L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno elaborato un’intesa commerciale che prevede una tariffa minima del 15% per gli scambi bilaterali. All’interno di questo accordo, la clausola della “Nazione più favorita” stabilisce una tariffa media del 4,8% per i beni scambiati tra i due blocchi. La struttura finale dell’intesa è ancora in fase di definizione, con alcune esenzioni sui dazi oggetto di negoziazione.
Dettagli sull’intesa tariffaria tra ue e usa
L’accordo commerciale che Ue e Stati Uniti stanno definendo per regolare le tariffe doganali si basa su una tariffa base fissata al 15% per la maggior parte delle merci. Questo livello serve da riferimento minimo e si applica salvo specifiche condizioni differenti o prodotti esclusi. La clausola “Nazione più favorita” inserita nell’accordo rappresenta un elemento chiave perché impone una tariffa media del 4,8%, più bassa rispetto alla percentuale generale.
Questa clausola significa che entrambe le parti devono garantire agli scambi con l’altra una tariffa almeno pari a quella riconosciuta a ogni altro partner commerciale, evitando discriminazioni. Nei fatti il sistema tariffario sarà più articolato di un semplice dazio unico e prevederà tariffe differenziate in base ai prodotti e alle categorie merceologiche.
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Le fonti diplomatiche europee chiariscono che l’intesa non è ancora definitiva. Saranno definite dettagliatamente le esenzioni e le riduzioni tariffarie per determinate merci, sulla base di trattative tra le parti. Alcuni prodotti potrebbero addirittura essere esclusi da dazi o avere un trattamento preferenziale, in particolare se rientrano in settori strategici o sensibili per l’Ue o per gli Usa.
Possibili riduzioni tariffarie da parte dell’unione europea
L’Unione europea sta valutando di abbassare le tariffe sui prodotti importati dagli Stati Uniti fino al livello previsto dalla clausola mfn, circa il 4,8%, o addirittura al 0% per alcuni articoli selezionati. Questo potrebbe avvenire per sostenere una maggiore apertura commerciale e favorire i positivi effetti degli scambi sull’economia di entrambi i territori.
Non sono ancora noti i dettagli precisi su quali merci potrebbero beneficiare di tariffe basse o nulle, ma fonti europee indicano che questa azione punterebbe a rafforzare i rapporti commerciali. La scelta finale dipenderà anche dalle concessioni ottenute dagli Stati Uniti, oltre che dalla disponibilità politica e dalle valutazioni economiche di Bruxelles.
Il principio di applicare tariffe diverse a seconda dei prodotti non è nuovo nei negoziati commerciali. Serve a garantire protezione per settori deboli o strategici, ma anche a privilegiare quelle filiere dove la collaborazione tra i due blocchi può dare maggiori vantaggi. Nel contesto attuale, la compressione delle tariffe rappresenta un tentativo di ridurre le tensioni commerciali sorte negli anni passati tra Ue e Usa.
Ruoli e decisioni politiche negli accordi commerciali
Secondo quanto riferito dalle fonti diplomatiche, il passo finale per adottare la tariffa base e le possibili esenzioni sarà deciso dal presidente Donald Trump. Anche se il testo dell’intesa è stato elaborato dai tecnici e negoziatori, la decisione politica spetta al capo della Casa Bianca.
Il coinvolgimento diretto del presidente è tipico negli accordi commerciali di questa portata, perché tocca interessi economici rilevanti e anche questioni di politica interna. Scelte su tariffe e dazi influenzano numerosi settori produttivi, sia negli Stati Uniti sia nei paesi membri dell’Unione europea.
Il clima di confronto commerciale internazionale segue da tempo una traiettoria complessa, fatta di imposizioni tariffarie e contromisure. Questo nuovo schema tariffario potrebbe segnare un passo verso la stabilità dei rapporti transatlantici. Resta però da seguire l’iter politico e verificare come verranno gestite le singole categorie di merci, per capire se l’accordo potrà effettivamente ridurre gli ostacoli al commercio.
Gli sviluppi saranno seguiti da vicino dagli operatori economici e diplomatici, visto che un’intesa su tariffe così rilevanti può condizionare flussi commerciali importanti e avere effetti concreti sulla competitività di industrie e consumatori.