Addio a lisa schneider musa e collaboratrice dello scultore pericle fazzini, riposa a grottammare

Addio a lisa schneider musa e collaboratrice dello scultore pericle fazzini, riposa a grottammare

Lisa Schneider, musa e collaboratrice di Pericle Fazzini, figura chiave della cultura italiana del Novecento, è morta a 98 anni; sarà sepolta a Grottammare, città legata alla sua eredità artistica.
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Lisa Schneider (1926-2025), musa e collaboratrice dello scultore Pericle Fazzini, è stata una figura chiave della cultura italiana del Novecento, legata anche al cinema e alla letteratura. La sua volontà di essere sepolta a Grottammare sottolinea il profondo legame con questa città, custode della sua eredità artistica. - Gaeta.it

Lisa Schneider, figura centrale nella vita artistica e culturale italiana del Novecento, è morta il 17 aprile 2025 all’età di 98 anni. La sua volontà di essere sepolta a Grottammare è stata ufficialmente riconosciuta dal Comune, che ha accolto la sua richiesta confermando il legame profondo con questa città, dove ha lasciato un’eredità artistica e umana rilevante. Schneider è stata musa, collaboratrice e compagna dello scultore Pericle Fazzini, ma anche una presenza significativa nel mondo dell’arte e della cultura italiana del dopoguerra.

La vita e il ruolo di musa accanto a pericle fazzini

Nata a Magdeburgo nel 1926, Lisa Schneider si è stabilita a Bracciano, ma il suo rapporto più intenso è stato quello con Pericle Fazzini, scultore di origini grottammaresi. Per oltre vent’anni la Schneider non è stata solo una musa ispiratrice, bensì una collaboratrice attiva nel lavoro artistico di Fazzini. Il loro legame ha attraversato il periodo in cui l’artista ha ottenuto i suoi maggiori trionfi internazionali, tra gli anni Cinquanta e la creazione della celebre opera “Resurrezione”.

Musa e fonte d’ispirazione

Fazzini ha tratto ispirazione da Schneider per alcune delle sue opere più rappresentative, nelle quali si coglie il rapporto intimo tra la loro vita e la creatività artistica. Lei non si limitava a posare o servire da modello; partecipava alle riflessioni e allo sviluppo delle idee dell’artista. La loro condivisione era alla base di un processo creativo che si traduceva in sculture cariche di senso e valori emotivi profondi, rafforzandone il significato artistico. Lisa Schneider ha concretamente contribuito alla formazione del linguaggio visivo di Fazzini, ponendosi al centro del suo lavoro più importante.

Il rapporto con la scena culturale del novecento italiano

Oltre a essere la musa di un artista noto, Lisa Schneider ha avuto una vita ricca di incontri rilevanti nella cultura italiana. È stata legata a intellettuali come Giuseppe Ungaretti e calata in ambiti artistici che spaziavano dal cinema alla letteratura. Federico Fellini l’ha voluta nel cast di “La Dolce Vita”, film simbolo del cinema italiano del dopoguerra, dove Schneider ha dimostrato la sua presenza attiva e la sua influenza anche fuori dal mondo della scultura.

Presenza nelle arti e nella cultura

Il suo volto e la sua figura sono stati parte integrante di quell’ambiente culturale che ha plasmato l’Italia tra gli anni Quaranta e Sessanta. Frequentava personaggi di rilievo come Marcello Mastroianni, il che conferma il suo ruolo nell’intreccio di relazioni artistiche e creative in quel periodo. La sua testimonianza non è solo legata all’arte scultorea ma attraversa tutto il panorama culturale, intrecciando letteratura, cinema e arte visiva.

La scelta di grottammare come luogo di sepoltura e il legame con la città

Grottammare, piccolo centro nelle Marche, ha rappresentato per Lisa Schneider più di un semplice luogo geografico. La sua volontà di essere sepolta in questa cittadina, espressa prima della morte e confermata con una delibera del Comune, sottolinea un legame profondo e duraturo. La città ha riconosciuto in Schneider non solo l’amica di Fazzini, ma una figura culturale che ha lasciato impronte importanti nella realtà locale.

Memoria e patrimonio artistico locale

Il Museo Civico Torrione della Battaglia conserva una collezione di opere donate da Fazzini o a lui dedicate, molte delle quali legate a Schneider. Il primo bozzetto della “Resurrezione”, esposto nella Sala delle Udienze Papali in Vaticano, trae ispirazione proprio dai paesaggi di Grottammare. L’ex sindaco Massimo Rossi, che con Schneider ha condiviso un rapporto di amicizia e collaborazione, ha rappresentato la volontà della donna di riposare in quella terra, accompagnando così la sua storia personale e artistica alla memoria collettiva della città.

Con questa scelta, Grottammare custodisce un frammento importante del Novecento artistico italiano, mantenendo vivo il ricordo di Lisa Schneider e il suo ruolo nel mondo dell’arte.

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