Nel primo semestre del 2024, l’attività produttiva in Abruzzo ha mostrato una leggera crescita, seppur inferiore rispetto all’anno precedente. Secondo l’ultimo rapporto dell’indagine congiunturale della Banca d’Italia, l’incremento si attesta a uno 0,3%, in linea con il trend nazionale che ha registrato una crescita dello 0,4%. Questi dati evidenziano una situazione economica complessa, dove la provincia si trova a fronteggiare sia opportunità sia sfide in ambito produttivo e occupazionale.
Fattori di rallentamento nel settore industriale
L’industria abruzzese ha vissuto un periodo di debolezza crescente, iniziato nel 2022 e che ha trovato un ulteriore conferma durante i mesi estivi del 2024. Le imprese manifatturiere, in particolare quelle nel Mezzogiorno, hanno mostrato un calo della fiducia, raggiungendo i valori più bassi dalla crisi energetica. In questo contesto, il comparto automotive, tradizionalmente il più rilevante per la regione, ha avviato un nuovo periodo di contrazione della produzione a partire dal secondo trimestre. Le esportazioni hanno subito un freno, mentre i beni tessili, dell’abbigliamento e farmaceutici hanno contribuito in qualche modo a mantenere un minimo di dinamismo.
Il sondaggio realizzato dalla Banca d’Italia ha rivelato che nel terzo trimestre del 2024 c’è stata una sostanziale stagnazione del fatturato e delle ore lavorate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le aziende che esportano maggiormente sono state quelle che hanno palesato maggiore vulnerabilità alla fase negativa dell’economia. In aggiunta, la crescente incertezza nei mercati internazionali ha influenzato le decisioni strategiche di molte di queste imprese, costringendo a un ripensamento delle politiche di approvvigionamento e produzione.
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Impatti nel settore delle costruzioni e dei servizi
Nel settore delle costruzioni, l’effetto positivo derivante dagli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare ha mostrato segni di attenuazione. Tuttavia, gli interventi pubblici legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno contribuito a mantenere attivi i livelli di lavoro. Questa situazione ha generato un certo ottimismo tra i costruttori, nonostante un contesto generale di rallentamento.
Nel comparto terziario, il commercio ha registrato stabilità nei volumi, con i consumi delle famiglie che hanno mantenuto livelli sostanzialmente invariati. Diversamente, il flusso turistico ha mostrato una crescita, anche se a una velocità ridotta rispetto ai picchi del 2023. Dettagli positivi emergono anche nel settore dei trasporti, dove sono stati notati segnali di espansione che potrebbero preludere a un ulteriore sviluppo economico nel prossimo futuro.
Mercato del lavoro e finanziamenti in calo
La prima parte del 2024 ha visto un deterioramento nel mercato del lavoro, specialmente nel settore industriale, che aveva visto un’importante crescita nell’anno precedente. I dati indicano un rallentamento delle assunzioni e un contestuale abbassamento delle crescenti aspettative di occupazione, segnale di preoccupazione per le famiglie e i lavoratori.
Per quanto riguarda i finanziamenti, i prestiti alle imprese nella regione hanno continuato a diminuire. Questo riflette una domanda debole di credito, influenzata sia dall’aumento dei tassi di interesse sia dalle limitate necessità di liquidità delle aziende. L’insieme di questi fattori mette in evidenza una fase delicata per l’economia abruzzese, che deve trovare nuovi equilibri per rilanciarsi in un contesto sfidante e caratterizzato da molte incertezze.