Fausto Betti, farmacista stimato di Rocca di Mezzo, è scomparso il 20 luglio 2025. Figura di riferimento per tutta l’alta Valle delle Rocche sin dagli anni Ottanta, Betti ha fornito cure e consigli con discrezione e cortesia, diventando parte integrante della vita locale. La sua farmacia ha accolto non solo residenti ma anche turisti in cerca di assistenza. La sua storia si intreccia con quella della cittadina abruzzese, dove ha vissuto e lavorato per più di quarant’anni.
Una vita dedicata alla farmacia e alla comunità di rocca di mezzo
Nato a Perugia nel 1951, Fausto Betti si è laureato in farmacia a Roma nel 1976. È qui che ha incontrato Anna, sua futura moglie, con cui ha avuto tre figli: Riccardo, Giulia e Roberto. Nel 1984, la famiglia si è trasferita in Abruzzo per rilevare la farmacia di Rocca di Mezzo. Betti non ha mai fatto mancare la sua presenza costante e attenta per la gente del paese. La farmacia non era solo un luogo di lavoro, ma uno spazio aperto a consigli, conforto e dialogo. Questo ha reso Betti una figura rispettata in un’area che negli anni ha conosciuto uno sviluppo importante, soprattutto legato al turismo.
Il peso della perdita e la continuità del lavoro
La perdita della moglie Anna nel 2012, dovuta a una malattia, ha segnato profondamente Betti. Nonostante il peso personale, ha continuato a mantenere viva la sua attività con impegno, servendo la comunità fino a pochi giorni prima della sua morte. Il suo atteggiamento calmo, educato e disponibile ha consolidato la sua reputazione come professionista e come persona da sempre pronta ad ascoltare e ad aiutare.
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L’impatto di fausto betti sulla vita del paese e sull’altopiano delle rocche
Sebbene d’origine umbra, Fausto Betti si è rivelato un abruzzese per scelta e attaccamento. Negli anni si è identificato con i valori della comunità di Rocca di Mezzo e con lo spirito dell’Altopiano delle Rocche. Qui, con la sua farmacia, ha contribuito a dare un volto umano al servizio sanitario locale. La sua presenza rappresentava un punto fermo per gli abitanti, soprattutto per chi cercava un supporto oltre la semplice vendita di farmaci.
Una figura di riferimento oltre il ruolo professionale
Betti ha lavorato durante un periodo di crescita economica e sociale dell’area, affermandosi non solo come commerciante ma anche come parte integrante del tessuto sociale. La sua gentilezza e professionalità hanno permesso a molti di ricevere assistenza medica in momenti delicati. Dal primo arrivo negli anni Ottanta, Betti ha visto la trasformazione del territorio e ha partecipato attivamente alla sua evoluzione, mettendo sempre al centro le persone che frequentavano la sua farmacia.
Il suo ruolo è stato spesso quello di punto di riferimento umano prima che professionale. Per molti si è trattato di una figura amica, capace di sostenere con attenzione e riservatezza chiunque ne avesse bisogno, dai residenti ai visitatori occasionali. Non a caso, lo ricordano con affetto come un uomo che ha dato molto senza chiedere nulla in cambio.
Le ultime settimane e il ricordo della famiglia e degli amici
Fausto Betti è morto all’ospedale Gemelli di Roma il 20 luglio, dopo un intervento chirurgico al cuore subito poco meno di due mesi prima. La riabilitazione ha presentato complicazioni che non gli hanno lasciato scampo. Alla sua famiglia, composta dai figli Riccardo, Giulia e Roberto, si aggiungono i generi Italo, Doriana e Federica e i nipoti Michela, Chiara e Riccardo.
L’affetto dimostrato dalla comunità si è tradotto in parole di stima e riconoscenza. Gli amici dei suoi figli hanno sottolineato il suo ruolo metà professionale e metà umano, chiamandolo non solo farmacista ma amico e sostegno nei momenti difficili. Betti ha lasciato un’impronta fatta di lavoro silenzioso ma concreto, capace di migliorare la vita di molti nel paese.
Il funerale è stato fissato per il 22 luglio alle 15:30 nella chiesa Santa Maria Ad Nives di Rocca di Mezzo, luogo che ha visto la sua presenza per numerosi anni e dove si terranno gli ultimi saluti. La sua figura resterà nella memoria di chi lo ha conosciuto come un simbolo di dedizione e cura verso la sua comunità.