Il recente accordo concluso tra produttori e industrie di trasformazione del pomodoro in Emilia-Romagna rappresenta un importante traguardo per la filiera agroalimentare regionale. Questa intesa non solo si colloca in un contesto di stabilità produttiva, ma promette anche un futuro più competitivo per il settore, molto significativo nell’ambito agricolo del territorio.
Un’intesa cruciale per la filiera
Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura, ha commentato con entusiasmo l’accordo siglato a Parma, sottolineando l’importanza di questa intesa per il settore del pomodoro. Il nuovo accordo, raggiunto in anticipo rispetto alle scadenze pianificate, garantirà una programmazione precisa per la campagna del 2025, un aspetto vitale per mantenere standard di qualità elevati, fondamentali per affrontare le sfide di mercato.
L’assessore ha evidenziato come l’accordo contribuirà a una maggiore competitività, nonostante il crescente peso dei costi energetici e produttivi che limitano le operazioni delle realtà locali rispetto ai concorrenti europei. Con questo accordo si vuol garantire una giusta remunerazione agli agricoli, sostenendo anche il mercato del lavoro locale. Questo aspetto pone l’accento sul fatto che il settore non è solo un’entità economica, ma gioca un ruolo chiave nel benessere socio-economico della regione.
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Le dichiarazioni di Giuseppe Romanini
Giuseppe Romanini, presidente dell’Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia, ha espresso la propria soddisfazione per la celerità con la quale è stato raggiunto l’accordo. Secondo Romanini, la tempestività dell’intesa offre alla filiera la solidità necessaria per affrontare le sfide future, in particolare in riferimento alla complicata stagione precedente. Il presidente ha sottolineato come il mancato accordo per la campagna 2024 abbia evidenziato la necessità di un approccio più coordinato per la gestione delle problematiche comuni.
L’accordo stipulato avrà un impatto concreto: il deposito dei singoli contratti dovrà avvenire presso l’OI Pomodoro da Industria Nord Italia entro il 28 febbraio. Tale scadenza contribuirà a garantire una programmazione chiara e strutturata per la produzione in vista della campagna di trasformazione del 2025. Dal punto di vista economico, le parti coinvolte hanno concordato un valore di circa 145 euro per tonnellata, cifra che tiene conto delle recenti modifiche ai criteri di valutazione.
L’opinione di ANICAV
In merito all’accordo, ANICAV, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, ha segnalato come l’intesa rappresenti una soluzione gratificante, sebbene pesi sulle industrie di trasformazione in un contesto commerciale internazionale complesso. Nonostante ciò, l’importanza del dialogo tra le parti è emersa come un elemento fondamentale per la resilienza della filiera.
Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato Territoriale del Bacino Nord di ANICAV, ha dichiarato che l’accordo segna un ripristino dell’unità della filiera, essenziale per avviare un’efficace programmazione agricola. Pure il presidente di ANICAV, Marco Serafini, ha rilevato quanto sia cruciale il dialogo con il settore agricolo per affrontare sfide condivise, anche se il nuovo accordo avrà ripercussioni significative sui costi delle aziende.
Nel frattempo, si stanno compiendo passi anche al Centro Sud, dove si è in procinto di finalizzare un accordo attraverso l’OI. I colloqui sono programmati per l’11 febbraio, rinforzando l’idea che la cooperazione e il confronto tra le parti siano strumenti indispensabili per la stabilità e la crescita del settore pomodorifero italiano.