Agente e viceispettore raccontano l’esplosione al distributore Gpl di via dei Gordiani a roma

Agente e viceispettore raccontano l’esplosione al distributore Gpl di via dei Gordiani a roma

due poliziotti, l’agente Francesco d’Onofrio e il viceispettore Marco Neri, raccontano l’intervento decisivo durante l’esplosione al distributore Gpl di via dei Gordiani a Roma, evitando una tragedia maggiore
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L’esplosione al distributore GPL di via dei Gordiani a Roma ha messo a rischio molte vite; grazie al coraggio e alla prontezza degli agenti Francesco d’Onofrio e Marco Neri, i soccorsi sono riusciti a limitare i danni e salvare persone, evitando una tragedia ben più grave. - Gaeta.it

L’esplosione al distributore Gpl di via dei Gordiani a roma ha scosso la città, mettendo a rischio la vita di numerose persone. Due poliziotti coinvolti nei soccorsi, l’agente Francesco d’Onofrio e il viceispettore Marco Neri, hanno fornito racconti dettagliati e cruciali su quanto accaduto. La prontezza degli uomini delle forze dell’ordine ha limitato i danni, evitando una tragedia di proporzioni ben più gravi.

L’arrivo sul posto e le prime fasi dell’emergenza

L’arrivo degli agenti è stato caratterizzato dal caos e da un pericolo imminente. L’agente Francesco d’Onofrio, capo pattuglia del commissariato di Porta Maggiore e responsabile della volante “Porta Maggiore 1”, è stato il primo a raggiungere l’incendio dopo la segnalazione della sala operativa. Giunti sul posto, hanno trovato il distributore avvolto dal fumo e in fiamme. La situazione non permetteva subito di capire se vi fossero persone intrappolate, complicando i primi tentativi di valutazione del rischio.

La pompa di benzina era già circondata da un principio di incendio molto esteso, con il fuoco che cresceva velocemente. D’Onofrio ha richiesto rinforzi per contenere meglio l’area e impedire il passaggio a veicoli o pedoni. Prima hanno delimitato la zona e poi hanno iniziato a evacuare chi si trovava nei dintorni. Molte persone, spinte dall’istinto di salvare i propri effetti, erano rimaste troppo vicine alle fiamme. Gli agenti hanno dovuto imporre l’abbandono totale dell’area, ribadendo che in una situazione del genere l’unica priorità era la sicurezza personale.

Intervento nella zona più pericolosa

Quanto l’intervento sembrava sotto controllo, è arrivata la notizia che due persone erano ancora dentro. D’Onofrio e un collega si sono immediatamente lanciati all’interno del locale saturo di fumo. La ricerca e l’identificazione di queste persone in mezzo al fumo fitto è stata difficile ma riuscita. Sventuratamente, durante la fuga, è avvenuta un’esplosione improvvisa che ha coinvolto gli agenti, con le fiamme che li hanno avvolti. Sono però riusciti a mettersi in salvo prima che la situazione degenerasse ulteriormente.

La difficile prova della resistenza al fuoco e i danni fisici

La testimonianza di d’Onofrio evidenzia la gravità dell’incendio e il pericolo reale a cui si sono esposti gli agenti durante i soccorsi. Descrive con lucidità la sensazione di essere avvolti dalle fiamme e la sofferenza fisica dovuta alle ustioni, un’esperienza che nessuno vorrebbe vivere.

L’agente racconta anche la preoccupazione per la propria famiglia che, informata dagli aggiornamenti sui social, temeva il peggio prima di ricevere rassicurazioni dalla sua voce. L’addestramento della polizia nelle emergenze ha giocato un ruolo fondamentale nel mantenere lucidità e determinazione, al punto che d’Onofrio non esita a dichiarare che rifarebbe senza esitazione quel tipo di intervento, consapevole dei rischi ma convinto del dovere e della propria preparazione.

Operazioni di contenimento e evacuazione

Il viceispettore Marco Neri, a capo della pattuglia beta Como 11 del reparto volanti di roma, ha ricostruito le fasi di contenimento dell’incendio sul versante opposto alla via Casilina, attivandosi appena è giunta la segnalazione. Neri era in zona est vicino al policlinico Casilino e ha subito intuito l’entità dell’emergenza vedendo una colonna di fumo nero altissima.

Neri ha guidato le operazioni di messa in sicurezza, coordinando l’evacuazione di persone da un campo estivo confinante, dal pronto soccorso medico 118 e da un deposito di ferri nelle vicinanze. Il centro estivo era in piena attività con bambini presenti, rendendo necessario agire con rapidità per proteggerli. La chiusura totale della zona è stata possibile grazie alla collaborazione di altre pattuglie intervenute a bloccare il traffico su via Prenestina, creando un cordone di sicurezza.

L’autobotte dei pompieri ha iniziato subito a spegnere le fiamme partendo dal deposito ferri e il laboratorio antistante. Le condizioni erano drammatiche dato che già si percepivano piccole esplosioni alle colonnine di gas Gpl, segnali di un imminente scoppio. La tempestività è stata cruciale per evitare che il disastro si allargasse.

L’esplosione, la reazione immediata e la forza di volontà per uscire vivi

Quando l’esplosione ha investito la zona, Neri descrive un momento al limite dell’incredibile. Non ha sentito dolore subito, ma ha notato di avere la pelle che bruciava. La radio di servizio e il cinturone si sono incendiati, la comunicazione si è interrotta. Accanto a lui c’era un vigile del fuoco che è stato sbalzato via dalla deflagrazione.

Nonostante le ferite, Neri, il vigile del fuoco e il collega ispettore hanno trovato la forza di uscire dall’area rovente. Il collega ispettore era stato spinto a metri di distanza dall’onda d’urto, segno di quanto fosse potente il boato. Dopo l’uscita, gli agenti hanno urlato dal dolore, sotto shock per quanto accaduto. Il viceispettore evidenzia che la situazione avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia ben più grave se non avessero agito con quella rapidità.

L’esperienza ha confermato ai protagonisti dell’intervento la loro preparazione e la volontà di tornare sul campo in situazioni pericolose, anche a fronte di rischi evidenti. Il collegamento tra di loro dopo l’evento è stato importante per scambiare supporto e gestire lo stress dell’accaduto. Si sono detti che in quel giorno, nonostante tutto, la loro azione ha evitato scenari peggiori.


L’incendio e l’esplosione al distributore Gpl di via dei Gordiani a roma hanno mostrato quanto il lavoro degli agenti di polizia e dei soccorritori sia fondamentale in situazioni estreme. Le testimonianze di Francesco d’Onofrio e Marco Neri restituiscono un quadro diretto e intenso delle difficoltà affrontate. Al centro, tutti gli sforzi erano mirati a salvare vite e a evitare che una situazione già grave degenerasse ulteriormente.

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