Un grave episodio di violenza ha colpito Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, mentre faceva ritorno a casa. L’aggressione, avvenuta il 7 gennaio scorso, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nella zona, portando l’interessato a fare denuncia per quanto accaduto. Jannotti Pecci ha descritto l’incidente in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, mettendo in evidenza un clima di tensione crescente che pervade la città.
I dettagli dell’aggressione
Nel corso della sua dichiarazione, Jannotti Pecci ha raccontato di come, mentre si trovava nel quartiere di Posillipo, è stato bloccato da una moto con a bordo due individui. Secondo il suo racconto, uno di loro gli ha sferrato un pugno: “Di una violenza… Ho avuto la capacità di schivarlo, per fortuna, anche se un po’ mi ha preso.” Il peso dell’attacco lo ha portato a vivere un momento di paura, accentuato da una serie di calci sferrati contro la sua auto, uno dei quali ha costretto l’aggressore a perdere l’equilibrio.
Dopo il primo assalto, Jannotti Pecci ha tentato di lasciare la scena, ma si è reso conto che l’aggressore lo stava seguendo: “Mi sono accorto dopo appena qualche centinaio di metri che quella stramaledetta moto era di nuovo dietro di me.” Fortunatamente, riuscendo a reagire e fare inversione, ha potuto tornare a casa. L’immagine del suo aggressore è rimasta impressa nella sua mente, tanto da deciderne, successivamente, la denuncia.
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Un contesto preoccupante
Nell’intervista, il presidente degli industriali ha anche messo in evidenza un clima di intimidazione crescente, che sembra aver colpito non solo lui, ma anche altri esponenti del settore. Ha rivelato che sia lui sia il direttore generale dell’Unione, Francesco Benucci, hanno ricevuto minacce e atti intimidatori. Questi eventi sollevano dubbi significativi riguardo alla sicurezza nella comunità imprenditoriale napoletana e all’integrità delle persone che ne fanno parte.
Jannotti Pecci ha sottolineato che l’Unione industriali non rimarrà in silenzio di fronte a questi episodi. In risposta, si è deciso di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti legali che emergeranno riguardo a questi atti violenti. Questa decisione implica un approccio attivo e risoluto per affrontare la crescente criminalità e proteggerà, in questo modo, non solo i membri dell’Unione, ma anche la comunità imprenditoriale più ampia.
La reazione della comunità imprenditoriale
L’aggressione subita da Jannotti Pecci non è un caso isolato, ma dimostra una tendenza inquietante che sta interessando sempre più la comunità degli industrial e degli imprenditori di Napoli. Il fatto che diversi membri stiano segnalando minacce e intimidazioni preoccupa e sprona i rappresentanti del settore a chiedere interventi più incisivi da parte delle autorità.
I recenti eventi hanno creato una forte richiesta di maggiore sicurezza e protezione nella vita e nel lavoro degli imprenditori. L’Unione degli Industriali di Napoli sta rivolgendo appelli alle forze dell’ordine affinché si intensifichino le misure di sicurezza nei quartieri più a rischio. In questo contesto, il dibattito sulla sicurezza pubblica sta guadagnando spinta, ponendo questioni centrali sulle politiche di prevenzione e sul supporto da fornire a chi gestisce un’attività in una città caratterizzata da una storia complessa come Napoli.
Questi sviluppi pongono una seria riflessione sulla necessità di affrontare le problematiche legate alla sicurezza, sia per le persone che per il tessuto economico della città. Adesso è fondamentale unire le forze per garantire un ambiente di lavoro sereno e per contrastare la violenza e l’intimidazione che non dovrebbero avere spazio nel nostro quotidiano.