Un’antica tradizione si è ripetuta questa mattina a Vetralla, nel cuore del viterbese: il rito dello “sposalizio dell’albero“. Questa cerimonia, remota nel tempo, coinvolge due alberi del monte Fogliano e ricorda un diritto storico dei cittadini di Vetralla sulla loro foresta. La festa ha origini medievali e ancora oggi viene celebrata con la stessa cura di un tempo, tra autorità e cittadini, mantenendo vivo un legame forte con il territorio e la sua storia.
L’origine storica dello sposalizio dell’albero a Vetralla
La cerimonia del matrimonio tra alberi nasce alla fine del 1300 a Vetralla, in concomitanza con la festa di San Michele Arcangelo. Inizialmente, questo rito aveva una funzione pratica e giuridica: serviva a ribadire, davanti alla comunità, il diritto di proprietà sui boschi del monte Fogliano e sull’eremo circostante. In quel periodo, difendere la proprietà terriera era cruciale, e la celebrazione dello “sposalizio” rappresentava un modo solenne per affermare diritti legali difficili da registrare con altri mezzi.
Il simbolismo del matrimonio tra cerro e quercia
Quella del matrimonio tra un cerro e una quercia del monte non è una semplice allegoria, ma un simbolo concreto del legame tra la popolazione e il terreno. Coloro che abitavano Vetralla sapevano che senza la manifestazione pubblica di questo rito la proprietà sarebbe passata al Comune di Viterbo, un fatto che rischiava di impoverire la comunità e indebolirne l’identità territoriale.
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Ancora oggi, nello stesso luogo, le due querce – un cerro e una quercia – vengono “vestite” da sposi. Il lavoro di preparazione è curato nel dettaglio: gli alberi vengono adornati con veli, nastri, primule e ginestre, fiori di stagione che avvolgono la scena di colori e profumi. Quest’atto richiama la funzione originaria del rito, con la comunità che si fa testimone dell’unione tra natura e storia locale.
La cerimonia coinvolge un pubblico attento: ai piedi degli alberi si raccoglie la popolazione, con gli amministratori locali e le autorità civili, militari e religiose della zona. La presenza del sindaco di Vetralla e di altri rappresentanti ufficiali sottolinea l’importanza attribuita all’evento, che come tradizione si rinnova rispettando scrupolosamente ogni passaggio rituale.
Al termine della cerimonia, si firma un atto simbolico che conferma il diritto che da secoli garantisce ai cittadini di Vetralla la proprietà del bosco, un gesto che un tempo aveva valore legale e oggi serve a mantenere viva la memoria collettiva.
Un rito che unisce natura e storia locale
Lo sposalizio dell’albero oggi: tra tradizione e rievocazione storica
Col passare dei secoli, il significato giuridico dello sposalizio si è perso, lasciando spazio a un valore esclusivamente simbolico e culturale. Questo rito, diventato una delle manifestazioni storiche più note della Tuscia, resta uno degli eventi più rilevanti per la comunità di Vetralla e per chi segue le tradizioni del territorio.
La rievocazione richiama ogni anno decine di persone tra residenti e visitatori, desiderosi di assistere a un rito che parla di legami antichi tra uomo e natura, di diritto, e di appartenenza. È un momento in cui la storia locale emerge chiaramente, senza mediazioni, e viene celebrata con una sobrietà che riflette rispetto e identità.
Le autorità presenti testimoniano e sostengono il valore di questa festa, riconoscendone la funzione di custode della memoria storica e della cultura popolare. In questo modo, la festa dello sposalizio dell’albero assume un ruolo di riferimento territoriale, più che mai rilevante nel 2025.