Accuse a un parroco di Pinerolo: sfruttati i conti di fedeli con problemi psichiatrici

Accuse a un parroco di Pinerolo: sfruttati i conti di fedeli con problemi psichiatrici

Un sacerdote di Pinerolo è sotto processo per appropriazione indebita e circonvenzione di incapace, accusato di aver sottratto centinaia di migliaia di euro a fedeli con disabilità.
Accuse A Un Parroco Di Pinerol Accuse A Un Parroco Di Pinerol
Accuse a un parroco di Pinerolo: sfruttati i conti di fedeli con problemi psichiatrici - Gaeta.it

Un sacerdote di Pinerolo, città situata in Piemonte, è attualmente sotto processo per gravi accuse riguardanti la gestione impropria di denaro appartenente a fedeli con disabilità psichiche e cognitive. Secondo le accuse, il parroco di 81 anni avrebbe svuotato i conti di alcune persone vulnerabili, appropriandosi di centinaia di migliaia di euro per fini personali. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha messo in evidenza irregolarità avvenute tra il 2018 e il 2021, inclusi investimenti immobiliari e regali fatti alla perpetua.

Il processo e le accuse nei dettagli

La vicenda ha preso piede in tribunale a Torino, dove il sacerdote è accusato di circonvenzione di incapace e appropriazione indebita. Il procedimento giudiziario cerca di far luce su un’operazione finanziaria complessa che ha coinvolto vari fedeli, i quali affermano di essere stati raggirati. Le testimonianze raccolte dai magistrati raccontano di un religioso che ha usato la propria posizione di fiducia per gestire e abusare dei fondi di coloro che si trovavano in situazioni di vulnerabilità.

Sebbene il parroco non abbia ancora commentato pubblicamente le accuse, le prove raccolte dalla Guardia di Finanza delineano un quadro preoccupante. Le autorità stanno esaminando attentamente ogni aspetto dell’attività del religioso, cercando di stabilire la verità dietro a questi gravi addebiti. Le forze dell’ordine hanno rintracciato movimenti sospetti nei conti bancari delle vittime, che avrebbero dovuto servire per loro necessità e assistenza.

In questo contesto, è emerso anche il coinvolgimento della perpetua, che avrebbe goduto di vantaggi materiali significativi da parte del parroco. Questa situazione ha sollevato interrogativi non solo sul comportamento del sacerdote, ma anche su come venga gestita la vulnerabilità di individui con problemi psicologici all’interno di una comunità religiosa.

Al centro delle indagini: bonifici e investimenti

Le indagini condotte dagli inquirenti hanno messo in evidenza un’attività di sfruttamento economico altamente organizzata. Il parroco avrebbe convinto diversi fedeli a eseguire bonifici a suo favore, promettendo loro assistenza nella gestione dei loro beni. Tra le persone coinvolte, una donna e una coppia di fedeli avrebbero trasferito quasi 185mila euro, credendo di ricevere supporto e protezione finanziaria.

Secondo le ricostruzioni, il religioso avrebbe ottenuto anche la delega per la gestione diretta delle finanze delle vittime. Per avvalorare ulteriormente il suo controllo, si sarebbe fatto consegnare carte bancomat e credenziali online, permettendogli di accedere ai fondi e effettuare prelievi non autorizzati. Questa operazione ha suscitato l’attenzione della Guardia di Finanza, portando a indagini più approfondite.

Oltre ai bonifici, il parroco avrebbe anche effettuato investimenti significativi, tra cui l’acquisto di un albergo insieme a un collega sacerdote, che è stato successivamente rivenduto generando un guadagno sostanziale, pari a 400mila euro a testa. A dispetto della sua età, l’81enne sembrava avere una strategia ben definita per alleggerire i conti dei fedeli a suo favore, un fatto che ha sollevato preoccupazioni su possibili comportamenti predatori in un contesto di fiducia e vulnerabilità.

L’uso dei fondi per fini personali

Il parroco non ha usato le somme sottratte solo per investimenti; le indagini rivelano anche un’appropriazione di fondi per fini esclusivamente personali. Tra i movimenti finanziari sospetti, figura un trasferimento di 800mila euro alla perpetua, che è sia socia che amica del sacerdote. Questo denaro è stato utilizzato per acquistare due immobili, un’auto e diversi locali commerciali, tra cui due bar.

I dettagli di queste operazioni sollevano domande su come siano stati gestiti i fondi e sulla trasparenza delle transazioni. Gli investigatori stanno cercando di tracciare ogni passaggio di denaro, includendo l’analisi di conti e movimenti per determinare il reale utilizzo delle somme prelevate. È possibile che ci siano stati altri complici o coinvolgimenti che al momento non sono stati ancora svelati.

Il caso di Pinerolo non è solo un’occasione per indagare su un singolo sacerdote, ma apre una riflessione più ampia sulle responsabilità di chi occupa ruoli di fiducia all’interno delle comunità religiose. Man mano che il processo si sviluppa, l’attenzione rimane alta su questi eventi, portando a esaminare in che modo si possano proteggere le persone più fragili da abusi simili in futuro.

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