Abbattuto immobile abusivo di oltre 190 mq nel parco nazionale del vesuvio a torre del greco

Abbattuto immobile abusivo di oltre 190 mq nel parco nazionale del vesuvio a torre del greco

La demolizione di un edificio abusivo di 190 metri quadri nel parco nazionale del Vesuvio a Torre del Greco tutela il territorio da rischi vulcanici, idrogeologici e paesaggistici, rispettando una sentenza del tribunale.
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Demolito un edificio abusivo di 190 mq nel parco nazionale del Vesuvio a Torre del Greco, in un’area ad alto rischio vulcanico e idrogeologico, per garantire sicurezza e tutela ambientale. - Gaeta.it

Un intervento di demolizione ha rimosso un edificio costruito illegalmente all’interno del parco nazionale del Vesuvio, in una delle aree più delicate e protette del territorio campano. L’operazione, che riguarda una costruzione di circa 190 metri quadri, si è svolta nella zona di via Sopra ai Camaldoli a Torre del Greco, nota per i vincoli ambientali e i rischi legati all’attività vulcanica.

Il contesto ambientale e la demolizione

L’edificio abbattuto risaliva a una sentenza del tribunale di Torre del Greco, emessa nel 1998, con cui era stato disposto l’ordine definitivo di demolizione. La Procura di Torre Annunziata ha comunicato che l’operazione ha riguardato una casa abusiva costruita su un terreno vincolato da normative severissime. Il manufatto comprendeva un’abitazione di 133 metri quadri, con un terrazzo di 52 metri quadrati e altri due locali di circa 10 metri quadri sottostanti al terrazzo.

Caratteristiche dell’immobile e vincoli

Questi ambienti erano completamente rifiniti, sia internamente sia esternamente, e usati come residenza, seppur costruiti senza permessi. La zona coinvolta non solo è protetta da vincoli paesaggistici, ma sottoposta anche a vincolo sismico e inserita nella cosiddetta “zona rossa” ad alto rischio vulcanico. Ogni costruzione in quest’area deve rispettare precise norme per prevenire danni in caso di eruzioni o terremoti, ma l’immobile realizzato violava queste disposizioni.

A Torre del Greco si sommano anche problematiche legate al rischio idrogeologico, che richiedono attenzione nelle costruzioni e tutela del territorio. La presenza dell’edificio abusivo contrastava con gli sforzi per mantenere la sicurezza e la salvaguardia ambientale della zona. Lo smantellamento di questo manufatto diventa quindi un passo necessario per evitare ulteriori danni al paesaggio e alle persone che vivono nella città.

Il percorso giudiziario e la responsabilità del proprietario

La demolizione non è stata un’azione improvvisata ma ha seguito l’ordine di un tribunale trasferito in una sentenza definitiva risalente a quasi 30 anni fa. La sezione distaccata del tribunale di Torre del Greco, parte del tribunale di Torre Annunziata, ha emesso il provvedimento che ha dato il via all’abbattimento.

La Procura di Torre Annunziata ha monitorato l’iter assicurandosi che tutte le fasi si svolgessero nel rispetto delle normative. Il proprietario dell’immobile abusivo ha scelto di eseguire la demolizione autonomamente, in un regime di autodemolizione, senza far ricorso ai fondi che il parco nazionale del Vesuvio aveva stanziato per interventi simili.

Autodemolizione e risorse pubbliche

Questo approccio ha evitato l’impiego immediato delle risorse messe a disposizione nell’ambito di un protocollo siglato tra l’ente del parco e la Procura. La scelta del proprietario ha velocizzato le operazioni, portando alla rimozione rapida dell’edificio abusivo senza ricorrere ad un intervento diretto da parte degli enti pubblici.

L’azione della magistratura e la collaborazione con il parco nazionale del Vesuvio si inseriscono in un quadro più ampio di attenzione verso la tutela del territorio, specialmente in aree come quella di Torre del Greco, dove si combinano rischi naturali e preoccupazioni ambientali.

Rischi naturali e importanza della demolizione

Questa operazione di demolizione risponde a esigenze di sicurezza più ampie, legate caratteristicamente al parco nazionale del Vesuvio e al contesto naturale di Torre del Greco. Si tratta di un sito che presenta diversi vincoli a salvaguardia di un ambiente delicato, tanto dal punto di vista geologico quanto da quello naturalistico.

Il rischio vulcanico associato alla zona è alto, tanto che la cosiddetta “zona rossa” vieta esplicitamente edificazioni abusive, per tutelare le comunità in caso di emergenze. La presenza di strutture costruite senza permesso rappresenta un pericolo concreto sia per chi abita l’area sia per la stabilità del territorio sul lungo periodo.

Protezione del paesaggio e rischio idrogeologico

Ulteriori vincoli proteggono il paesaggio e impediscono costruzioni che ne compromettano la bellezza naturale e la biodiversità. La zona di via Sopra ai Camaldoli si trova proprio all’interno del parco, e ogni struttura abusiva degrada questa protezione, alterando il delicato equilibrio.

Infine, il rischio idrogeologico nel comune è un ulteriore motivo per considerare pericolose le costruzioni fuori norma, specialmente se avanzano su suoli non idonei o soggetti a frane e allagamenti. La demolizione di case abusive in questo contesto assume un significato che va oltre la semplice rimozione fisica di un edificio: rappresenta un recupero della sicurezza e della legalità sul territorio sensibilmente esposto ai rischi naturali.

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