L’istituto “giustizia di comunità” arriva a Udine per accompagnare detenuti, persone in misura alternativa e vittime di reato in percorsi di supporto sociale e lavorativo. Promosso da Caritas di Udine e attivo da settembre 2024, il progetto punta a facilitare il reinserimento e a offrire strumenti di giustizia riparativa. Qui si trovano tutti i dettagli sul funzionamento e le attività svolte fino a oggi.
Le attività dell’hub e i numeri dei primi mesi
Dal settembre 2024 l’hub “giustizia di comunità”, ospitato nei locali concessi dalla Università di Udine in via Treppo 18, ha preso in carico 84 detenuti della casa circondariale della città. L’equipe ha realizzato 194 colloqui individuali, volti a definire percorsi di reinserimento e assistenza socio-psicologica. Non solo, sono stati attivati 13 tirocini lavorativi all’interno della stessa struttura carceraria e uno esterno per un detenuto in regime di semilibertà. Tali tirocini rappresentano un’opportunità concreta di formazione pratica e inserimento nel mondo del lavoro, indispensabile per evitare il ritorno all’illegalità.
Accoglienza e supporto post-detenzione
Parallelamente, 13 persone uscite dal carcere o sottoposte a misure alternative hanno trovato accoglienza in comunità, con un sostegno mirato al superamento delle difficoltà legate al post-detenzione. L’hub funziona almeno tre giorni la settimana con uno staff impegnato in attività di accompagnamento, supporto legale e psicologico. Ogni intervento viene calibrato sulle esigenze specifiche dei partecipanti.
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L’attenzione alle vittime e la mediazione penale
Non solo detenuti e uscenti dal carcere, l’hub si occupa anche delle vittime di reato, un ambito finora poco valorizzato nei servizi locali. Sono infatti 18 le persone che si sono rivolte allo sportello dedicato dal settembre scorso. Le problematiche più frequenti riguardano violenza di genere, stalking e truffe. Finora si sono svolti 13 incontri psicologici individuali, pensati per offrire uno spazio sicuro e di ascolto. A questi si aggiungono consulenze legali, per garantire supporto concreto nella gestione delle implicazioni giudiziarie.
L’hub promuove anche la mediazione penale, strumento per favorire il dialogo tra vittime e autori del reato, togliendo spazio alla conflittualità e recuperando relazioni sociali compromesse. In un contesto di giustizia riparativa, questa attività rappresenta una risposta che coinvolge direttamente le parti, con l’obiettivo di ridurre tensioni e il carico dei procedimenti giudiziari.
Il progetto e i suoi fondamenti normativi
L’hub sperimentale si colloca nel quadro della riforma Cartabia, approvata recentemente per aggiornare il sistema penale italiano. Le politiche di giustizia entrano così in una fase di cambiamento, con sforzi volti a valorizzare misure alternative al carcere e programmi di reinserimento sociale. L’iniziativa di Udine punta specificamente a limitare la recidiva attraverso percorsi che coinvolgono formazione lavorativa, supporto psicologico e relazioni costruttive sul territorio.
La struttura nasce da una co-progettazione tra enti pubblici, terzo settore e atenei. Caritas di Udine guida il progetto con il sostegno del Ministero della Giustizia tramite la Cassa delle ammende e il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia. Questo modello integrato intende rafforzare la rete di servizi disponibili e fornire una risposta più articolata ai bisogni di persone coinvolte nel circuito penale.
Struttura e collaborazione tra enti
La sede e la sua operatività
L’hub è situato nei locali in comodato gratuito messi a disposizione dall’università di Udine, in via Treppo 18. Qui lavorano operatori specializzati che affiancano persone detenute, in uscita dal carcere e vittime di reato. La base operativa consente lo svolgimento di incontri individuali e di gruppo, oltre a laboratori dedicati all’autonomia e all’inserimento nel tessuto sociale.
L’accesso al servizio si realizza con prenotazioni coordinate dai servizi sociali e penitenziari. L’apertura di almeno tre giorni a settimana garantisce continuità nel supporto. Grazie al luogo centrale e facilmente raggiungibile, l’hub rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un aiuto concreto dopo esperienze di marginalità o conflitto con la legge.
Con l’avanzare del 2025, l’hub “giustizia di comunità” si prepara ad allargare il numero di persone coinvolte e a consolidare le attività attuali. Questo esperimento può indicare la strada per servizi simili in altre realtà regionali o nazionali.