell’Agenzia regionale per l’ambiente , decisa in base alle condizioni meteorologiche. Questa misura ha suscitato critiche feroci da parte di Confagricoltura Macerata, che considera tale restrizione eccessiva. Secondo l’associazione, le normative europee offrono linee guida per la gestione dei fertilizzanti, ma non giustificano divieti così rigorosi.
Andrea Pettinari, presidente provinciale di Confagricoltura, ha espresso la sua preoccupazione: “Stanno mettendo paletti assurdi contro ogni legge agronomica e contro il buon senso“. Gli agricoltori temono che l’arrivo di piogge a febbraio possa rendere i terreni impraticabili, limitando la possibilità di intervento nel momento cruciale per le colture. Una particolare attenzione è rivolta al grano duro, una delle principali produzioni agricole delle Marche, che richiede azoto in questa fase di crescita per svilupparsi adeguatamente.
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Le esigenze degli agricoltori e la questione della sostenibilità
Pettinari ha messo in evidenza la mancanza di considerazione da parte della Regione riguardo a due punti fondamentali. Innanzitutto, gli agricoltori, ben consapevoli delle necessità delle loro colture, eviterebbero pratiche che possano compromettere la produttività. In secondo luogo, la necessità di rispettare le normative europee non deve tradursi in misure che mettano a rischio la sostenibilità economica delle imprese agricole.
Impedire la distribuzione dei fertilizzanti quando il terreno è asciutto può generare danni significativi. Confagricoltura Macerata teme che regolamenti di questo tipo possano aggravare la crisi del settore agricolo nella regione. Negli ultimi dieci anni, il numero di aziende agricole nelle Marche è diminuito di ben 7.000 unità, con una significativa perdita di posti di lavoro, pari a 13.000 in un solo anno.
Il declino del settore primario e possibili conseguenze
La situazione è allarmante e porta a interrogarsi sulle scelte normative della Regione. Confagricoltura Macerata avverte che tali misure non possono essere considerate isolate; richiedono un’analisi approfondita degli effetti sul panorama agricolo. Il declino del settore agrario nelle Marche non è attribuibile solo a regolamenti imposti dall’alto, ma queste nuove limitazioni potrebbero accelerare un’emorragia già evidente.
Il rischio è che il tessuto agricolo della regione possa ulteriormente deteriorarsi senza un equilibrio tra necessità ambientale e requisiti economici. È fondamentale, secondo gli agricoltori, trovare un approccio che riunisca la tutela dell’ambiente alla produttività economica, evitando di danneggiare ulteriormente un settore chiave per la regione.