Abruzzo: oltre 480 siti certificati UNI PDR 125 per la parità di genere

Abruzzo: oltre 480 siti certificati UNI PDR 125 per la parità di genere

In Abruzzo, i siti produttivi certificati con l’UNI PDR 125 sono aumentati del 25%, promuovendo la parità di genere e migliorando le opportunità lavorative durante il Forum “No Gender gap”.
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Abruzzo: oltre 480 siti certificati UNI PDR 125 per la parità di genere - Gaeta.it

In Abruzzo, il numero di siti produttivi certificati con l’UNI PDR 125 ha raggiunto il totale di 487, segnando un incremento del 25% rispetto ai 387 registrati nel settembre 2024. Questa certificazione è un passo fondamentale per migliorare la parità di genere nei luoghi di lavoro, includendo tutte le aziende con stabilimenti nel territorio abruzzese e non solo gli individui. I dati sono stati resi pubblici durante il Forum “No Gender gap”, tenutosi a Roseto degli Abruzzi, un evento che ha raccolto importanti attori del panorama aziendale e politico nella regione.

Crescita dei siti certificati e fattori incentivanti

L’aumento significativo dei siti certificati è attribuibile all’apertura di un bando da parte di Unioncamere focalizzato sul tema della parità di genere. Questo supporto istituzionale ha incoraggiato le aziende abruzzesi a intraprendere il percorso di certificazione. Il portale di Accredia, l’Ente Italiano di Accreditamento, ha fornito le informazioni che evidenziano questa crescita, sottolineando l’interesse crescente verso la tematica della parità nei contesti lavorativi.

Il Forum “No Gender gap” ha conferito ulteriore visibilità a questa iniziativa. Oltre a discutere dell’importanza della certificazione UNI PDR 125, l’evento ha riunito esperti e leader di pensiero per affrontare le sfide e le opportunità legate alla riduzione del divario di genere. Tra gli effetti attesi di queste certificazioni c’è la promozione di ambienti lavorativi più equi, in grado di valorizzare le differenze e garantire diritti e opportunità per tutte le categorie di lavoratori.

L’importanza della UNI PDR 125 nella lotta al gender gap

La certificazione UNI PDR 125 rappresenta un approccio concreto per affrontare il problema del gender gap. Essa stabilisce delle direttrici chiare per promuovere la parità di genere all’interno della governance aziendale, includendo aree come salari equi, opportunità di carriera, protezione dei ruoli genitoriali e welfare aziendale. Le aziende certificate con questa norma dimostrano un impegno tangibile nella riduzione delle disuguaglianze che persistere nel mondo del lavoro.

Questa certificazione è un passo importante per mitigare le disparità esistenti, non solo in Italia ma a livello globale. I dati del Global Gender Gap Index, pubblicati a luglio 2024, evidenziano come l’Italia si posizioni all’87° posto a livello internazionale, perdendo otto posizioni rispetto all’anno precedente. Una posizione disarmante che pone il nostro Paese in una situazione critica, specialmente in un confronto europeo dove risulta 37° su 40.

Gli sforzi per ottenere e mantenere la certificazione UNI PDR 125 sono dunque vitali per allineare l’Italia a standard più equi e progressisti. Esaminando gli esiti di questa iniziativa, le aziende potrebbero trarre vantaggio non solo da un’immagine aziendale migliore, ma anche da un ambiente lavorativo che stimola la produttività e il benessere dei dipendenti.

I relatori e ospiti del Forum “No Gender gap”

Il Forum ha visto la partecipazione di figure di spicco come Elisabetta Pieragostini, CEO di Dami e pioniera nella promozione delle politiche di uguaglianza di genere. Insieme a lei, hanno contribuito al dibattito Silvia Mattioli, psicologa e presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Roseto degli Abruzzi, e il sindaco Mario Nugnes. Anche Lorenzo Dattoli, vicepresidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha messo in luce l’importanza del coinvolgimento delle imprese in questo processo.

Le discussioni hanno riguardato non solo l’importanza della certificazione, ma anche le strategie da adottare per garantire che le aziende rispettino e promuovano l’uguaglianza di genere. Attraverso una cooperazione attiva tra enti pubblici e privati, l’auspicio è di creare un terreno fertile per politiche inclusive, capaci di generare un impatto reale nel mercato del lavoro.

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